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Worship service 6.10.2019

 

LE RELAZIONI DI DIO

Pastore Tony Bellavia

Le relazioni nella famiglia di Dio sono fondamentali infatti delle relazioni sane portano all’unità ed aiutano a raggiungere il proposito di Dio ma le relazioni sbagliate e malate portano divisioni e  allontanano dal proposito di Dio. Gesù stesso ci ha insegnato tanto sulle relazioni, Lui aveva relazione intima con il Padre e già dalla genesi possiamo vedere come Padre, Figlio e Spirito Santo collaborarono insieme per raggiungere obiettivi comuni. Insieme hanno messo ordine nel mondo nel momento stesso in cui Dio parlò e disse: “ sia la luce”.

La chiesa è il corpo di Cristo e Cristo è il capo per questo il corpo deve essere ben connesso con il capo per funzionare bene. In un tempo in cui cresce l’empietà, la critica, le divisioni, le maldicenze ,Dio prepara il rimanente che esce fuori dalla massa e non si lascia influenzare. Il rimanente ha un linguaggio santo, benedice e parla bene.

Malachia 3.16 Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l’un l’altro;
il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome.

Ai tempi di Malachia nonostante tutte le persone godessero degli stessi privilegi e benefici, la maggior parte di loro aveva un linguaggio di lamentela contro Dio, contro i sacerdoti ma in quella massa c’era un rimanente che aveva relazione con Dio ed aveva un linguaggio diverso. Il rimanente non guarda le circostanze, non si lamenta ma ha il linguaggio del cielo. Dio cerca uomini e donne che abbiano mentalità e linguaggio del regno di Dio.

Romani 14.17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo.

Coloro che temono Dio, sanno che non hanno bisogno di farsi giustizia da soli, di autodifendersi ma rimettono la loro fiducia in Dio che è il giusto giudice e questo farà scendere pace e gioia nella vita nella loro vita.

Ecclesiaste 4.10 Infatti, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a chi è solo e cade senz’avere un altro che lo rialzi!

Scegliere le giuste amicizie è fondamentale per ogni figlio di Dio. Nella Parola troviamo un esempio di vera amicizia tra Jonathan e Davide perché avevano gli stessi obiettivi. Saul era il padre di Jonathan e perseguitava Davide perché lui era stato rimosso come re ed era stato scelto Davide al suo posto. Davide un giorno si ritrovò nella foresta, era solo e scoraggiato ma Jonathan lo raggiunse e lo aiutò a ritrovare forza in Dio. Questa storia ci insegna che un vero amico del regno di Dio ti aiuta, ti incoraggia, ti esorta a pregare e ti riporta a Dio.

Dio ha creato l’uomo per avere una relazione d’amore eterno con lui. Noi eravamo nei pensieri di Dio sin dal principio.

Genesi 2.7 Dio il SIGNORE formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.

Il termine anima vivente dal termine originale è anima parlante, questo significa che Dio soffiò lo spirito e appena Adamo aprì gli occhi iniziò subito a parlare con Dio, parlare = relazione. Molti si chiedono perché Adamo ed Eva non furono creati insieme ma ci fu un motivo; l’uomo era stato chiamato a governare sulla sua famiglia, ad avere autorità e mentre era solo ed aveva relazione con Dio poteva apprendere da Lui e poteva imparare a dipendere da Lui. Crescendo nella relazione con Dio avrebbe così potuto avere una buona relazione con la futura Eva. Adamo ed Eva ebbero un matrimonio soprannaturale perché entrambi avevano relazione con Dio. Se abbiamo una buona relazione con Dio avremo anche una buona relazione con il marito/moglie e con le persone con cui ci interfacciamo ogni giorno.

Questa relazione meravigliosa con Dio si interruppe quando Eva diede ascolto alla voce del nemico, questo perché lei ogni giorno si fermava ad osservare quell’albero che Dio aveva proibito di guardare, nonostante attorno a lei ce ne fossero tantissimi alberi bellissimi e pieni di frutto. Questo ci fa comprendere che molto spesso anche noi ci concentriamo su ciò che ci manca o vorremmo avere e non siamo grati a Dio invece per tutto quello che abbiamo.

Quando Eva diede ascolto alla voce del nemico, si interruppe la meravigliosa comunione che avevano con Dio e anche nel loro matrimonio entrò la vergogna, la confusione e ciò portò disastri nelle generazioni future.

Dio ha dovuto ripristinare questa relazione tra Lui e l’uomo attraverso Gesù con il piano di salvezza.

