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Worship Service 12.12.2021

 

I 5 STEP DI ISRAELE ED I 7 NEMICI DI ISRAELE – parte 6

Pastore Heros Ingargiola

Stiamo imparando che i popoli nemici di Israele sono per noi oggi dei nemici spirituali. Se conosciamo i nostri nemici sappiamo anche affrontarli e sconfiggerli! Non è ignorandoli che si risolvono i problemi! Questa domenica analizzeremo lo spirito dei Perezei, il quale rappresenta la deportazione e la miseria. Nella deportazione i prigionieri perdono i propri diritti e anche tutto ciò che gli era stato dato. Dentro la casa noi abbiamo pieni diritti perché siamo figli! I nostri nemici cercheranno di ostacolare il nostro cammino, ma Dio ci ha dato autorità. Questo spirito aspetta e ci affronta nel momento in cui siamo deboli. Infatti la deportazione inizia quando non ascoltiamo il consiglio di Dio: non lasciamoci rubare ciò che Dio sta dicendo, facciamo attenzione a ciò che Dio vuole dire!

Gesù ci ha già liberati ma il diavolo è sempre pronto ad attaccarci: egli può attaccarci nella misura in cui noi gli diamo accesso. Lo spirito dei Perezei ci isola per renderci deboli e portarci fuori dalla nostra patria. La deportazione infatti, è la pena con cui il condannato viene privato del luogo di residenza e portato lontano dalla madre patria.

2 CRONACHE 36:15-17 Il SIGNORE, Dio dei loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri perché voleva risparmiare il suo popolo e la sua casa; 16 ma quelli si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira del SIGNORE contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. 17 Allora egli fece salire contro di essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò giovane, né fanciulla, né anziano, né vecchio. Il SIGNORE gli diede nelle mani ogni cosa.

Ecco l’adempimento della parola profetica che Geremia aveva dato. Dio è un Dio misericordioso e buono in ogni tempo per questo Egli parlò a più riprese. Il Signore parlò attraverso i padri, figura della guida e della protezione. Spesso non comprendiamo quando Dio ci parla, per questo Egli con amore e tenacia fa tornare a noi il Suo messaggio più volte. Quando Egli ci riprende non siamo contenti ma dobbiamo comprendere che l’unica motivazione di tutto quello che Egli fa è il Suo amore. Il Signore voleva risparmiare la prigionia al Suo popolo, ma questo, proprio come fece con Gesù non ascoltò i messaggeri anzi si beffò di loro: se ci beffiamo dei messaggeri ci beffiamo di Dio e delle Sue stesse parole!

2 CRONACHE 36:18-21 Nabucodonosor portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa del SIGNORE, e i tesori del re e dei suoi capi. 19 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 20 Nabucodonosor deportò a Babilonia quanti erano scampati alla spada; ed essi furono assoggettati a lui e ai suoi figli, fino all’avvento del regno di Persia 21 (affinché si adempisse la parola del SIGNORE pronunciata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto dei suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furono compiuti i settant’anni.

Il popolo d’Israele visse settant’anni di deportazione perché aveva rifiutato la parola profetica. Lo spirito profetico vede prima ciò che accadrà successivamente. Il Signore ci avverte per farci prendere una posizione di fede perchè ci sono dei nemici che sono in agguato per strapparci la promessa. Se dubitiamo del Signore i nemici avranno la vittoria. Il primo passo dei perezei è isolare e poi distruggere i mezzi di comunicazione facendo entrare in una confusione di assedio. I perezei distrussero il tempio di Dio: si interrompe la comunicazione con il Signore perché si entra in ribellione. Infatti questo avviene quando non ascoltiamo quello che Dio ci dice. Da soli siamo più vulnerabili: creiamo relazioni sante le quali hanno un gran valore davanti al Signore!

LUCA 19:41-44 Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: 42 «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi. 43 Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte; 44 abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata».

Se siamo lontani dalla comunione con Dio sentiamo le Sue parola ma non le comprendiamo. abbiamo bisogno di rivelazione. Gesù pianse perchè vedeva quello che sarebbe successo: settant’anni dopo Gerusalemme fu distrutta.

La deportazione è figura di qualcosa di spirituale ma anche di fisico. Il nemico isola crea confusione e con inganno ci porta fuori dal proposito di Dio: questa è la deportazione oggi. Negli ultimi decenni il nemico ha cercato di distruggere il modello di Dio: la domenica è il giorno del Signore ma il nemico ha fatto si che il lavoro imponesse indirettamente un ostacolo a questo perché sa che più ci allontaneremo dalla Casa di Dio più saremo vulnerabili.

Le armi dello spirito della deportazione sono:

  • Lo scandalo. Un’arma per dirottare i credenti fuori dalla famiglia di Dio, non importa chi produce lo scandalo ma solo il risultato: vederci fuori dal proposito di Dio.

