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Worship Service 13.06.2021

L’ARCA DELLA PRESENZA DI DIO – parte 2

Pastore Heros Ingargiola

Abbiamo imparato settimana scorsa che Dio ci ha creato nei Suoi pensieri e nell’eternità. Siamo stati desiderati da Lui e siamo stati creati in modo stupendo! Abbiamo anche visto che il nostro scopo è manifestare la Sua gloria.

ESODO 33:18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»

Mosè aveva sperimentato diversi livelli di unzione e di fede ma non di gloria. Così il Signore lo mise in una fenditura della roccia per farlo entrare in una nuova dimensione. Questo ci insegna che per sperimentare di più del Signore, dobbiamo stare al posto giusto dove Dio desidera, sia in Cristo, sia nel Corpo.

Il Mosè che vediamo in questo episodio non è lo stesso Mosè che era nel palazzo del faraone: Dio ha dovuto lavorare nella sua vita, lo rese l’uomo più mansueto della terra. Se vogliamo vedere la gloria di Dio dobbiamo affrontare il processo e dobbiamo avere pazienza. Aspettare i tempi di Dio non è una perdita di tempo.

C’è differenza tra preparazione e trasformazione. Infatti anche se saremo preparati ma non anche trasformati Dio non potrà usarci. Dio usa vasi che sono nelle Sue mani e che Lui stesso sta modellando. Prima di usarsi di noi il Signore ci cambierà. Il Signore ha uno scopo per noi, ognuno di noi! Ma la chiamata che Lui ha per noi non potrà essere espressa nel suo massimo splendore se prima non ci sarà trasformazione. Mosè è stato preparato nella casa del Faraone, ma poi è stato trasformato nel deserto. Per essere preparati dovremo essere dentro la Casa ma per essere trasformati dovremo attraversare il nostro momento di deserto. Se cammineremo con Dio attraverseremo il deserto e ne usciremo vittoriosi. Dio non può farci entrare nella dimensione di gloria se noi rinunciamo ad attraversare il processo. Non possiamo entrare nel nuovo vivendo alla vecchia maniera. se Mosè fosse rimasto il Mosè egiziano non avrebbe mai sperimentato la gloria di Dio!

Nella dimensione naturale camminiamo di fede in fede. Nella dimensione dell’unzione di Dio entriamo nel territorio del soprannaturale. Ma c’è una dimensione ancora più altra, la dimensione della gloria che è la dimensione originale. Dio userà il processo dentro di noi per farci entrare in nuove dimensioni. Quando nasciamo di nuovo Egli ci rende perfetti nello spirito. Diversamente nell’anima e nel corpo: per questi c’è un processo di perfezionamento. Lasciamo che Dio continui il lavoro dentro di noi!

2 CORINZI 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

2 CORINZI 3:18 E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.

Non è attraverso l’autoconvincimento nè tramite un metodo che verremo trasformati ma è Dio che lo fa, noi dobbiamo solamente collaborare con Lui. Cristo è l’immagine della gloria. Mentre noi guardiamo in modo fisso, concentrati, la Parola che è Cristo, allora questa permetterà al Suo Spirito di compiere in noi una metamorfosi. Dobbiamo avere pazienza con noi stessi. Quando contempliamo la Sua gloria c’è un’accelerazione che ci fa riscattare tutto il tempo che ci sembra perso.

GENESI 4:25-26 Adamo conobbe ancora sua moglie ed ella partorì un figlio che chiamò Set, perché, ella disse: «Dio mi ha dato un altro figlio al posto di Abele, che Caino ha ucciso». 26 Anche a Set nacque un figlio, che chiamò Enos. Allora si cominciò a invocare il nome del SIGNORE.

Adamo ed Eva erano nell’Eden, un ambiente di gloria. Dopo il peccato Dio ha dovuto portarli fuori dall’Eden. Oggi possiamo comprendere cosa significa questo se guardiamo alla chiesa. Infatti quando andiamo in chiesa veniamo riempiti della presenza di Dio, usciamo benedetti, pieni di amore e di pace. Al contrario quando non andiamo in chiesa per alcune settimane, l’ambiente esterno ci influenza. Questo è quello che accadde anche ad Adamo: una volta che venne messo fuori, perse di vista le cose di Dio. Solo alla nascita di Enos si tornò ad invocare l’Eterno. Set fu la primizia di una stirpe da dove nacque la Tribù di Giuda e quindi il Messia. Ecco la discendenza di Enos:

