Il battesimo in acqua: step dei discepoli
Pastore Heros Ingargiola
Efesini 2:4-10
“Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.”
Paolo si rivolge in questi versi agli Efesini, i quali erano molto razionali, chiarendo un punto fondamentale che sconvolge il loro pensiero: non si ottiene la vita eterna compiendo delle opere buone, la vita eterna è un dono di Dio e questa è la grazia, il favore immeritato di Dio. Soltanto chi riceve Gesù Cristo entra nella grazia, non si può andare a Dio senza Gesù, il quale è morto per noi.
Dio ci ha creati in Cristo per compiere delle buone opere. Ci sono opere che apparentemente sembrano buone, oggi è diffuso il pensiero del buonismo ma la bontà e l’amore hanno un’unica fonte: Dio. Le uniche opere buone che possiamo compiere sono quelle che Dio ha creato per noi.
Ci sono infatti le opere umane e le opere che Dio ha preparato affinchè noi possiamo portarle a compimento.
Una delle opere che Dio ha preparato per noi è il battesimo.
Matteo 28:18-20
“Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente».”
Il discepolo è colui che segue Cristo, è colui che decide di smettere di essere servito ed inizia a servire perchè desidera portare a compimento le opere buone che Dio ha preparato.
Nella vita di un discepolo c’è un cammino da compiere e il battesimo è lo step iniziale di quel cammino.
Diventare discepoli non significa essere perfetti, siamo perfetti nello spirito ma la nostra anima, la nostra mente ed il nostro corpo, invece, sono imperfetti. Dio però ci ha fatto una promessa: ciò che Lui ha iniziato in noi, lo porterà a compimento.
Luca 6:40
“Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.”
C’è un’opera nella vita di ogni discepolo.
Ogni discepolo deve comprendere che ha bisogno di una continua preparazione, studiare la Parola di Dio, stare con lo Spirito Santo. Bisogna sempre crescere nella preparazione perchè non possiamo servire Dio a modo nostro ma dobbiamo farlo come Lui ha stabilito. I veri discepoli non smettono di apprendere per poi mettere in pratica.
Un discepolo di Cristo deve anche sapere che il mondo non lo amerà, essere discepoli non è affatto semplice! Siamo disposti a lasciare tutto ed anadare avanti verso il Suo sacrificio?
C’è differenza tra credente e discepolo: il primo è uno spettatore,
il discepolo è colui che Dio usa perchè ha deciso di morire a sè stesso per Lui, il discepolo è colui che Dio usa per testimoniare.
Isaia 8:16
“«Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli».”
Dio dona la Sua testimonianza ai discepoli, non ai credenti ma Dio desidera cambiare anche il cuore dei credenti affinchè diventino discepoli.
Giovanni 21:24
“Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace.”
Giovanni, in questi versi, sta rendendo una pubblica testimonianza della sua esperienza con Gesù.
Isaia 50:4
“«Il Signore, l’Eterno, mi ha dato la lingua dei discepoli perché sappia sostenere con la parola lo stanco; egli mi risveglia ogni mattina, risveglia il mio orecchio, perché io ascolti come fanno i discepoli.”
La prima caratteristica dei discepoli è il sapere ascoltare il maestro. Se non ascoltiamo più le nostre autorità significa che non stiamo più nel territorio del discepolato ma stiamo entrando in un altro territorio.
I discepoli mettono radici in basso e portano frutto in alto perchè la verità vive in loro.
Luca 22:49-51
“Allora quelli attorno a Gesù, vedendo ciò che stava per accadere, gli dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio destro. Ma Gesù, rispondendo, disse: «Lasciate, basta così». E, toccato l’orecchio di quell’uomo, lo guarì.”
Pietro stava con Gesù da 3 anni, aveva visto miracoli ma in un momento particolare reagì in una maniera umana. Sarà quello che capitera anche a noi, vorremo delle volte reagire in maniera umana, talvolta lo faremo ma Lui sarà semre accanto a noi, anche quando sbaglieremo, Lui sarà con noi.
