DAL SINAI A SION
Pastore Luisa Ingargiola
Esodo 32.1 Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: «Facci un dio che vada davanti a noi; poiché quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto».
Dio voleva palare con Mosè per questo egli andò sul monte Sion ma dato che rimase lì a lungo, il popolo pensò che Mosè stava tardando a scendere ed a volte anche noi pensiamo che le autorità, le nostre guide o Dio stesso stanno tardando la realizzazione delle promesse per la nostra vita. È fondamentale comprendere che Dio ha i suoi tempi ma spesso non lo comprendiamo ed agiamo come riteniamo che sia giusto, lasciandoci guidare dalla nostra anima e dal nostro bisogno. Anche se non comprendiamo le strategie di Dio, dobbiamo avere fiducia in Lui e non lasciarci distrarre come fece il popolo d’Israele.
Esodo 32.7 Il SIGNORE disse a Mosè: «Va’, scendi; perché il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d’Egitto, si è corrotto.
Dio fece scendere Mosè dal monte per raggiungere il popolo.
Esodo 34.1-5 1 Il SIGNORE disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime due tavole che hai spezzato. 2 Sii pronto domani mattina, e sali, al mattino, sul monte Sinai e presèntati a me sulla vetta del monte. 3 Nessuno salga con te, e non si veda alcuno su tutto il monte; greggi e armenti non pascolino nei pressi di questo monte». 4 Mosè, dunque, tagliò due tavole di pietra come le prime; si alzò la mattina di buon’ora, salì sul monte Sinai come il SIGNORE gli aveva comandato, e prese in mano le due tavole di pietra.
5 Il SIGNORE discese nella nuvola, si fermò con lui e proclamò il nome del SIGNORE.
Dio è buono e diede una seconda opportunità così Mosè salì nuovamente sul monte e il popolo questa volta aspettò.
Esodo 34.29, 34 Poi Mosè scese dal monte Sinai. Egli aveva in mano le due tavole della testimonianza quando scese dal monte. Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentre egli parlava con il SIGNORE. Ma quando Mosè entrava alla presenza del SIGNORE per parlare con lui, si toglieva il velo, finché non tornava fuori; poi tornava fuori e diceva ai figli d’Israele quello che gli era stato comandato.
Il volto di Mosè divenne raggiante, incontrò la gloria di Dio e così quando noi siamo lontani dalle distrazioni, dai pesi, dalla routine giornaliera, dalle difficoltà allora la presenza di Dio inonda la nostra vita e ci circonda. Da questo episodio possiamo evidenziare due aspetti importanti:
- Dobbiamo imparare a non lasciarci distrarre e scegliere invece di essere concentrati sulla Sua presenza, cercarlosempre affinchè Lui possa parlarci.
- Quando la chiesa lavora in sinergia con un obiettivo, con una stessa mente ed unico cuore allora la gloria di Dio si manifesterà.
II Corinzi 3.7-9 7 Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 8 quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? 9 Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia.
Nell’antico patto Mosè ebbe un’esperienza unica ma quando Dio si manifestava erano degli eventi sporadici, occasionali ma nel nuovo patto invece è un’esperienza continua e costante. Il Sinai rappresenta la legge ma Sion rappresenta la grazia. Noi siamo passati dalla legge alla grazia, perché quindi a volte viviamo ancora nella paura, nella condanna, nella frustrazione? Se andiamo alla presenza di Dio possiamo trovare grazia, accoglienza, gioia.
I Samuele 5.7 Quando gli abitanti di Asdod videro in che modo si mettevano le cose, dissero: «L’arca del Dio d’Israele non rimarrà in mezzo a noi, poiché la mano del SIGNORE è pesante su di noi e su Dagon, nostro dio».
Salmo 69.35 Poiché Dio salverà Sion, e ricostruirà le città di Giuda; il suo popolo abiterà in Sion e la possederà.
Ebrei 12.18 18 Voi non vi siete avvicinati al monte che si poteva toccare con mano, e che era avvolto nel fuoco, né all’oscurità, né alle tenebre, né alla tempesta, 19 né allo squillo di tromba, né al suono di parole, tale che quanti l’udirono supplicarono che più non fosse loro rivolta altra parola; 20 perché non potevano sopportare quest’ordine: «Se anche una bestia tocca il monte sia lapidata». 21 Tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: «Sono spaventato e tremo». 22 Voi vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla città del Dio vivente, la Gerusalemme celeste, alla festante riunione delle miriadi angeliche, 23 all’assemblea dei primogeniti che sono scritti nei cieli, a Dio, il giudice di tutti, agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24 a Gesù, il mediatore del nuovo patto e al sangue dell’aspersione che parla meglio del sangue d’Abele.
Nella legge c’è paura ma nella grazia c’è una nuova dimensione.
La santità non è perfezione ma è un percorso di trasformazione e di arresa, nel quale si sceglie di seguire Gesù. Dio ha stabilito che noi possiamo salire in vetta al monte perché quando si è in alto, le montagne si vedono da un’altra prospettiva ed è possibile fronteggiarle. Scegli di vivere in Sion, in una dimensione soprannaturale.
Isaia 51.11 I riscattati del SIGNORE torneranno, verranno con canti di gioia a Sion;
letizia eterna coronerà il loro capo, otterranno felicità e gioia; il dolore e il gemito fuggiranno.
La gioia non è un sentimento ma una scelta, la gioia di Dio va al di là delle circostanza che affrontiamo quindi per chi vive in Sion l’allegrezza sarà eterna e non ci sarà più dolore.
II Corinzi 3.17-18 Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.
Il velo che si trovava nel tempio era spesso 88cm ed era alto 20mt e la Parola ci dice che esso fu squarciato dall’alto verso il basso, un uomo avrebbe fatto sicuramente al contrario ma questo ci fa comprendere che Dio con la sua potenza, dall’alto scuote i cieli in nostro favore. Non c’è più alcun velo, alcun limite tra noi e Dio e la sua gloria si manifesterà in noi ed attraverso di noi per attirare le persone a Cristo.
Ebrei 12. 1-2 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.
Dobbiamo gettare lontano da noi ogni ferita, peso, peccato, impedimento che non ci permette di andare avanti nella corsa, nella maratona della vita. Andiamo avanti con la forza di Dio, spostiamoci dal Sinai e corriamo verso Sion.