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Worship service 30.12.2018

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RHEMA ANNO 2019: LA PREGHIERA CHE APRE I CIELI

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Il proposito di Dio per questo nuovo anno è che la chiesa possa tornare alla preghiera poichè senza di essa non c’è risveglio infatti tutti i risvegli iniziano e continuano per mezzo della preghiera. Giacomo 5.17-18 Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto.
Questo è il verso rhema per l’anno 2019. In questo verso Giacomo si riferisce al profeta Elia, uomo di risveglio. Perchè Elia pregò due volte, cos’era successo? Il popolo d’Israele peccava di idolatria e si era allontanato da Dio così Lui mandò il profeta Elia dal re Acab per riferirgli che a causa di ciò che lui aveva fatto conducendo tutto il popolo a peccare, solo alla parola del profeta avrebbe ricominciato a piovere. I cieli si chiusero e ci fu una grande carestia questo perchè quando il popolo pecca si chiudono i cieli ma è altresì vero che quando la chiesa prega allora i cieli si aprono.
Il termine pregò usato nel verso 18 si riferisce alla ripetizione di un’azione quindi il profeta non si scoraggiò ma ritornò a pregare. Questo deve essere un esempio per le nostre vite perchè spesso accade che quando non vediamo l’esaudimento delle nostre preghiere iniziamo a scoraggiarci, a credere che quella cosa non sia la volontà di Dio ma ciò che Dio desidera è che possiamo tornare a pregare con fervore, audacia e determinazione perchè la Parola afferma che i violenti cioè coloro che sono determinati si appropiano delle promesse di Dio.
Il tempo della carestia fu un tempo duro per tutti anche per il profeta Elia poichè non c’era acqua, gli animali morivano quindi la situazione era disastrosa e probabilmente alcuni di noi si ritrovano in questa situazione e ciò deve spingerci a tornare alla preghiera e continuare a farlo fino a quando non vediamo i cieli aprirsi in quella determinata area.
La preghiera anticipa la potenza. Se desideriamo vedere i cieli aperti sulla nostra famiglia, sulla nazione dobbiamo tornare a pregare.
Il termine pregò ha anche un altro significato cioè colpire con il palmo della mano. Elia toccò il cielo con il palmo della sua mano e ciò produsse un risultato.
Tante volte attribuiamo a Dio la colpa delle circostanze in cui ci ritroviamo ma Dio è pronto per dare la Sua pioggia a tutti coloro che pregano con fede, che non si stancano, che sono determinati a vedere le circostanza cambiare. Dobbiamo imparare a collaborare con Dio attraverso la nostra preghiera.
Cos’è il cielo? Il cielo è una dimensione spirituale favorevole, perchè esso è la dimensione dello spirito. Perchè allora a volte questa condizione non è favorevole al credente? Perchè non si prega, non si cerca la faccia di Dio e non ci si umilia.
Dobbiamo imparare a comprendere quale tipo di preghiera bisogna usare per i vari tipi di bisogni, infatti ci sono delle strategie e dei principi biblici specifici da applicare per vedere i risultati. I discepoli stessi chiesero a Gesù di insegnare loro a pregare.

I Re 17.1 Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com’è vero che vive il SIGNORE, Dio d’Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».
Le circostanze cambiano attraverso ciò che noi dichiariamo e confessiamo con la nostra bocca, dobbiamo ricordarci che noi abbiamo autorità nel mondo spirituale.
È arrivato il tempo di fare vedere a chi non conosce realmente Dio che Lui è potente e vivente e che ci sono uomini e donne di Dio che pregano e che stanno alla sua presenza per dimostrare che la chiesa è coinvolta con il regno di Dio.
I Re 18.41 Poi Elia disse ad Acab: «Risali, mangia e bevi, poiché già si ode un rumore di grande pioggia».
Il profeta Elia, prima di recarsi dal re Acab, aveva restaurato l’altare permettendo al popolo di tornare a Dio, il popolo riconobbe che il Dio di Elia era il Dio d’Israele.