Luca 9:51-56
“Or avvenne che, mentre si stava compiendo il tempo in cui egli doveva essere portato in cielo, egli diresse risolutamente la sua faccia per andare a Gerusalemme,e mandò dei messaggeri davanti a sé. Ed essi, partiti, entrarono in un villaggio dei Samaritani, per preparargli un alloggio. Ma quelli del villaggio non lo vollero ricevere, perché egli camminava con la faccia rivolta a Gerusalemme. Visto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi, come fece anche Elia?». Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò, dicendo: «Voi non sapete di quale spirito siete; poiché il Figlio dell’uomo non è venuto per distruggere le anime degli uomini, ma per salvarle». Poi andarono in un altro villaggio.”
Gesù, guardando verso Gerusalemme, manda i suoi discepoli a cercare un alloggio in un villaggio dei Samaritani ma questi si rifiutarono di riceverli.
Anche questo fa parte del discepolato, avere la consapevolezza che non sempre i discepoli di Cristo vengono accolti ma avranno vinto comunque perchè Gesù è con loro.
Matteo 14:13-16
“Quando Gesù ebbe udito ciò, partì di là su una barca e si ritirò in disparte, in un luogo deserto. E le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città. E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi. Poi, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, e gli dissero: «Questo luogo è deserto, ed è già tardi; licenzia dunque le folle affinché vadano per i villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non è necessario che se ne vadano; date voi a loro da mangiare».”
Gesù si ritirò con i discepoli per riposare ma le folle lo seguirono. Gesù, nonostante la stanchezza, non rimase indifferente al bisogno di quelle persone. I discepoli, invece, presi dal loro bisogno di riposare, cercarono di convicere Gesù a licenziare la folla.
I discepoli devono crescere ed agire come Gesù agì.
Gesù guardò con compassione a quelle persone mentre i discepoli guardarono con gli occhi della stanchezza come umanamente era normale che fosse ma non possiamo servire Dio senza fare sacrifici.
Ogni discepolo attraverserà momenti di scoraggiamento, proprio come i discepoli di Gesù ma così come fece con i suoi, Gesù ci incoraggia spingendoci a dare anche quel poco che abbiamo, del nostro tempo o dei nostri averi, certi che Lui provvederà al resto perchè essere discepoli significa fidarsi di Dio.
Il battesimo in acqua è il primo step che affronta un discepolo, è una testimonianza pubblica, non salva nessuno, Gesù ha salvato l’umanità, non l’acqua! Il battesimo in acqua è la testimonianza pubblica di ciò che abbiamo scelto dal momento in cui abbiamo accettato Gesù come Signore e Salvatore della nostra vita, è una consacrazione a Cristo che è il nostro esempio, il nostro modello per eccellenza.
Le principali caratterestiche di un discepolo sono:
-l’ubbidienza a Gesù ma anche alle autorità.
È vero che le autorità sono imperfette ma Dio desidera un’ubbidienza perfetta del discepolo nei loro confronti perchè ubbidendo alle autorità stiamo ubbidendo a Lui. Nella Sua Parola sta scritto che Egli preferisce l’ubbidienza al sacrificio.
-la fedeltà, che significa “riprodurre la stessa identica cosa”.
Immaginiamo se l’apostolo Paolo non fosse stato fedele a Dio ed avesse scritto qualunque altra cosa che non fosse ciò che Dio gli aveva comandato di scrivere. Cosa ci sarebbe arrivato?
La fedeltà ci permetterà di influenzare le generazioni future.
–l’umiltà, che significa abbassare sè stessi.
L’umiltà precede la gloria. Quando noi ci umiliamo, Dio ci innalza. L’umiltà è, assieme alla mansuetudine, l’attitudine a lasciarsi consigliare e guidare dalle autorità.
–il dimorare nella sua Parola.
Un discepolo vive nella Parola di Dio e la mette in pratica.
Perchè ci si battezza in acqua?
- per accettare il discepolato di Cristo
- per ubbidire al comando di Gesù: “Andate, predicate e fate discepoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.