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La chiave dell’ubbidienza e della sottomissione
Past.Heros Ingargiola
Tutti i figli di Dio devono collaborare con lo Spirito Santo per vedere l’opera di Dio avanzare nella loro vita.
È necessario che ci arrendiamo totalmente e rinunciamo a ciò che Dio ci chiede di lasciare affinchè Lui ci possa benedire. Se desideriamo vedere le cose nuove che Dio vuole mostrarci dobbiamo imparare a sapere rinunciare alle cose a cui siamo affezionati o a qualche lato del nostro carattere che fatichiamo a
Non possiamo collaborare con Dio se non ci arrendiamo a Lui.
Genesi 13:14-15 “E l’Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: «Alza ora i tuoi occhi e mira dal luogo dove sei a nord, a sud; a est e a ovest. Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre.”
Dio portò Abramo in cima al monte solo dopo che Lot si fu separato da lui e gli mostrò le cose dalla Sua prospettiva.
Se vogliamo vedere la benedizione di Dio, dobbiamo lasciare andar via Lot. Lot era il nipote di Abramo ed era come un figlio per lui, Abramo era molto affezionato molto a lui.
Uno dei significati della parola “Lot” è “sassolino”, come quelli che entrano nelle scarpe e sentiamo il bisogno di far scivolare fuori; un altro significato è “velo”, quel velo che non ci permettere di vedere chiaramente ciò che Dio vuole mostrarci.
Lot è tutto ciò che ci impedisce di poter salire in montagna e poter vedere ciò che Dio ha preparato per noi e realizzare il Suo proposito.
Dio vuole fare una cosa nuova ORA e noi dobbiamo riconoscerla.
Il passato è un bagaglio ma non possiamo rimanere legato ad esso se vogliamo andare verso ciò che Dio sta per compiere; dobbiamo avere il desiderio che Dio ci riveli cose nuove e se abbiamo fame spirituale allora Dio ci sazierà.
Abramo aveva il desiderio di seguire con Dio. Dio condusse Abramo in un territorio più alto per vedere dalla prospettiva dalla quale Dio vedeva le cose.
Dobbiamo lasciare il compromesso che ci impedisce di realizzare il proposito di Dio ed essere pronti al cambiamento anche se ci sarà un prezzo da pagare. Il cambiamento non è sicuramente facile ma quando Dio ci chiede di farlo è perchè vuole benedirci, anche se non vedremo subito i frutti.
Uno dei primi insegnamenti di Gesù riguardava l’argomento del cambiamento.
Matteo 4:17 “Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!».”
Il radice originale del termine ravvedimento significa “ siate pronti al cambiamento”. Il ravvedimento non è altro che un cambiamento interiore, nei pensieri, nelle attitudini e nel carattere. Non possiamo conoscere Dio e rimanere gli stessi di prima perchè Lui desidera cambiarci.
Il cambiamento avviene nel momento in cui ci rendiamo conto di dover cambiare.
Senza cambiamento non si può avere nessuna parte in Cristo Gesù.
Non possiamo seguire Cristo a modo nostro, abbiamo bisogno di adeguarci a quello che è il modello di Dio e per questo ci vuole un cambiamento.
Quando c’è un cambiamento interiore possiamo avere più parte con Lui ed in Lui.
La Grazia ci aiuta, in modo soprannaturale, a cambiare.
Nella Sua Grazia, Dio ci ha affidato delle CHIAVI per poter dominare nel mondo dello Spirito:
-La chiave della fede
-La chiave del perdono
-La chiave dell’amore
-La chiave dell’umiltà
-La chiave dell’ubbidienza e della sottomissione
-La chiave della preghiera
-La chiave del dare
La chiave è sinonimo di proprietà.
Le chiavi che Dio ci dà, ci permettono di accedere a territori nuovi. Sono i discepoli ad avere le chiavi e il discepolo è proprio colui che ubbidisce.
L’ubbidienza è la virtù del Regno, è un atto volontario del discepolo verso il maestro.
Dove c’è ubbidienza, c’è liberazione. L’ubbidienza di Cristo Gesù ha portato la liberazione e la salvezza di tutta l’umanità.
Romani 5:19 “Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti.”
L’atto di ubbidienza che noi facciamo verso il Signore porterà benedizione nelle nostre case e nella nostra generazione.
La chiave dell’ubbidienza apre la porta alla consacrazione e all’abbondanza.
Isaia 1:19 “Se siete disposti a ubbidire, mangerete le cose migliori del paese” .I frutti migliori del paese sono NEL paese.
Dio fa entrare nel paese in cui sono i frutti migliori a tutti coloro che hanno le chiavi dell’ubbidienza.
Non tutti entrano in quel territorio a mancanza della loro ubbidienza.
Filippesi 2:5 “Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù”
Gesù si è fatto ubbidiente fino alla morte. A volte siamo ubbidienti fino a dove ne abbiamo un beneficio.
La natura adamica ha portato dentro di noi una radice di disubbidienza che porta disordine nella nostra vita. Ogni volta che asseconderemo la nostra natura adamica non vivremo nell’ordine.
