L’AMORE DI DIO HA APERTO LE FRONTIERE
3^ PARTE
Past. Ev. Heros Ingargiola
I CORINZI 12.31 Ora voi cercate ardentemente i doni maggiori; e vi mostrerò una via ancora più alta.
GIOVANNI 5.1-10
1 Dopo queste cose, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 2 Or a Gerusalemme, vicino alla porta delle pecore, c’è una piscina detta in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua. 4 Perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella piscina e agitava l’acqua; e il primo che vi entrava, dopo che l’acqua era agitata, era guarito da qualsiasi malattia fosse affetto. 5 C’era là un uomo infermo da trentotto anni. 6 Gesù, vedendolo disteso e sapendo che si trovava in quello stato da molto tempo, gli disse: «Vuoi essere guarito?». 7 L’infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che mi metta nella piscina quando l’acqua è agitata, e, mentre io vado, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 9 L’uomo fu guarito all’istante, prese il suo lettuccio e si mise a camminare. Or quel giorno era sabato. 10 I Giudei perciò dissero a colui che era stato guarito: «È sabato; non ti è lecito portare il tuo lettuccio».
Non cercare il fato o la fortuna, ma cerca Dio! La piscina di Betzaeta in ebraico significa “ casa della misericordia” o anche “ luogo di sorgenti”. In questo episodio della scrittura leggiamo che diversi giudei infermi si recavano in quella piscina perchè aspettavano che qualcosa, nella loro vita, potesse cambiare. In quella folla ci fu un uomo paralitico che attirò l’attenzione di Gesù. I religiosi in quel luogo avevano trasformato la misericordia di Dio in fortuna, ma Gesù arrivò lì proprio per mostrare che lui era l’amore e la misericordia di Dio in persona. Gesù aveva un appuntamento divino con quell’uomo, conosceva tutto di lui e cambiò il corso della sua esistenza.
Oggi la chiesa viene incoraggiata a credere che Dio può cambiare il corso della nostra vita perchè Lui conosce ogni nostro particolare. L’uomo paralitico era in quella condizione da trentotto anni e Gesù mosso a compassione gli chiese se volesse essere guarito e oggi pone la stessa domanda a noi: “Figlio vuoi vedere la tua situazione cambiare?”. La domanda che pose Gesù può sembrare retorica, ma in realtà ci fa comprendere che senza la nostra volontà, Lui non può agire. A quella domanda il paralitico rispose autocommiserandosi, affermando che non aveva nessuno che lo mettesse nella piscina. Egli rispose in modo naturale ad una domanda spirituale.
“Non è più tempo di guardare il visibile, ma attiva la tua fede e sposta il tuo sguardo verso l’invisibile”. Il paralitico si identificava con il suo lettuccio, si era ormai abituato a vivere in quella condizione; oggi dobbiamo prendere una posizione di fede e abbandonare il nostro lettuccio (dolore, malattia,..).
La fede è sempre accompagnata da un’azione. Quando inizi a credere in Gesù inzi anche a camminare nel soprannaturale.
Salmo 84.6-7
6 Quando attraversano la valle di Baka, la trasformano in luogo di sorgenti, e la prima pioggia la ricopre di benedizioni. 7 Essi vanno di valore in valore, e infine compaiono davanti a Dio in Sion.
Dio è colui che cambia le condizioni di aridità, di miseria, paura e le trasforma in un luogo di sorgenti, quindi se desideriamo vedere questo nella nostra vita, dobbiamo permettergli di attraversarle.
“ Prendi il tuo lettuccio e cammina” è stata la parola rhema per l’uomo paralitico. Dio desidera dare ad ognuno di noi una parola rhema( parola specifica, per una persona specifica, per una persona specifica) che possa trasformare il corso della nostra vita, come fece con quell’uomo. Non possiamo vivere con le parole che Dio ci ha dato nel passato, ma Lui è pronto ogni giorno a darci delle parole che discendono dal cielo, ad una sola condizione: dobbiamo desiderarle e imparare a cercare la faccia di Dio, attendendo con pazienza il risultato visibile. Le circostanze spesso sono in contrasto al rhema di Dio, ma è proprio in questa condizione che dobbiamo rimanere fermi nella fede. La nostra fiducia deve crescere, perchè dobbiamo credere che le sue parole si realizzano sempre( isaia 55.11)
GIOVANNI 5.14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio».
Non tutte le malattie derivano direttamente dal peccato, ma sicuramente il peccato apre le porte alla malattia. L’uomo paralitico non aveva una fede basta sul giusto insegnamento per questo Gesù lo incoraggiò a non credere più nel fato, perchè la misericordia di Dio era giunta fino a lui. La figura di quest’uomo rappresenta anche uomini e donne paralizzati spiritualmente, ma il rhema di Dio arriva proprio per risollevare da questa condizione.
I religiosi, a causa dei loro occhi chiusi spiritualmente, nonostante si trovassero nella casa della misericordia non avevano realizzato nè l’amore di Dio nè la sua misericordia. Loro, infatti, non si rallegrarono per l’avvenuto miracolo, ma accusarono e criticarono l’inosservanza della legge (l’uomo stava portando il suo lettuccio di sabato). Ricordiamo che Dio è l’autore della legge e non dirà mai di trasgredirla.
