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Worship service 19.05.2019

 

Le 7 attitudini per sperimentare la pioggia e la Gloria di Dio

3. Dimorare alla Sua presenza

Genesi 17:1
“Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse:
«Io sono Dio onnipotente:
cammina davanti a me
e sii integro.”

Dio appare fisicamente ad Abramo. Il termine ebraico per “apparire” è “teofonìa”: un’apparizione reale.
Dio appare realmente ad Abramo quando egli aveva 99 anni.

Genesi 16:16
“Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.”

Erano passati 13 anni dall’ultima volta che Abramo aveva ricevuto qualcosa da Dio .
Perché ?
Abramo aveva un po’ modificato il comando che Dio aveva dato alla sua vita. Dio aveva detto ad Abramo che lo avrebbe benedetto dandogli un figlio ma Abramo ha adeguato alla sua esigenza la promessa di Dio. Aveva concepito sì un figlio, ma non con Sara.
Abramo cerca di aiutare Dio a poter realizzare la sua promessa. Ma Dio non ha bisogno di aiuto per i suoi miracoli, Dio ha bisogno soltanto della nostra fede affinchè possiamo vedere un miracolo. Se crediamo in Dio , riceveremo la Sua Gloria.
Dio riappare ad Abramo dopo 13 anni dandogli dei comandi chiari: “Cammina alla mia presenza e sii INTEGRO”.
Se vogliamo vedere l’opera di Dio fluire, dobbiamo camminare con integrità alla Sua presenza.
Non possiamo camminare con Dio e vivere nel peccato. Dio ci chiede di fare una scelta di integrità.

Dio dice “io sono il Dio onnipotente”, El Shaddai: tutto ciò di cui hai bisogno.

Isaia 57:15
“Poiché così parla l’Alto e l’Eccelso,
che ha una sede eterna e il cui nome è santo:
In un luogo eccelso e santo io dimoro,
ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati,
per ravvivare lo spirito degli umili
e rianimare il cuore degli oppressi.”

Camminare alla presenza di Dio è una conseguenza dell’avere uno spirito umile. Non possiamo camminare con Dio con arroganza ed orgoglio, non possiamo dimorare alla Sua presenza senza umiltà.

Salmo 17:15
“Quanto a me, per la mia giustizia,
contemplerò il tuo volto;
mi sazierò, al mio risveglio, della tua presenza.”

Quando abbiamo un cuore umile, Dio ci sazia della Sua presenza ed afferriamo la giustizia di Dio.
Molti passano delle ore a pregare ma senza umiltà la preghiera non ha efficacia.

2 cronache 7:14
“se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e torna indietro dalle sue vie malvagie, io ascolterò dal ciclo, perdonerò il suo peccato e guarirò il suo paese”

Non possiamo ricevere le promesse di Dio se non abbiamo uno spirito umile. Adamo ha peccato perché è stato indipendente, perchè si è inorgoglito ed ha pensato di poter fare a meno di Dio.
Quando il nostro cuore è umile, entriamo nella Giustizia di Dio.

Giustizia di Dio : dono che Dio ha dato, che ci permette di dimorare alla Sua presenza.

Romani 3:23-24
“tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù.”

Un’altra conseguenza del non avere un cuore umile è che le nostre preghiere diventino delle recite.
Spesso confondiamo la preghiera con una recita, perdiamo di vista il fatto che pregare significa “stare con Dio”. Dio si lascia sorprendere dal fatto che tu lo desideri e non da come reciti una preghiera.

Dio dice :“sei pronto a cercare la mia faccia….ad avere un cuore umile….ad abbandonare le tue vie malvagie?”

A volte viviamo, parliamo, pensiamo come il sistema, ma Dio non è chiuso in un sistema. Egli è Spirito. Lui regna.
Il nostro grado di intimità permetterà alla presenza di Dio di influenzare la nostra vita. Non è quello che noi facciamo per Dio, ma il cuore che ci mettiamo. Possiamo stare davanti a Dio anche ore senza parlare, ma col desiderio di sentire il Suo cuore.

Esodo 33:11
“Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.”

Spesso amiamo l’approvazione delle persone più di quanto amiamo Lui, amiamo la nostra posizione ed il nome che ci siamo costruiti, ma Dio non guarda ciò che c’è fuori, guarda il nostro cuore. Se non moriamo a noi stessi, rimarremo soli. Essere umili vuol dire morire a noi stessi e lasciare che Dio ci guidi.
C’è un tempo in cui dobbiamo morire se vogliamo sentire il respiro di Dio.

Quando viviamo lontani da Dio, quando viviamo nell’orgoglio, tutto ciò che facciamo non produce dei risultati, quando non incontriamo Dio e non lo riceviamo, rischiamo di entrare in una voragine di abitudine e le cose sembreranno non cambiere mai e se le cose non cambiano, significa che lì non c’è Dio.

Luca 13:11
“Ed ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità, ed era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo.”

Per 18 anni quella donna è andata nella sinagoga ma non ci ha mai incontrato Dio, perché la religiosità aveva preso il posto di Dio.
Ma un giorno il figlio di Dio entrò in quella sinagoga ed incontrò il corpo ed il cuore di quella donna. La rivelazione produce un momento spirituale eterno. Quando abbiamo un incontro con Dio, se non c’è rivelazione, non potremo trattenere l’eternità e solo chi ha un cuore umile può avere rivelazione di chi è Dio, solo con un cuore umile possiamo ricevere da Dio.
La rivelazione produce un cambiamento.
Dobbiamo tornare ad avere l’innocenza e l’attitudine dei bambini davanti a Dio. Dobbiamo imparare a farci sorprendere da Dio .

3 Elementi per sperimentare la Sua presenza:

1.La fede Ebrei -11:6
“Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.”

Non lasciare che il diavolo rubi la chiave della Fede nella nostra vita.

2. Il desiderio di adorarlo -Luca 7:37-38
“Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.”

Quella donna era una peccatrice, una meretrice, una donna che non aveva dignità … ma una donna che ha avuto il coraggio di adorare il Re.
Deve ritornare in noi il desiderio di rompere quel vasetto davanti ai piedi del maestro.
Non è importante ciò che gli altri dicono di noi, ma il modo in cui stiamo ai piedi del Signore.

3.L’innocenza , il desiderio innocente di stare alla Sua presenza- 1 Samuele 3:2-3
“In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere.La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio.”

Eli è figura dell’autorità, dell’uomo di Dio ma egli stava sempre nello stesso posto, era diventato un tutt’uno col suo posto (sinonomo di una posizione nella società).
Noi rischiamo di diventare un tutt’uno col sistema, rischiamo di diventare come chi agisce in un determinato modo solo perchè il sistema gli impone di farlo. Ma dove c’è lo Spirito di Dio, c’è Libertà!
Eli doveva dimorare alla presenza di Dio ma la sua arroganza e il suo essere indipendente da Dio, lo hanno portato lontano dalla presenza del Padre. Samuele, invece, si coricò sull’arca, si appoggiò alla presenza di Dio e nonostante avesse toccato l’arca, non morì come era successo invece a chiunque la avesse toccata prima, perchè Samuele era innocente davanti a Dio.

Dobbiamo ritornare a dimorare alla Sua presenza senza schemi, ma con un cuore puro ed innocente come quello di un bambino.
Non è la nostra posizione che ci condurrà da Dio, ma è l’unzione che ci porterà nella posizione che Dio ha stabilito per noi.