L’ordine è una porta che può essere aperta solo con la chiave dell’ubbidienza.
L’ubbidienza si impara e si mette poi a disposizione degli altri.
Il discepolo, infatti, segue il maestro attraverso i comandi.
Giovanni 14:15 “La promessa del Consolatore «Se mi amate, osservate i miei comandamenti.”
È necessario che ognuno di noi annichilisca il proprio “io” per permettere a Dio di risplendere.
L’ubbidienza ci permetterà di entrare nell’ordine di Dio.
Anche nella Trinità c’è ubbidienza, Gesù infatti ne fu l’esempio più grande.
Padre, Figlio e Spirito Santo sono in perfetta sinergia e lavorano in piena ubbidienza l’uno con l’altro.
Luca 7:1-10 “Il centurione di Capernaum
Ora, dopo che ebbe terminato tutto questo suo discorso al popolo che udiva, entrò in Capernaum. Ora il servo di un centurione, che gli era molto caro, era malato e stava per morire. E il centurione, avendo sentito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei, pregandolo di venire a guarire il suo servo. Ed essi, giunti da Gesù, lo pregarono con insistenza dicendo: «Egli merita che tu gli conceda questo, perché egli ama la nostra nazione, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Allora Gesù andò con loro. Egli non era molto lontano dalla casa, quando il centurione gli mandò degli amici per dirgli: «Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto. Per questo neppure mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Poiché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico ad uno: “Va’”, ed egli va; e a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo”, ed egli lo fa». Quando Gesù udì queste cose, si meravigliò di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede così grande». E, quando gli inviati fecero ritorno a casa, trovarono il servo, che era stato infermo, guarito.”
Il centurione riconobbe l’autorità di Cristo, questo deve aiutarci a comprendere che c’è un ordine che va seguito nell’ubbidienza. Non tutti siamo chiamati a fare tutto ma tutti siamo chiamati a fare qualcosa con ubbidienza perchè quest’ultima è strettamente legata al ruolo che abbiamo.
Nella famiglia, per esempio, Dio ha stabilito un ordine chiaro ed il capofamiglia è il padre, colui che rappresenta la famiglia davanti a Dio.
Il capo è ciò che dirige il corpo, quando questo è sconnesso dal corpo, esso morirà.
Anche nella chiesa è così, all’interno della chiesa Dio ha delegato un’autorità che è il pastore; così come nel mondo spirituale c’è una catena di comando e di autorità.
Se non viviamo nell’ubbidienza e nella sottomissione, non potremo neppure esercitarle perchè non saremo credibili.
L’ubbidienza è una delle virtù più esaltate nella Parola di Dio, il carattere di Cristo è fatto di mansuetudine, umiltà ed UBBIDIENZA, egli è stato ubbidiente fino alla morte di croce.
Ogni autorità autorizzata ha uno scopo ed un funzionamento. Se non hai uno scopo nel corpo di Cristo, non hai autorità nel corpo di Cristo.
Il centurione disse “Poiché anch’io sono un uomo sottoposto all’autorità altrui ..”
L’autorità che abbiamo è strettamente legata alla nostra ubbidienza.
L’esercizio della nostra autorità è necessario per mantenere l’ordine di Dio.
Efesini 4:11-12 “Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo, ”
Dio ha dato alla chiesa dei doni ministeriali che servono a mantenere l’ordine nel corpo di Cristo.
Dove non ci sono guide, i figli si perderanno perchè non saranno protetti ma Dio ha dato delle autorità per proteggere, guidare e far crescere la chiesa.
Quando i figli camminano nell’ubbidienza, cammineranno automaticamente nella protezione.
Ogni autorità autorizzata da Dio, porta stabilità e crescita nel corpo di Cristo, dove c’è autorità il popolo cammina dentro una visione.
L’azione senza autorità, senza delega, porta alla distruzione. Agire senza essersi sottomessi prima, porta disordine nel corpo di Cristo, perchè l’ubbidienza, dice la Parola di Dio, è al di sopra del sacrificio e se non conosciamo l’ubbidienza non potremo esercitare autorità.
1 Samuele 15: 22 “Samuele disse: «Gradisce forse l’Eterno gli olocausti e i sacrifici come l’ubbidire alla voce dell’Eterno? Ecco, l’ubbidienza è migliore del sacrificio, e ascoltare attentamente è meglio del grasso dei montoni.”
Il sacrificio non vale niente se non c’è ubbidienza.
È l’ubbidienza che ci permetterà di piacere a Dio, perchè
L’UBBIDIENZA È FEDE IN AZIONE mentre la disubbidienza nella Bibbia viene paragonata alla divinazione (adulterio spirituale).
L’ubbidienza e la sottomissione hanno un collante che si chiama lealtà.
Il cuore del Vangelo è basato sull’ubbidienza del figlio di Dio. Impariamo quindi a vivere con sottomissione ed ubbidienza e vedremo dei frutti meravigliosi nella nostra vita.