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Worship Service 21.11.2021

I 5 STEP DI ISRAELE ED I 7 NEMICI DI ISRAELE – parte 3

Pastore Heros Ingargiola

Abbiamo visto in queste settimane che il popolo d’Israele entrò nella Terra Promessa dopo aver passato molti anni nel deserto. Nella Terra Promessa iniziò una stagione nuova.

ECCLESIASTE 3:1 Per tutto c’è il suo tempo, c’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo

Dio è colui che ha creato ogni stagione: ognuna di esse è stabilita da Lui! Il popolo d’Israele aveva vissuto una stagione di deserto. Questa è una stagione che il Signore offre ai Suoi figli per portarli più vicini a Lui. È fondamentale comprendere il tempo in cui la Chiesa si trova: è un tempo di battaglia e resistenza contro le opere del male. Ogni volta che il Signore vuole portarci in un territorio migliore, ci ritroveremo ad affrontare dei nemici. Il popolo d’Israele si ritrovava su un territorio che Dio aveva anticipatamente promesso ad Abramo.

GENESI 12:1-2 Il SIGNORE disse ad Abramo: «Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; 2 io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione.

La prima cosa che vediamo è che Dio chiede ad Abramo un atto di ubbidienza e di fede attiva: doveva lasciare ogni cosa per qualcosa che non conosceva. Ma mentre Abramo avrebbe fatto questo il Signore lo avrebbe benedetto: un’azione di fede e di ubbidienza permette a Dio di benedire la nostra vita!

GENESI 12:4 Abramo partì, come il SIGNORE gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Caran.

Abramo ubbidì in modo parziale, infatti portò con sé una parte del suo passato, Lot il cui nome significa “velo”. Il Signore ha tutto l’interesse di benedire ogni area della nostra vita, ma c’è bisogno di crescere nella fede e nell’ubbidienza, infatti chi crede ubbidisce!

GENESI 12:5-7 Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che avevano acquistate in Caran, e partirono verso il paese di Canaan. 6 Giunsero così nella terra di Canaan, e Abramo attraversò il paese fino alla località di Sichem, fino alla quercia di More. In quel tempo i Cananei erano nel paese. 7 Il SIGNORE apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE che gli era apparso.

Dio stava facendo una promessa ad Abramo ma egli non comprese bene a causa della sua disubbidienza. L’unico che ubbidì totalmente fu Gesù e in Lui noi siamo eredi: tutte le promesse che Dio ha detto ad Abramo noi le possiamo prendere per la totale ubbidienza di Cristo! Dio aveva scelto Abramo e dopo ben 13 anni dalla promessa fatta il Signore si ripresentò a lui promettendogli un figlio. Possiamo vivere nella benedizione anche se non siamo maturi ma la maturità ci permette di vivere nella massima benedizione che Dio vuole darci. Così la benedizione che Dio diede ad Abramo tocca tre aree della nostra vita: il Signore ci protegge, ci preserva da ciò che ci contaminerebbe e provvede cioè fa in modo che non ci manchi mai nulla!

GENESI 12:2-3 io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. 3 Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra».

Quando Dio benedice qualcuno nessuno lo potrà mai maledire! Il Signore promette ad Abramo una discendenza e dichiara che avrebbe reso grande il suo nome, la cui parola significa più propriamente “onorare”. Dio sceglie di benedirci con un proposito: raggiungere altre persone. Il Signore vuole usarci come canali di benedizioni per molte altre persone! Noi siamo ambasciatori del Regno, non rappresentiamo noi stessi ma il Regno per questo quando qualcuno ci accoglie egli accoglie anche la benedizione. Inoltre il Signore fece di Abramo una benedizione per tutte le famiglie di tutta la terra. Ma in Cristo c’è l’adempimento e il sigillo della benedizione di Dio.

Senza crescita la benedizione si ferma, ma vale anche il contrario. Il figlio prodigo ebbe solo il consenso del padre a ricevere l’eredità ma non la benedizione. Dopo poco tempo perse tutto. Quando non c’è la benedizione infatti, il ladro viene e ruba ma nella benedizione c’è protezione! Legalmente siamo benedetti in Cristo ma per portare la benedizione dal Cielo alla terra dobbiamo affrontare i nemici per i quali però abbiamo già la vittoria!

