Restaura il tuo altare
Past.Evangelista Heros Ingargiola
Levitico 1:1-9
“Il SIGNORE chiamò Mosè, gli parlò dalla tenda di convegno e gli disse:«Parla ai figli
d'Israele e di' loro: "Quando qualcuno di voi vorrà portare un'offerta al SIGNORE,
offrirete bestiame grosso o minuto. Se la sua offerta è un olocausto di bestiame grosso,
offrirà un maschio senza difetto: l'offrirà all'ingresso della tenda di convegno, per
ottenere il favore del SIGNORE. Poserà la mano sulla testa dell'olocausto, e il
SIGNORE lo accetterà come espiazione. Poi sgozzerà il vitello davanti al SIGNORE e i
sacerdoti, figli d'Aaronne, offriranno il sangue e lo spargeranno sull'altare, da ogni lato,
all'ingresso della tenda di convegno. Poi scuoierà l'olocausto e lo taglierà a pezzi. I figli
del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull'altare e disporranno della legna sul
fuoco. Poi i sacerdoti, figli d'Aaronne, disporranno quei pezzi, la testa e il grasso, sulla
legna messa sul fuoco che è sull'altare;ma laverà con acqua le interiora e le zampe, e il
sacerdote farà fumare ogni cosa sull'altare, come olocausto, sacrificio di profumo soave,
consumato dal fuoco per il SIGNORE.”
Senza purificazione, il nostro olocausto rimarrà impuro.
Quando decidiamo di offrire qualcosa al Signore, la nostra vita deve essere in accordo
alla volontà di Dio, altrimenti la nostra offerta non servirà nulla.
In questi versi, il Signore parla con Mosè. Mosè è stato chiamato ad essere un liberatore
e nella sua posizione non fu facile mettere tutti d'accordo.
Quando Dio dà una parola, siamo noi che dobbiamo adattarci a Lui e non viceversa.
Dio diede delle indicazioni ben chiare a Mosè ma perché gli disse di fare tutto in modo
così minuzioso? Perché è importante che eseguiamo esattamente ciò che Dio ci chiede.
Dobbiamo studiarci di fare la Sua volontà.
Mosè ha dovuto dare delle direttive molto chiare per conto di Dio.
Verso 9 “ma laverà con acqua le interiora e le zampe, e il sacerdote farà fumare ogni
cosa sull'altare, come olocausto, sacrificio di profumo soave, consumato dal fuoco per il
SIGNORE.”
Dio dice di lavare prima di mettere sul fuoco.
Il gesto di lavare le interiora rappresenta la guarigione dell’anima.
Quando la Bibbia parla di interiora si riferisce in modo specifico al cuore spirituale, non
fisico. Il cuore spirituale si riferisce a spirito ed anima.
Nell’antico testamento, la parola “cuore” è “Lebab-לב” dall’ebraico: l’organo più interno
dell‘essere umano; dal greco “Cardia-καρδιά” che si riferisce alla natura più intima
dell'uomo.
Se il cuore è sano, tutto l'organismo lo sarà.
Il problema non è il peccato ma la natura di peccato. Molti condannano il peccato, ma il
vero problema è la natura di peccato. Gesù è venuto sulla terra per effettuare uno
scambio: togliere dall'uomo la natura di peccato e sostituirla con una natura divina.
Possiamo fare azioni buone e misericordiose ma se abbiamo ancora la natura di peccato,
le nostre opere saranno come un abito sporco davanti a Lui.
Abbiamo bisogno che il nostro cuore venga purificato, per questo ogni giorno è
necessario immergerci nell'acqua della Parola.
Dio non vuole soltanto guarire il nostro cuore , Egli desidera lavare anche i nostri piedi,
“le zampe” di cui si parla in Levitico.
Giovanni 13:4-5 “si levò dalla cena, e pose giù la sua vesta; e preso uno sciugatoio, se ne
cinse. Poi mise dell’acqua in un bacino, e prese a lavare i piedi de’ discepoli, e ad
asciugarli con lo sciugatoio, del quale egli era cinto.”
Gesù cominciò a lavare i piedi ai discepoli, in modo profetico stava facendo un gesto da
sommo sacerdote per purificare il cammino dei discepoli.
I nostri piedi a volte inciampano nel fango, quindi abbiamo bisogno di lavarli e
purificare il nostro cammino.
Luca 15:22 “Ma il padre disse a’ suoi servitori: Portate qua la più bella vesta, e vestitelo,
e mettetegli un anello in dito, e delle scarpe ne’ piedi.”
Il figliol prodigo ritornò dal padre, ed egli non lo accusò ma lo accolse. Quel ragazzo era
sporco fisicamente e spiritualmente ma ebbe il coraggio di ritornare da suo padre che
preparò per lui la veste più bella.
Se non c’è purificazione, non può esserci giustizia nella nostra vita.
La purificazione parte dalle interiora, dal nostro cuore.
Romani 12:1-2
“Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in
sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non
conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della
vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona,
gradita e perfetta volontà.”
Dobbiamo allineare la nostra vita alla parola di Dio ed offrire la nostra vita su
quell'altare.
Quando la Bibbia parla di sacrifici, parla di sacrifici obbligatori ma l’olocausto è un atto
volontario.
Se non ci rinnoviamo, Dio non può purificarci.
Relazione tra altare e sacrificio :
Sacrificio=morte
Se vogliamo offrire a Dio, dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo mettere la nostra
vita sull’altare.