ATTI 10. 1 Or vi era in Cesarea un certo uomo di nome Cornelio, centurione della coorte, detta Italica; 2 egli era un uomo pio e timorato di Dio con tutta la sua casa, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. 3 Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!». 4 Ed egli, guardandolo fisso e tutto spaventato, disse: «Che c’è, Signore?». Allora l’angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite davanti a Dio, come una ricordanza; 5 or dunque manda degli uomini a Ioppe e fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro. 6 Egli si trova presso un certo Simone, conciatore di pelli, che ha la casa vicino al mare; egli ti dirà ciò che devi fare». 7 Appena l’angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi domestici e un soldato fidato, di quelli addetti al suo personale servizio, 8 raccontò loro ogni cosa e li mandò a Ioppe. 9 Il giorno seguente, mentre essi erano in cammino e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta, per pregare. 10 Or gli venne fame e desiderava prendere cibo; e, mentre quelli di casa glielo preparavano, fu rapito in estasi; 11 e vide il cielo aperto e scendere verso di lui un oggetto simile ad un gran lenzuolo, tenuto ai quattro capi e che veniva calato a terra, 12 dentro il quale vi erano tutte le specie di quadrupedi, di fiere, di rettili terrestri e di uccelli del cielo. 13 E una voce gli disse: «Pietro, alzati, ammazza e mangia!». 14 Ma Pietro rispose: «Niente affatto, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di impuro e di contaminato». 15 E la voce gli disse per la seconda volta: «Le cose che Dio ha purificate, tu non farle impure». 16 Or questo avvenne per tre volte; poi l’oggetto fu di nuovo ritirato in cielo. 17 E, come Pietro si chiedeva perplesso che cosa potesse significare la visione che aveva avuto, ecco che gli uomini mandati da Cornelio, informatisi della casa di Simone, si presentarono alla porta. 18 E, chiamato qualcuno, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, si trovasse lì. 19 Mentre Pietro stava riflettendo sulla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco, tre uomini ti cercano. 20 Alzati dunque, scendi e va’ con loro senza alcuna esitazione, perché sono io che li ho mandati». 21 Allora Pietro scese dagli uomini che gli erano stati mandati da Cornelio e disse loro: «Ecco, sono io quello che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?». 22 Ed essi dissero: «Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, di cui rende buona testimonianza tutta la nazione dei Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo di farti chiamare in casa sua e di ascoltare ciò che avrai da dirgli». 23 Allora Pietro li invitò ad entrare e li ospitò; poi, il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe lo accompagnarono.
Il legalismo chiude le relazioni ma la grazia e l’amore di Dio abbattono I pregiudizi e aprono le frontiere.
ATTI 10.23 Allora Pietro li invitò ad entrare e li ospitò; poi, il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe lo accompagnarono. 24 Il giorno dopo entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e aveva radunato i suoi parenti e i suoi intimi amici. 25 Come Pietro entrava, Cornelio gli andò incontro, gli si gettò ai piedi e l’adorò. 26 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Alzati, sono anch’io un uomo». 27 E, conversando con lui, entrò e trovò molte persone radunate. 28 Ed egli disse loro: «Voi sapete come non è lecito a un Giudeo associarsi a uno straniero, o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato di non chiamare nessun uomo impuro o contaminato. 29 Perciò, appena sono stato invitato a venire, sono venuto senza obiettare. Ora vi domando: per quale motivo mi avete mandato a chiamare?». 30 E Cornelio rispose: «Quattro giorni fa avevo digiunato fino a quest’ora, e all’ora nona pregavo in casa mia, quand’ecco un uomo si presentò davanti a me in veste risplendente, 31 e disse: “Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita e le tue elemosine sono state ricordate davanti a Dio. 32 Manda dunque qualcuno a Ioppe e fa’ chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli si trova in casa di Simone, conciatore di pelli, presso il mare; e, venuto che sarà, egli ti parlerà”. 33 Così mandai subito a chiamarti, e tu hai fatto bene a venire; ora noi siamo tutti qui alla presenza di Dio per udire tutte le cose che Dio ti ha comandato». 34 Allora Pietro, aperta la bocca, disse: «In verità io comprendo che Dio non usa alcuna parzialità; 35 ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente, gli è gradito, 36 secondo la parola che egli ha dato ai figli d’Israele, annunziando la pace per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti.38 come Dio abbia unto di Spirito Santo e di potenza Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo del bene e sanando tutti coloro che erano oppressi dal diavolo, perché Dio era con lui. 39 E noi siamo testimoni di tutte le cose che egli ha fatto nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; e come essi lo uccisero, appendendolo a un legno. 40 Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e ha fatto sì che si manifestasse,2 Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti. 43 A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome». 44 Mentre Pietro stava ancora dicendo queste cose, lo Spirito Santo scese su tutti coloro che udivano la parola. 45 E tutti i credenti circoncisi, che erano venuti con Pietro, rimasero meravigliati che il dono dello Spirito Santo fosse stato sparso anche sui gentili, 46 perché li udivano parlare in altre lingue e magnificare Dio. Allora Pietro prese a dire:Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù. Essi poi lo pregarono di rimanere con loro alcuni giorni.
Pietro aveva rispettato per tutta la vita la sua tradizione giudaica, ma la grazia e l’amore di Dio gli rivelano e gli fanno accettare nuovi principi e valori. Dio ci insegna anche a considerare nessuno impuro. Quando abbatti I muri di separazione, la potenza di Dio si manifesta, infatti quando Pietro iniziò a parlare di Gesù tutti furono salvati, ripieni di Spirito Santo e battezzati. Il nostro cambiamento produce benedizione nella vita di chi ci sta attorno.
Sottomettiamo a Dio ogni nostro problema, aspettiamo il suo rhema e agiamo in fede. È arrivato il tempo di abbandonare il lettuccio e di camminare nel soprannaturale. Anche se le circostanze e le tue emozioni cercheranno di scoraggiarti, alza il tuo sguardo verso il cielo perchè con Dio tutto è possibile e lui trasformerà il tuo deserto in un meraviglioso luogo di sorgenti.