LUCA 17:1 Gesù disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non avvengano scandali, ma guai a colui per colpa del quale avvengono!

Gli scandali ci saranno ma non devono scalfire i nostri cuori! Gli uomini falliscono ma Dio non fallisce mai!

  • La persecuzione. Un’arma usata per allontanarci dalla Casa di Dio e dal Suo proposito. Prendiamo forza nel Signore!

MATTEO 13:21 però non ha radice in sé ed è di corta durata; e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è subito sviato.

Ecco che qui si riferisce a una categoria di credenti, coloro in cui la Parola non è andata in profondità: più saremo radicati in Cristo più saremo forti! Gesù ha vinto il mondo!

ATTI 8:1 Or Saulo approvava la sua uccisione. In quel tempo ci fu grande persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme; e furono tutti dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, ad eccezione degli apostoli.

Saulo vide il martirio di Stefano. Quando la chiesa cresce il diavolo non è contento! Se c’è persecuzione nella nostra vita è perché stiamo dando fastidio al diavolo! La persecuzione non è volontà di Dio ma a causa del peccato come quello di Anania e Safira questa arriva. Il Signore però trasforma il male per la Sua gloria: la chiesa iniziò a evangelizzare ovunque! Gli apostoli avevano sperimentato chi fosse Cristo in modo così radicale che neanche la persecuzione riuscì a smuoverli dalla loro identità.

ATTI 13:50-52 Ma i Giudei istigarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba, e li scacciarono dai loro confini. 51 Essi allora, scossa la polvere dai loro piedi contro di loro, si recarono a Iconio. 52 E i discepoli erano ripieni di gioia e di Spirito Santo.

Ecco ancora lo spirito dei perezei il quale ha l’obiettivo di cacciarci fuori dal territorio di Dio: trapiantiamo il nostro cuore nella Parola di Dio!

  • L’amarezza.

EFESINI 4:27-29 e non date luogo al diavolo. 28 Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno. 29 Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano.

L’amarezza è un veleno che contamina tutta la nostra vita. Le persone amareggiate sono le più vulnerabili allo spirito dei perezei e si riconoscono dal loro modo di parlare, parole di giudizio e di lamentela. Abbiamo bisogno che Dio guarisca i nostri cuori affinchè venga sradicata la radice dell’amarezza. L’amarezza porta isolamento e critica ed è un veleno che può diffondersi ad altri. Non lasciamo che le persone ci parlino male dei nostri fratelli e sorelle! Edifichiamo secondo il bisogno! Finchè continueremo a criticare quel veleno continuerà a parlare alla nostra vita. Quando il nostro parlare non conferisce grazia, lo Spirito Santo viene contristato.

EFESINI 4:30a E non contristate lo Spirito Santo di Dio,

Ci sono veleni che giornalmente entrano in profondità e ci uccidono. Ma questa non è la volontà di Dio. L’amarezza produce un cuore duro e ostile. Quando i fratelli di Giuseppe si ripresentarono a lui, egli dovette combattere contro l’amarezza, motivo per cui li ha accusati di frode. Li trattò duramente fino a che il suo cuore si ruppe in un pianto liberatorio di perdono. Ecco che lì Giuseppe ricevette la liberazione dall’amarezza. Non rimaniamo chiusi in prigione, perdoniamo. L’amarezza può essere vinta solo da chi si arrende e decide di fare la volontà di Dio

  • L’offesa, il danno morale recato alla nostra dignità con fatti o parole.

PROVERBI 18:19 Un fratello offeso è come una città forte; e le liti come le sbarre di una fortezza.

L’offesa crea una fortezza mentale. Chi cade in essa rimane vittima della propria fasulla pseudo-ragione. Alcuni danno più valore all’offesa piuttosto che al perdono che Cristo ci ha ordinato. L’offesa distrugge le relazioni, produce tormento nei pensieri e ci rende solitari. Dio vuole sgretolare questa fortezza in noi!

MATTEO 18:34-35 E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva. 35 Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli».

Possiamo scegliere di fare due cose: rimanere prigionieri con la propria ragione e con la conseguenza di un fallimento, oppure arrenderci e perdonare. Per liberarsi dell’offesa ci sono quattro passi: perdonare, che è una dichiarazione di fede e non un sentimento, cercare il perdono di Dio per aver violato la legge del giudizio, chiedere a Dio una vera restituzione cioè l’uscita dall’esilio, sottomettere la propria mente alla grazia di Dio su ciò che pensiamo degli altri. È fondamentale avere la giusta immagine degli altri perché da questo dipendono le nostre relazioni!

ROMANI 8:35-37 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 36 Come sta scritto: «Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello». 37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati.

Non c’è niente che ci possa separare dall’amore di Dio!