Dio non chiude i cieli per svaforire la chiesa ma per svergognare le opere delle tenebre.
Ciò che accade alla nostra vita è perchè Dio vuole farci avvicinare sempre di più a Lui e per farci comprendere che ha un proposito per la nostra vita .
È fondamentale tornare ad erigere il nostro altare davanti a Dio, l’altare raffigura l’adorazione, la preghiera e la comunione.
I Re 18.42-43 Acab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmelo; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia. e disse al suo servo: «Ora va’ su, e guarda dalla parte del mare!» Quegli andò su, guardò, e disse: «Non c’è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!»
Mentre gli uomini naturali sono concentrati sulle cose naturali, gli uomini spirituali si dedicano alla preghiera. Ritornare alla preghiera a volte è difficile soprattutto se non si prega da molto tempo. Elia salì in vetta e mise la faccia fra le ginocchia, un’altra traduzione si riferisce alla posizione delle donne ebree al momento del parto, questo simbolicamente rappresenta che dobbiamo partorire una pioggia per la nostra vita, sicuramente non è facile ma poi la gioia è immensa.

Il profeta disse al suo servo di andare ancora più su e di tornarci sette volte, questo parla di perseveranza, di determinazione ed anche se non vediamo nulla e sembra che tutto sia sempre uguale dobbiamo continuare a pregare perchè qualcosa accadrà.
La settima volta che il servo salì qualcosa accadde.
I Re 18.44 E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano,
che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di’ ad Acab: “Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi”».
Elia aveva lasciato un’impronta nel cielo con il palmo della sua mano e il cielo produsse una nuvola grande quanto il palmo della sua mano. Quello che produrremo non dipenderà da Dio ma dalla nostra fede.
In questo nuovo anno Dio ci incoraggia ad alzare le nostre aspettative ed a credere che i cieli si apriranno.
Salmo 55.19 Dio ascolterà e li umilierà, egli che siede da sempre sul suo trono; perché essi rifiutano di cambiare, e non temono Dio.
Dio vuole trasformare ogni area della nostra vita e quando noi andiamo a bussare alle porte del cielo ci saranno due risultati: si apriranno i cieli ma arriverà anche trasformazione per la nostra vita.
Le persone che cambiano possono anche sbagliare ma coloro che non cambiano vivranno sempre sbagliando. Dobbiamo essere disponibili a lasciarci trasformare da Dio.
I religiosi, cioè coloro che vivono nella tradizione( si va in chiesa la domenica ma il resto della settimana non si pensa a Dio) danno la responsabilità a Dio di ciò che accade ma questo è orgoglio infatti queste persone non vedranno mai cambiamenti. Non dobbiamo essere noi a dire a Dio ciò che Lui deve fare ma viceversa.
Preghiera è conoscere la volontà del cielo e portarla sulla terra.
Le esperienze negative del passato non possono influenzarci, abbiamo bisogno di conoscere la Parola di Dio per imparare a pregare nel modo corretto.
Quando non ritorniamo a pregare, come fece Elia, significa che stiamo spostando Dio dal centro del nostro cuore e stiamo mettendo al primo posto il nostro “io”, questo è idolatria.
La nostra fiducia non deve essere riposta su noi stessi, sul nostro intendimento ma su Dio perchè solo con Lui I nostri progetti riusciranno.
Un’ altra causa che ci impedisce di tornare a pregare e di ricevere è avere una falsa visione, essa deriva dall’esito delle circostanze. Il nemico infatti mette un velo negli occhi dei credenti per impedirgli di vedere ciò che Dio ha preparato.
In Giudici 6 leggiamo la storia di Madian. Egli rappresenta il giudizio ed era nato dall’incesto di Lot con le sue figli, la discendenza di Madian cioè i madianiti portavano con loro un velo( il nome Lot significa velo) e distruggevano qualunque cosa trovavano, ciò significa che tante volte abbiamo seminato, pregato ma Madian ha distrutto tutto quello che c’era attorno a noi. L’incoraggiamento di Dio è che dove abbiamo seminato con lacrime raccoglieremo con canti di gioia.
I Giovanni 5.14-15 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.
Se preghiamo in accordo alla volontà di Dio vedremo l’esaudimento.
È finito il tempo delle lacrime, dello scoraggiamento, del dubbio perchè Dio sta facendo una cosa nuova, il cielo darà la pioggia e la terra darà il suo frutto. Saliamo sulla vetta della montagna, torniamo alla preghiera così vedremo i cieli aprirsi e le benedizioni scendere sulla nostra vita.