GENESI 5:15-32 Maalaleel visse sessantacinque anni e generò Iared. 16 E Maalaleel, dopo aver generato Iared, visse ottocentotrent’anni e generò figli e figlie. 17 Tutto il tempo che Maalaleel visse fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì. 18 E Iared visse centosessantadue anni, e generò Enoc. 19 Iared, dopo aver generato Enoc, visse ottocento anni e generò figli e figlie; 20 tutto il tempo che Iared visse fu di novecentosessantadue anni; poi morì. 21 Enoc visse sessantacinque anni e generò Metusela. 22 Enoc, dopo aver generato Metusela, camminò con Dio trecento anni e generò figli e figlie. 23 Tutto il tempo che Enoc visse fu di trecentosessantacinque anni. 24 Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese. 25 Metusela visse centottantasette anni e generò Lamec. 26 E Metusela, dopo aver generato Lamec, visse settecentottantadue anni e generò figli e figlie. 27 Tutto il tempo che Metusela visse fu di novecentosessantanove anni; poi morì. 28 Lamec visse centottantadue anni e generò un figlio, 29 che chiamò Noè, dicendo: «Questo ci consolerà della nostra opera e della fatica delle nostre mani a causa del suolo che il SIGNORE ha maledetto». 30 Lamec, dopo aver generato Noè, visse cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie. 31 Tutto il tempo che Lamec visse fu di settecentosettantasette anni; poi morì. 32 Noè, all’età di cinquecento anni, generò Sem, Cam e Iafet.

Forse noi siamo la generazione di Enoc, cioè quella generazione che verrà rapita dal Signore. Enoc è figura della Chiesa. Satana sta già lavorando perché sa di avere i minuti contati e sta facendo credere all’esistenza degli UFO così che quando la Chiesa verrà rapita si penserà siano stati loro e non Cristo. Quando verremo rapiti, il mondo non lo vedrà. Quando Gesù ritornerà saremo nel nostro habitat, l’habitat della gloria. Con il rapimento della Chiesa si chiuderà la dispensazione della grazia divina.

Noi siamo la generazione che deve camminare con Dio come Enoc fece. Enoc camminò con Dio per mezzo della fede. Non possiamo camminare con Dio e vivere nell’incredulità, nella ribellione, nella disubbidienza. Dobbiamo anche camminare nello splendore della Sua gloria. Enoc visse 365 anni. Egli è un esempio che ci ricorda di camminare con Dio in ogni giorno dell’anno. Inoltre Enoc camminava in accordo con il proposito di Dio. Aveva compreso che c’era una dimensione più alta della società che lo circondava. Egli era innamorato del Signore e come il profeta Elia, non vide la morte.

EBREI 11:5 Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio.

Il Signore desidera che la generazione di Enoc dia testimonianza a tutta la società. Così quando non ci vedranno più perché saremo stati rapiti, la nostra testimonianza tornerà alla loro mente. Diciamo a tutti che Gesù sta per tornare! Matusalemme significa “uomo morto che verrà, uomo del giudizio”. A volte per tornare a camminare con Dio è necessario un giudizio per scuotere le coscienze. Enoc dopo la nascita di Matusalemme tornò a Dio con tutto il Suo cuore in mezzo a una generazione perversa. Un altro uomo di cui è detto che ha camminato con Dio è Noè.

GENESI 6:9 Questa è la posterità di Noè. Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio.

Noè camminò con Dio in mezzo a una generazione perversa. Non creiamo alibi al peccato: se camminiamo con Dio il peccato non si avvicinerà a noi anche se viviamo in mezzo a tanti peccatori! Se al contrario vivremo indipendenti dal Signore e dalla Chiesa ci ritroveremo a peccare perchè non saremo pieni della Sua gloria e sarà facile per il nemico portarci fuori dalla volontà di Dio.

Matusalemme era un nome profetico per il giudizio che arrivò sulla terra ai tempi di Noè. Allo stesso modo la Chiesa verrà rapita come Enoc e poi scenderà sulla terra un giudizio: la separazione eterna da Dio. Questa parola ci incoraggia a sviluppare un forte rapporto di intimità con Dio, ogni giorno. A volte non abbiamo quello che desideriamo oppure non sentiamo Dio accanto a noi, e allora che faremo, smetteremo di credere in Lui? Noi siamo chiamati a camminare per fede!

EZECHIELE 36:26-27 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. 27 Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.  

Dio sta profetizzando alla nostra generazione. La parola cuore si riferisce allo spirito. Infatti il primo cambiamento deve avvenire nello spirito ma deve continuare nell’anima e si concluderà con il corpo quando resusciteremo. Il processo è già iniziato in noi ma abbiamo il compito di perseverare sapendo che Dio ci sta chiamando a qualcosa di più grande!