GENESI 17:1 Quando Abramo ebbe novantanove anni, il SIGNORE gli apparve e gli disse: «Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro;

Abramo doveva crescere. Per “aiutare” Dio generò la discendenza di Ismaele, il figlio del compromesso. Ma dopo altri ventiquattro anni dalla promessa di un figlio dal grembo di Sara, il Signore si ripresentò ad Abramo. Dio voleva da Abramo totale ubbidienza. C’è qualcosa di più grande che Dio vuole fare nelle nostre vite, ma Egli lo farà solo nella misura in cui noi ci arrenderemo a Lui. Le benedizioni che Dio ha provveduto per noi si attivano con l’ubbidienza.

Abbiamo anche letto che Dio promise ad Abramo che avrebbe maledetto coloro che lo avrebbero maledetto. Tutti i popoli che si sono messi contro Israele non ci sono più, ma Israele c’è ancora perché fa parte della discendenza di Abramo!

GEENSI 14:18-20 Melchisedec, re di Salem, fece portare del pane e del vino. Egli era sacerdote del Dio altissimo. 19 Egli benedisse Abramo, dicendo: «Benedetto sia Abramo dal Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra! 20 Benedetto sia il Dio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!» E Abramo gli diede la decima di ogni cosa.

Una delle aree di benedizione che Dio diede ad Abramo fu la vittoria su ogni suo nemico. Questa benedizione era su Israele quando entrò nella Terra promessa. In Cristo questa vittoria si è compiuta: noi abbiamo sempre la vittoria sopra l’intero inferno! Vediamo anche che Abramo diede di sua spontanea volontà un decimo di ogni bene. Fu un atto di fede. Il Signore lo stava portando in uno stato di totale ubbidienza e dipendenza. Più siamo ubbidienti più impariamo a dipendere da Lui! Da questo esempio di Abramo, nella Legge di Mosè la decima divenne una dedicazione riconosciuta per il popolo d’Israele (Levitico 27:30-32, Numeri 18:21-24, Deuteronomio 12:5-6; 14:22-23).

Dio portò Abramo da uno step all’altro. Quando finì il tempo del compromesso, iniziò il tempo della realizzazione della promessa: l’ubbidienza e la fede erano cresciuti in Abramo. Ecco che così Dio gli chiese un atto di totale ubbidienza: il sacrificio del figlio della promessa.

GENESI 22:16-18 «Io giuro per me stesso, dice il SIGNORE, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo, 17 io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s’impadronirà delle città dei suoi nemici. 18 Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce».

Quando siamo totalmente ubbidienti Dio entra in campo personalmente diventando garante del patto che ha fatto. Il sacrificio di Isacco rappresenta il sacrificio di Cristo. Gesù poté venire sulla terra perché Abramo non risparmiò suo figlio.

GALATI 3:6-9 Così Abrahamo «credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia»; 7 sappiate pure che coloro che sono dalla fede sono figli di Abrahamo. 8 E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te». 9 Perciò coloro che si fondano sulla fede sono benedetti col fedele Abrahamo.

Se diciamo di credere le nostre opere devono rispecchiare ciò che dichiariamo. Abramo fece delle azioni di fede, era pronto a sacrificare Isacco. Qual è il nostro grado di ubbidienza? Il Signore desidera portarci in nuovi livelli di benedizione ma questo dipende dalla nostra ubbidienza. L’ubbidienza si impara e non dipende dalle emozioni.

Così Abramo soggiornò 185 nella terra di Canaan insieme a Isacco e Giacobbe, il quale a motivo di una carestia si spostò in Egitto. Il popolo d’Israele fu poi afflitto per quattrocento anni. Erano nella Terra che gli era stata promessa ma furono espulsi arrivando in una terra straniera e prima di poter tornare nella propria terra dovettero passare moltissimi anni. Possiamo vedere quindi che Dio ha un progetto per la nostra vita, ma la disubbidienza fa rallentare tale. Questa non è la volontà di Dio, Egli desidera farci vivere nella benedizione. Il Signore poi scelse Mosè perché aveva ascoltato le sofferenze del Suo popolo e dà lì Egli intervenne a favore del Suo progetto.

GEREMIA 29:11 Poiché io conosco i pensieri che ho per voi», dice l’Eterno, «pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro e una speranza.

Il Signore medita come farci essere più benedetti: Egli ci vuole perdere per mano per renderci più ubbidienti!