Dobbiamo morire a noi stessi, come disse l’apostolo Paolo” non sono più io che vivo ma
Cristo vive in me” allora Dio potrà accendere un fuoco nella nostra vita.
La parola che in ebraico viene usata per altare significa “struttura grezza in pietra”, la
traduzione originale è “uccidere” cioè un posto in cui qualcuno morirà.
Spesso Dio ci chiede di fare cose irrazionali e che non comprendiamo ma quando
moriamo a noi stessi ci allineamo a ciò che Lui vuole.
Se Dio ci chiede di fare qualcosa avremo sicuramente una ricompensa.
Genesi 21:9 “E Sara vide che il figliuolo di Agar Egizia, il quale ella avea partorito ad
Abrahamo, si faceva beffe.”
Sembrava una follia che Abramo sacrificasse il suo amato figlio che tanto aveva
desiderato, eppure egli ubbidì alla voce di Dio, avendo la certezza nel suo cuore che il
Signore lo avrebbe ricompensato.
Isacco, dal suo canto, essendosi reso conto che non c'era nessun animale da sacrificare
ma che sarebbe stato lui stesso l'olocausto, si lasciò legare sull'altare con un'ubbidienza
tale che è possibile cogliere in questi versi un parallelismo tra il ragazzo e Yeshu'a, il Re
dei re, il quale ubbidì fino alla morte di croce.
Se l’Angelo non avesse fermato la mano di Abramo, egli avrebbe ucciso suo figlio per
Dio.
Ogni altare è personale, nessuno può andare al nostro posto.
Atti 14:13-15 “Il sacerdote di Giove, il cui tempio era all'entrata della città, condusse
davanti alle porte tori e ghirlande, e voleva offrire un sacrificio con la folla. Ma gli
apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si strapparono le vesti, e balzarono in mezzo alla
folla, gridando: «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come
voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il
cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.”
Tante volte possiamo correre il rischio di offrire qualcosa di illecito, qualcosa che Dio
non ci chiede.
Dio ha dato delle direttive chiare a Mosè (dove, come e cosa offrire).
L'ubbidienza deve essere totale.
Se Abramo fosse salito su un altro monte, sarebbe andata diversamente e così se al posto
di Isacco avesse portato Ismaele.
Non ci sarà risposta per noi se offriamo qualcosa di diverso da ciò che Dio ci chiede.
Esodo 19:6 “E al terzo giorno, come fu mattina, si fecero tuoni e folgori; e vi era una
folta nuvola in sul monte, insieme con un suon di tromba molto forte; e tutto il popolo
ch’era nel campo tremava.”
Dio ci ha fatti sacerdoti, ma quanti di noi stanno funzionando come tali?
Noi siamo sacerdoti della nostra casa. Tutto ciò che succede in casa nostra è a motivo del
nostro sacerdozio ma nel momento in cui inizieremo a svolgere il nostro ruolo di
sacerdoti allora Dio manderà delle risposte dal cielo per ognuno di noi.
Esodo 40:31 “E Mosè, ed Aaronne, e i suoi figliuoli, se ne lavarono le mani ed i piedi.”
Purifichiamo i nostri piedi e le nostre mani con l’acqua della Parola di Dio.
Le nostre opere devono sempre rispecchiarsi con la Parola di Dio .
Non possiamo entrare nella tenda di convegno ed avvicinarci all’altare con i piedi
sporchi. Dobbiamo morire a noi stessi attraverso la Parola.
Esodo 40:34 “Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria dell’Eterno riempì
il tabernacolo”
Nel tabernacolo, e successivamente nel tempio, furono eretti due altari:
-l'altare dell'olocausto, anche chiamato “altare di bronzo”: simboleggia il morire a noi
stessi
-l'altare di incenso, anche chiamato “altare d'oro”: un altare tutto d’oro al quale si accede
attraverso il primo; questo altare era così chiamato perchè vi bruciava continuamente
dell'incenso che rappresentava le preghiere dei santi.
Morire a noi stessi ci permetterà di bruciare l'altare dell'inceso affinchè le nostre
preghiere arrivino a Dio.
Gioele 2:17 “Piangano i sacerdoti, ministri del Signore, fra il portico e l’altare, e dicano:
Perdona, Signore, al tuo popolo; e non esporre la tua eredità a vituperio, facendo che le
genti la signoreggino; perchè si direbbe egli fra i popoli: Dove è l’Iddio loro?”
Il sacerdote è colui che mette il popolo davanti a Dio, colui che porta i pesi del popolo
davanti a Dio. Una chiesa che non svolge la propria funzione sacerdotale, è una chiesa
che sta peccando davanti a Dio.
È necessario che i sacerdoti ritornino a piangere, supplicare e a pregare davanti a Dio.
Se prima non c’è un pianto, non può esserci una gioia.
La chiesa deve essere la luce del mondo, ma come può una luce risplendere senza
preghiera? Una chiesa che non prega è una chiesa che ritarda il proposito di Dio.
Dio ci ha scelti e ci sta dando delle direttive.
Prima di ogni risveglio c’è una chiesa che prega.
Prima del risveglio fuori, c'è bisogno del risveglio dentro la chiesa.
Abbandoniamo i nostri modelli, i nostri falsi equilibri.
Sii fedele a svolgere il ruolo che Dio ti ha dato : restaura il tuo altare perché Dio ti ha
stabilito SACERDOTE.