Giovanni 3.16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Riprendere questa relazione a Dio è costato il sacrificio di suo figlio Gesù. Le relazioni nel regno costano perché devi mettere da parte le tue convinzioni, le tue ragioni e le tue posizioni. Anche nel rapporto tra marito e moglie spesso si rivede nel coniuge il proprio nemico ma in realtà il vero nemico è diavolo che vuole distruggere i rapporti matrimoniali e le relazioni con i figli. Dobbiamo prendere autorità e cacciare fuori il nemico dalle nostre famiglie.

Giovanni 10.10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

La parola originale di vita è zoe che identifica la vita come senso assoluto di abbondanza, cioè quella che Dio ha in se stesso e che possedeva Adamo prima della caduta, ovvero una vita vera, genuina, abbondante in ogni area della propria vita.

Numeri 12.8 Con lui io parlo a tu per tu, con chiarezza, e non per via di enigmi; egli vede la sembianza del SIGNORE. Perché dunque non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?»

La parola a tu per tu dall’originale è bocca a bocca.  Quando siamo in piena comunione con Dio, Lui inizia a soffiare in noi la Sua parola, allora il nostro cuore diventa ripieno di parola e inizieremo a parlare parole di benedizione, di edificazione, di incoraggiamento.

Nella Bibbia possiamo vedere la figura di Giuseppe come l’uomo delle relazioni. Quando Giuseppe venne venduto dai fratelli, non ebbe un linguaggio di lamentela ma continuò a benedire Dio e continuò a mantenere una relazione forte con Lui nonostante stesse vivendo delle situazioni incredibili. Potifar potè vedere in Giuseppe qualcosa di diverso rispetto agli altri schiavi perché non si lamentava ma continuava ad essere umile ed ubbidiente. Giuseppe rifiutò anche una relazione compromettente e pericolosa con la moglie di Potifar e rimase integro; lo stesso non si può dire per Sansone con Dalila, la cui relazione lo portò ad avere gli occhi cavati dai filistei ai quali era stato venduto. Le relazioni sbagliate portano lontano dalla visione di Dio e dal Suo proposito.

Gli altri vedranno un reale cambiamento in noi quando vedranno il nostro linguaggio e il nostro modo di relazionarci diverso.

Giuseppe subì infamia e venne messo in prigione ma la sua buona testimonianza gli fece dare le chiavi del carcere dal capo carceriere e gli affidarono anche due funzionari del re, essi rappresentavano il sistema che aveva messo in prigione Giuseppe. Egli avrebbe potuto vendicarsi ma non lo fece, al contrario iniziò una relazione con loro al punto che i due funzionari iniziarono  a raccontargli i sogni he avevano fatto. Grazie a quella buona relazione che Giuseppe costruì, uno dei due funzionari si ricordò di lui nel momento giusto. Giuseppe si presentò davanti al Faraone per potere interpretare il suo sogno e si rase anche la barba( ciò significa che rinunciò alle sue tradizioni per potere relazionare con il faraone) per potere avere un dialogo con lui.

Genesi 41.16 Giuseppe rispose al faraone dicendo: «Non sono io, ma sarà Dio a dare una risposta per il bene del Faraone.

La parola bene dall’originale è shalom ma anche relazione, questo ci fa comprendere che quello che lui stava facendo avrebbe aperto le porte per una relazione tra il popolo d’Egitto e il popolo d’Israele. Tutto questo perché Giuseppe curò le giuste relazione.

Genesi 45.5,7 Ma ora non vi contristate e non vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi condotto quaggiù, poiché DIO mi ha mandato davanti a voi per conservarvi la vita.
7 Ma DIO mi ha mandato davanti a voi, perché sia conservato per voi un residuo sulla terra, e per salvarvi la vita con una grande liberazione.

Quando Giuseppe si ritrovò davanti ai suoi fratelli non si vendicò perché aveva compreso che tutto quello che aveva subito era per portare avanti il progetto di Dio.

Dio fa cooperare tutto al bene per coloro che lo amano quindi non guardare al passato, non guadare alle cose negative che hai vissuto o stai vivendo, ai torti subiti ma rimani fermo, abbi una relazione sana con Dio, sii umile ed ubbidiente come lo fu Giuseppe e  ricorda che il suo agire secondo il modello di Dio, salvò una generazione. Sii anche tu parte del residuo che investe tempo nella relazione con Dio, che ha delle relazioni sane con il corpo di Cristo e che non guarda alle circostanze ma guarda avanti per adempiere il progetto di Dio.