Pastore Luisa Ingargiola
ISTRUZIONI PER L’USO
Siamo chiamati a riconoscere profeticamente i tempi. Guardando a solo questi ultimi giorni possiamo vedere numerose tristi notizie di cronaca nera riguardanti la città di Milano e le zone limitrofe. Tutto questo ci fa comprendere che i tempi che stiamo vivendo sono significativi. Abbiamo bisogno di riconoscere quello che Dio sta facendo.
Il Pastore Luisa ha raccontato di aver avuto una visione. Vedeva una coperta molto sontuosa ma pesante cadere dal Cielo sulla terra mentre sentiva “sta scendendo sulla terra un manto di Gloria”; ma quando questo manto arrivava e cadeva sulla terra, si alzava da quest’ultima tanta polvere. Il nemico è molto arrabbiato e sta alzando della polvere causando morte e distruzione perché sa che la potenza di Dio sta scendendo nella nostra nazione. È tempo di risveglio e c’è fame della Parola, ma allo stesso modo il nemico non starà fermo.
Quando Dio vuole fare qualcosa, Lui cerca uomini e donne disponibili e disposti a cogliere la Sua sfida. Quando Israele è uscito dall’Egitto, non era più schiavo ma doveva costruire la sua libertà combattendo i popoli che occupavano la Terra Promessa. A volte usciamo da certe situazioni convinti che tutto debba andare bene ma in realtà è da lì che iniziano le sfide. Dio però fa un patto con il Popolo d’Israele ordinando loro di costruire un tabernacolo. Da esodo 25 a 40 leggiamo tutte numerose e dettagliate indicazioni. Tutto questo rappresenta qualcosa per noi oggi: Dio può essere servito solo come Lui vuole essere servito.
Possiamo vedere da questa immagine che i Sommo sacerdoti dovevano essere vestiti di lino con l’efod sul cuore. Il Sommo Sacerdote rappresenta Cristo, infatti tutto l’Antico Testamento è ombra del Nuovo.
Romani 8:34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi.
Questo era uno dei ruoli del Sommo sacerdote, e oggi è Cristo che intercede per noi. La Bibbia dice anche che lo Spirito Santo è il nostro Consolatore (Giovanni 14:26), Colui che ci sostiene. Ecco che il Sommo Sacerdote aveva anche la funzione di sostenere e guidare il popolo.
L’efod del Sommo sacerdote era posizionato sul cuore ed era composto da 12 pietre con il nome delle 12 tribù d’Israele: il Sommo Sacerdote doveva avere nel cuore il popolo di Dio. Noi siamo sacerdoti in Cristo, ma cosa c’è nel nostro cuore? Abbiamo l’amore e la passione per le persone? Come sacerdoti di questo tempo dobbiamo portare la presenza di Dio sulla terra. Comprendere questo è ciò che ci fa vivere la vita di tutti i giorni con uno scopo.
Sul turbante poi, c’era scritto “Santo al Signore”. La Parola ci ricorda che sul nostro capo ci deve essere l’elmo della salvezza. A volte stiamo male e siamo oppressi perché non ci siamo cinti del turbante. Mettiamo nella nostra mente la rivelazione che siamo appartati per Dio, gente santa. Noi viviamo su questa terra ma siamo ambasciatori del Regno. Se tutti i problemi che satana ci mette ogni giorno riescono ad avvolgere la nostra mente, siamo distrutti. Ma come Sacerdoti in Cristo mettiamo quel turbante, quell’elmo!
Il popolo d’Israele doveva continuamente smontare e rimontare il tabernacolo. Non possiamo combattere la battaglia che Israele ha dovuto combattere per conquistare Canaan se non abbiamo il tabernacolo di Dio dentro di noi. Israele aveva avuto bisogno dell’indicazione chiara di Dio per la costruzione del tabernacolo perché lì avrebbero incontrato Dio e questo era indispensabile per vincere le guerre che avrebbero dovuto affrontare. Loro hanno avuto bisogno di sapere che Dio fosse con loro. Possiamo combattere le nostre battaglie in due modi, da soli o con la presenza e l’equipaggiamento di Dio. Possiamo scegliere se essere vittime della vita oppure trionfanti. Quando arrivano quei problemi difficili, non cerchiamo in lungo e in largo, andiamo alla Sua Presenza perché è lì che tutto cambierà.
Esodo 39:42-43 I figli d’Israele eseguirono tutto il lavoro, come il SIGNORE aveva ordinato a Mosè. 43 E Mosè vide tutto il lavoro; ed ecco, essi lo avevano eseguito come il SIGNORE aveva ordinato; lo avevano eseguito a quel modo. E Mosè li benedisse.
