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Worship service 8.12.2019

 

CREDERE NELLA VISIONE DI DIO – UOMO DI DESTINO

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

Quando Dio ha una visione, un sogno, un progetto cerca qualcuno con cui poterlo condividere. Dio, per esempio, fece così con Abramo, conducendolo in un terra straniera e facendo un patto con lui. Dio promise ad Abramo un figlio ma lui e sua moglie Sara vollero aiutarlo, pensando che la serva Agar fosse il mezzo per potere avere quel figlio, dato che i coniugi non potevano avere figli. Questa parte della scrittura ci fa comprendere che spesso l’uomo vuole aiutare Dio ma questo lo porta a vivere nel compromesso. Dalla prima volta che Dio parlò ad Abramo, trascorsero poi tredici anni di lungo silenzio, dopo Dio tornò nuovamente a parlare con Abramo e gli disse di camminare alla Sua presenza ed essere integro infatti  l’integrità è fondamentale se si vuole adempiere il proposito di Dio.

Dio ci ha scelto per un progetto speciale ma è necessario subire un processo di trasformazione se vogliamo che questo progetto possa realizzarsi.  Dio mostrò ad Abramo la sabbia, che rappresentava la discendenza naturale ovvero Israele e poi gli mostrò le stelle, la discendenza spirituale ovvero noi. La visione che Dio diede ad Abramo, venne trasferita ad Isacco, Israele e poi a Giuseppe.

Genesi 37.5.8 Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; allora questi lo odiarono più che mai. 6 Egli disse loro: «Ascoltate, vi prego, il sogno che ho fatto. 7 Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi, ed ecco che il mio covone si alzò e restò diritto; i vostri covoni si radunarono intorno al mio covone e gli s’inchinarono davanti». 8 Allora i suoi fratelli gli dissero: «Regnerai forse tu su di noi o ci dominerai?» E l’odiarono ancor di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.

Non possiamo condividere con chiunque i nostri sogni perché probabilmente non verremo compresi, questo perché Dio li ha affidati a noi in modo particolare e quindi noi avremo la capacità di poterli interpretare. I fratelli di Giuseppe non avevano lo stesso cuore né le sue stesse intenzioni, la motivazione dell’invidia li fece entrare nel territorio dell’odio. Un altro aspetto che possiamo trarre da questo episodio è che l’uomo carnale perseguita sempre l’uomo spirituale.

Una visione senza processo di cambiamento non potrà mai realizzarsi. Ci sono diversi tipi di visione: personale, familiare, della chiesa locale ed infine della chiesa nazionale.

Giobbe 33.14 Dio parla una volta, e anche due, ma l’uomo non ci bada. 15 parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; 16 allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti, 17 per distogliere l’uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia; 18 per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale.

E’ importante porgere attenzione a ciò che Dio ci dice affinchè possiamo pregare e collaborare con il sogno, la visione, la promessa che Dio ci ha dato e vederne quindi la realizzazione. Realizzare la visione non è facile perché ci sono dei nemici che vogliono ostacolarla ma noi riusciremo a vedere la realizzazione perché in Cristo abbiamo già la vittoria. Non dobbiamo lasciarci disorientare dalle circostanze infatti bisogna pagare un prezzo per adempiere la volontà di Dio ed è necessario maturare nel nostro carattere. Quando Dio ci parla dobbiamo comprendere se è veramente Lui o un nostro desiderio.

Dio ha iniziato un processo in ognuno di noi ma è fondamentale non interromperlo, quello che ci incoraggia è sapere che Dio non guarda noi durante il processo ma Lui ci vede con il processo già terminato.

Sopravviveremo e non saremo delusi dalla grazia di Dio! Non ci saranno ostacoli, nemici o persecuzioni che potranno fermarci perché Dio è con noi e ce la faremo.

La potenza di Dio sarà vista nella nostra vita. Quando gli altri ci guarderanno vedranno qualcosa di meraviglioso in noi.

Il processo non è la fase finale ma è quello che stiamo vivendo perché la fase finale sarà gloriosa.

