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Worship service 29.04.2018

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I DONI DI FUNZIONE NEL CORPO DI CRISTO

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Tutti i figli di Dio, quindi coloro che hanno accettato Gesù come Signore e Salvatore della loro vita, sono una benedizione per il corpo di Cristo.

Apocalisse 21.5-7 Allora colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio tutte le cose nuove». Poi mi disse: «Scrivi, perché queste parole sono veraci e fedeli». E mi disse ancora: «È fatto! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine; a chi ha sete io darò in dono della fonte dell’acqua della vita. Chi vince erediterà tutte le cose, e io sarò per lui Dio ed egli sarà per me figlio.

La religione vive sotto l’oppressione delle circostanze della vita e insegna a convivere con i problemi ma la relazione che abbiamo con Gesù ci insegna che con Lui tutto può cambiare perché Egli è l’autore della vita e ogni cosa impossibile diventa possibile e nuova.

Dio è un Dio d’ordine e di priorità infatti Lui sa ciò di cui abbiamo bisogno in modo prioritario per questo desidera che ogni suo figlio possa collaborare con Lui per vivere in modo soprannaturale. Dobbiamo mettere a disposizione la nostra vita per la chiesa per poterla servire in collaborazione con lo Spirito Santo. Dio ha arricchito la nostra vita di doni.

Matteo 25.15-29 A uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì. Ora colui che aveva ricevuto i cinque talenti, andò e trafficò con essi e ne guadagnò altri cinque. Similmente anche quello dei due ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò, fece una buca in terra e nascose il denaro del suo signore. Ora, dopo molto tempo, ritornò il signore di quei servi e fece i conti con loro. E colui che aveva ricevuto i cinque talenti si fece avanti e ne presentò altri cinque, dicendo: “Signore, tu mi affidasti cinque talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri cinque”. E il suo signore gli disse: “Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”. Poi venne anche colui che aveva ricevuto i due talenti e disse: “Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, con quelli ne ho guadagnati altri due”. Il suo signore gli disse: “Bene, buono e fedele servo; tu sei stato fedele in poca cosa; io ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo signore”. Infine venne anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, io sapevo bene che tu sei un uomo aspro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; perciò ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra; ecco te lo restituisco”. E il suo signore rispondendo, gli disse: “Malvagio e indolente servo, tu sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; tu avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse. Toglietegli dunque il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. Poiché a chiunque ha, sarà dato e sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha.

Come leggiamo da questo episodio della Scrittura, probabilmente anche noi a volte abbiamo sotterrato il talento che Dio ci ha dato e non l’abbiamo trafficato per il suo regno. Dio desidera riprendere quel talento affinché possiamo trafficarlo.

Cosa sono i doni di funzione? Essi sono anche chiamati doni motivazionali e danno la possibilità di servire Dio in modo naturale, cioè Dio ci ha reso abili in un certo ambito e quindi non bisogna sforzarsi ma lo serviamo in quell’ambito in modo del tutto naturale e semplice perché è il dono che Dio ha dato. Conoscere i doni che Dio ha dato a ciascuno di noi è molto importante perché ognuno potrà così servire Dio in base a quel dono e questo ci consentirà di vivere nel successo. Nella chiesa non serviamo Dio per meritocrazia o per dimostrare chi siamo ma lo facciamo affinché la nostra vita possa essere una benedizione per tutto il corpo di Cristo. Dopo avere conosciuto il dono dobbiamo anche scoprire il posto in cui dobbiamo funzionare, ognuno di noi infatti svolge il suo ruolo che non sarà uguale a quello degli altri.

Il dono di funzione è quella molla che scatta interiormente quando serviamo Dio perché quel dono è già dentro di noi. Il dono di funzione influenza la nostra vita e l’attività nel corpo di Cristo. Dio ci ha chiamati a vivere nella chiesa e non da soli. Il dono che Dio ci ha dato deve essere usato

altrimenti quella parte del corpo rimarrà scoperta, ogni parte è infatti fondamentale per contribuire al buon funzionamento del corpo. I doni sono un mezzo che Dio dà alla chiesa per camminare nel soprannaturale.

Analizziamo adesso i doni che Dio ha dato alla chiesa:

Doni carismatici che sono i doni della grazia e dello spirito. I doni carismatici sono nove e sono divisi in tre gruppi: doni di ispirazione dei quali fanno parte i doni di diversità di lingue, di interpretazione delle lingue e profezie; doni di rivelazione dei quali fanno parte la parola di sapienza che riguarda il futuro, la parola di conoscenza che riguarda il presente o il passato e il discernimento degli spiriti; doni di potenza dei quali fanno parte la fede, la guarigione e i miracoli.

I corinzi 12.1-4 Ora, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza riguardo ai doni spirituali. Voi sapete che quando eravate gentili, eravate trascinati dietro gli idoli muti, dietro l’impulso del momento. Perciò vi faccio sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: «Gesù è anatema»; e che altresì nessuno può dire: «Gesù è il Signore», se non per lo Spirito Santo. Or vi sono diversità di doni, ma non vi è che un medesimo Spirito.

Doni domata o doni ministeriali si dividono in apostoli, profeti, evangelisti, dottori e pastori.

Questi doni sono gli organi vitali del corpo di Cristo. Gesù è il capo di questo corpo e lo dirige dove Lui vuole.

Efesini 4.11 Ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministero e per l’edificazione del corpo di Cristo.

Doni di funzione sono sette e riguardano la parte pratica del corpo di Cristo, di questi fanno parte: doni profetici, doni di servizio o diaconia, dono di insegnamento, dono di esortazione, dono del dare, dono di organizzazione e dono di misericordia.

L’apostolo Paolo nei primi undici capitoli dell’epistola ai romani analizza la parte legale e spirituale di ciò che Cristo ha adempiuto morendo sulla croce ma nei capitoli a seguire viene descritta la parte pratica del cristianesimo.

Romani 12.1-8 Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio. Infatti, per la grazia che mi è stata data, dico a ciascuno che si trovi fra voi di non avere alcun concetto più alto di quello che conviene avere, ma di avere un concetto sobrio, secondo la misura della fede che Dio ha distribuito a ciascuno. Infatti, come in uno stesso corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno la medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un medesimo corpo in Cristo, e ciascuno siamo membra l’uno dell’altro. Ora, avendo noi doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo profezia, profetizziamo secondo la proporzione della fede; se di ministero, attendiamo al ministero; similmente il dottore attenda all’insegnamento; e colui che esorta, attenda all’esortare; colui che distribuisce, lo faccia con semplicità; colui che presiede, presieda con diligenza; colui che fa opere di pietà, le faccia con gioia.

Gesù è la massima espressione della manifestazione spirituale di Dio sulla terra ma anche la massima espressione della parte pratica, questo ci insegna che il cristianesimo non è solo spirituale ma anche pratico. La nostra vita deve parlare in modo pratico e non solo con le parole, non vantiamoci da noi stessi ma lasciamo che Cristo sia glorificato attraverso la nostra vita. È importante che collaboriamo gli uni con gli altri per portare avanti il regno di Dio e non noi stessi infatti dobbiamo ricordare che i doni che Dio ci ha dato sono per grazia.

Riprendiamo i doni che forse abbiamo sotterrato per paura e iniziamo a servire la chiesa nel ruolo e nel posto che Dio ci ha dato affinché possiamo essere di benedizione per il corpo dimostrando così in modo pratico l’amore che Dio ha sparso nei nostri cuori. Ricordiamoci che ogni parte del corpo è importante e che dobbiamo collaborare tutti insieme per fare avanzare il Suo regno.