Questo è quello che leggiamo alla fine della costruzione del tabernacolo. Nei libri di Levitico, Numeri e Deuteronomio ben 33 volte è riportata la frase “come il Signore aveva ordinato a Mosè”. Non possiamo fare la volontà di Dio di testa nostra! Dobbiamo seguire le istruzioni per l’uso!
Quando la nostra anima è talmente a terra che non riusciamo nemmeno a pregare, andiamo alla Parola. Questa è l’unica cosa in grado di farci rimanere a galla. Se seguiremo le istruzioni che ci sono nella Parola di Dio, vinceremo ogni battaglia. Abbiamo bisogno della Sua Parola sempre. Non possiamo affrontare le battaglie della vita con la saggezza che magari abbiamo accumulato con le vittorie precedenti. Anche nelle cose materiali abbiamo bisogno della guida di Dio. In ogni battaglia e in ogni progetto dobbiamo coinvolgere Dio e lasciarci guidare dalla Sua Parola perché altrimenti ci esauriamo. Dio ha chiesto al Suo popolo dettagli precisi per il tabernacolo e un abbigliamento specifico: Dio va servito come Lui vuole essere servito. Dio è Dio, è sovrano e noi dobbiamo entrare nella mentalità del Regno.
Esodo 40:34-35 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria del SIGNORE riempì il tabernacolo. 35 E Mosè non potè entrare nella tenda di convegno perché la nuvola si era posata sopra, e la gloria del SIGNORE riempiva il tabernacolo.
Ecco che solo quando arrendiamo il nostro cuore interamente al Signore arriva la nuvola di Dio! Se non abbiamo raccolto da quello che abbiamo seminato, torniamo alla sorgente, seguiamo le Istruzioni per arrivare alle benedizioni. In Cristo tutto è stato provveduto ma dobbiamo afferrare quelle promesse. La Parola di Dio è vivente e può portare speranza a ogni situazione. Andiamo a Dio, rompiamo il nostro cuore davanti a Lui e vedremo la nostra Canaan.
2 Timoteo 2:4-5 Nessuno, prestando servizio come soldato, s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. 5 Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole.
Gli atleti professionisti hanno una preparazione elevata, un’alimentazione specifica. Paolo ci paragona a degli atleti. Se vogliamo vivere le benedizioni di Dio non facciamo più di testa nostra, permettiamo alla Presenza di Dio di vivere dentro di noi. È necessario mettere in pratica tutta la Parola di Dio. A volte c’è una resistenza tra noi e Dio, ma dobbiamo comprendere che c’è un mondo che sta andando all’inferno e noi siamo responsabili perchè siamo sacerdoti del Regno. Noi siamo il Suo popolo su questa terra. Come ci comportiamo quando siamo con i non credenti? Sguardi, parole e azioni impure? Noi siamo appartati, siamo stati acquistati. Siamo stati creati con uno scopo e quello dobbiamo fare, non altro.
La radice della parola tabernacolo è “dimora”. Questo rappresenta Cristo. Dio vuole dimorare nella nostra vita ed essere un’unica cosa con noi. Noi siamo il tempio dello Spirito Santo.
La Parola di Dio e quindi Cristo può dare luce e vita ma dipende da noi se questo si realizza o meno.
Giovanni 1:1-5 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 2 Essa era nel principio con Dio. 3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.
In noi c’è quella Luce, in noi dimora la presenza di Dio. Non facciamo fare a Dio cose che non vorrebbe fare perché Lui si allontana da noi quando ci dimentichiamo di essere Suoi sacerdoti.
Giovanni 1:14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
La radice della parola “abitare” è shekinah, gloria. Se vogliamo la nuvola della gloria accogliamo Gesù in tutto il nostro intero essere. Essere veramente dei cristiani, amare Dio e seguirlo secondo le regole non è facile ma è per rivelazione. Oggi il Signore ci parla e ci chiede un cambiamento perché la Parola di Dio è dentro di noi. Non siamo soli, Lui dimora dentro di noi, non ci ha lasciato abbandonati.
Non tutti sono pronti a pagare il prezzo per la gloria, a rinunciare alla concupiscenza e scegliere di essere appartati per il Regno. Ma coloro che dicono sì, sono una calamita per Dio, dei vasi puri che Dio riempie. Non dobbiamo avere paura di essere totali per Gesù! Magari saremo perseguitati ma non ci sarà niente più utile della Parola di Dio per questo tempo. La gloria di Dio si poserà su coloro che decidono di essere integri. Dio sceglie persone ordinarie, ma coraggiose per essere il residuo, per essere luce!