Genesi 37.3-11 Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche. 4 I suoi fratelli vedevano che il loro padre l’amava più di tutti gli altri fratelli; perciò l’odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 5 Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; allora questi lo odiarono più che mai. 6 Egli disse loro: «Ascoltate, vi prego, il sogno che ho fatto. 7 Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi, ed ecco che il mio covone si alzò e restò diritto; i vostri covoni si radunarono intorno al mio covone e gli s’inchinarono davanti». 8 Allora i suoi fratelli gli dissero: «Regnerai forse tu su di noi o ci dominerai?» E l’odiarono ancor di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.
9 Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: «Ho fatto un altro sogno! Il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me». 10 Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; suo padre lo sgridò e gli disse: «Che significa questo sogno che hai fatto? Dovremo dunque io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci fino a terra davanti a te?» 11 I suoi fratelli erano invidiosi di lui, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole.

L’integrità e la fiducia di Giuseppe sono stati la forza di Giuseppe infatti Dio usò la forza del suo carattere per il destino eterno di un’intera nazione. Giuseppe ricevette una veste di un intero pezzo, tutta colorata, questa veste parla di regalità ed eredità. Senza paternità non può esserci eredità. Giuseppe iniziò a fare i suoi sogni perché ricevette un’impartizione soprannaturale da Israele, i sogni di Giuseppe erano i sogni di Israele che a sua volta erano stati impartiti da Abramo.

Dio ha depositato un sogno nel nostro cuore e prima o poi si realizzerà.

Sognare e realizzare il sogno implica un processo, non possiamo realizzare il sogno senza il processo.

Il processo che subì Giuseppe per i suoi sogni:

  • Impartizione della primogenitura. Giuseppe venne scelto come primogenito e gli venne data una veste colorata.
  • Il sogno. Dobbiamo collaborare con Dio nel processo se vogliamo vedere il sogno realizzato.
  • Il pozzo. Quando venne gettato nel pozzo dai suoi fratelli, sembrava che i suoi sogni fossero infranti.
  • Giuseppe venne venduto. Avremo delle persone attorno a noi che non comprenderanno il nostro sogno e vorranno ”venderci” per poco come accadde a Giuseppe.
  • Giuseppe venne spogliato dalla sua veste. Il nemico cercherà di rubare la nostra primogenitura. Possono anche rubare la nostra veste ma non ruberanno il proposito di Dio.
  • Giuseppe venne venduto in Egitto come schiavo e acquistato da Potifar la cui moglie lo tentava continuamente. Giuseppe rimase integro ma venne accusato ingiustamente.
  • Giuseppe venne messo in prigione per delle bugie. Molti dicono bugie contro chi ha ricevuto il proposito di Dio.
  • Giuseppe fa dei sogni e le persone che erano con lui fanno dei sogni e lui li interpreta. Nel tempo giusto venne tirato fuori dalla prigione e vinne designato come vice farone d’Egitto. La prova non dura per sempre, c’è un tempo ma prima o poi finirà. La benignità di Dio dura invece in eterno.
  • Il perdono dei fratelli.

Genesi 42.8-11  Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui.
9 Giuseppe si ricordò dei sogni che aveva avuto riguardo a loro e disse: «Voi siete delle spie! Siete venuti per vedere i luoghi indifesi del paese!» 10 Ed essi a lui: «No, mio signore, i tuoi servi sono venuti a comprare dei viveri. 11 Siamo tutti figli di uno stesso uomo. Siamo gente sincera. I tuoi servi non sono delle spie».

Giuseppe quando si ricordò dei sogni, perdonò i suoi fratelli. Il perdono è uno strumento potente nelle mani del credente perché rilasciando il perdono, tutto il male che gli altri ci hanno fatto sarà trasformato in bene.

Genesi 45.4 Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Vi prego, avvicinatevi a me!» Quelli s’avvicinarono ed egli disse: «Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto. Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Vi prego, avvicinatevi a me!» Quelli s’avvicinarono ed egli disse: «Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto.

Quello che visse Giuseppe fu un progetto divino e non umano.

Isaia 54. 15 Ecco, potranno fare alleanze, ma senza di me. Chiunque farà alleanza contro di te, cadrà davanti a te.

Quando Dio ha un sogno e qualcuno cerca di ostacolarlo, non si metteranno contro un uomo ma contro Dio stesso.

Daniele 2.20  «Sia benedetto eternamente il nome di Dio perché a lui appartengono la saggezza e la forza. 21 Egli alterna i tempi e le stagioni; depone i re e li innalza, dà la saggezza ai saggi e il sapere agli intelligenti.

Dio ci ha messo in un sogno, in un progetto per questa generazione quindi non guardiamo al processo attuale che stiamo vivendo ma alla fase finale in cui Dio stesso realizzerà il progetto che ci ha dato, proprio come avvenne a Giuseppe.