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Worship service 12.07.2020

UNA CHIESA MILITANTE

Pastore Evangelista Heros Ingargiola

Una chiesa militante è una chiesa attiva ed impegnata nelle opere del regno di Dio, è una chiesa  che porta avanti il proposito di Cristo. Lo Spirito Santo è stato mandato per compiere un’opera in noi e proprio per questo noi dobbiamo collaborare con Lui affinchè possa esserci un cambiamento nelle nostre vite. Possiamo affermare che noi saremo il risultato della nostra collaborazione con lo Spirito Santo.

Efesini 5.25-27 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, 27 per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.

La chiesa è stata amata dal Padre, dal figlio Gesù e dallo Spirito Santo. Lo Spirito Santo svolge diversi compiti ed uno di questi è quello di fare comparire la chiesa davanti a Gesù alle nozze dell’Agnello. In questi versi l’apostolo Paolo fa una similitudine tra l’amore del marito verso la moglie e l’amore di Cristo verso la chiesa, si parla di un amore sacrificale infatti Gesù ha dato la sua vita per la Chiesa. Lo Spirito Santo lavora nella chiesa e quindi in ognuno di noi, per migliorarla, perfezionarla e farla così comparire santa ed irreprensibile, senza difetti. Cristo ci ha salvati e questo è meraviglioso ma attraverso lo Spirito Santo continua a lavorare nelle nostre vite; il cambiamento infatti non inizia e si conclude nel momento della nuova nascita ma è un processo che in modo progressivo deve andare avanti ogni giorno nella nostra vita.

Uno dei motivi che deve spingerci a lavorare con lo Spirito Santo è maturare e crescere. Lo Spirito Santo vuole ripristinare in noi tutto quello che abbiamo perso. La nostra crescita determinerà la nostra collaborazione. Dio ha stabilito per ciascuno di noi un ruolo, una funzione fin dalla fondazione del mondo ma per adempierlo in modo completo è necessaria la nostra crescita. Quello a cui dobbiamo ambire non avere una posizione ma permettere allo Spirito Santo di lavorare in noi e questo ci permetterà di collaborare nel ruolo affinchè la sposa sia pronta.

Colossesi 3.1-6 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; 3 poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. 4 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. 5 Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. 6 Per queste cose viene l’ira di Dio sugli uomini ribelli.

L’apostolo Paolo scrive alla chiesa in Colosse quindi sta parlando a coloro che pur essendo parte della chiesa, vivono ancora nella cupidigia, nei pensieri cattivi, nelle impurità. Prima di ogni cosa afferma che dobbiamo aspirare alle cose di lassù che è diverso dall’aspirare alle cose alte infatti la Parola ci insegna che è necessario essere sobri, avere un concetto sobrio di se stessi. Aspirare alle cose di lassù significa aspirare alle cose del Regno. In questi versi leggiamo che si parla anche di idolatria e spesso pensiamo che essa sia correlata soltanto al prostrarsi davanti a statue o immagini ma tutto quello che è fuori di Cristo, tutto quello che mettiamo al primo posto nel nostro cuore ( la nostra stessa vita, il lavoro, la famiglia) anche in modo inconscio diventa idolotria. Anche i credenti quindi rischiano di camminare nella ribellione per questo dobbiamo far morire ogni opera della carne nella nostra vita. Se viviamo nella grazia allora siamo liberi dal peccato ma se cadiamo nel peccato significa che esso sta dominando la nostra vita.

Colossesi 3.7-10 E così camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 8 Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.
9 Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue opere 10 e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato.

La vecchia natura adamica a volte vuole indurci a vivere come vivevamo prima di conoscere Cristo ma è tempo di lasciare tutto quello che non piace al nostro Signore. I figli di Dio non possono camminare nella menzogna, nella malignità. Precisiamo che noi siamo stati rigenerati nel nostro spirito ma la nostra anima è in processo di trasformazione proprio per questo dobbiamo permettere allo Spirito Santo di guarire, liberare, migliorare la nostra anima. Dio non ci chiama ad apparire, ad essere ipocriti con gli altri, facendo credere che tutto va bene quando non è così ma ci chiama a cambiare, a togliere i vecchi vestiti per indossare l’abito di Cristo. Nessuno può fermare l’opera di Dio in noi, soltanto noi stessi.

Sulla terra non esiste una chiesa perfetta o credenti perfetti, tutti siamo chiamati a guardare a noi stessi per migliorarci e non guardare i difetti altrui. La chiesa non può rivestire la perfezione sulla terra perché il corpo stesso dei credenti non è stato ancora glorificato e di conseguenza non è ancora perfetto. Dio ha provveduto una redenzione completa nello spirito, l’anima è in processo di cambiamento ma il corpo sarà perfetto quando resusciteremo nel corpo incorruttibile, solo a quel punto saremo perfetti. La chiesa è impegnata nel processo di cambiamento, per questo ognuno di noi deve fare la sua parte collaborando con lo Spirito Santo e con le autorità che ci aiuteranno in questo processo. La sposa di Cristo sarà una sposa gloriosa!

Nel verso 5 leggiamo che dobbiamo far morire ciò che è terreno, questo significa che ci sono cose che appartengono alla natura adamica e che vogliono essere alimentate.” Fare morire” dall’originale nekrosate significa mettere a morte le cose che sono contro Dio, rendere morto, separato. E’ tempo di mettere a morte tutti i desideri carnali illegittimi; dal momento che abbiamo conosciuto Cristo, la carne è diventata illegittima ma il nemico cerca appunto di legalizzare qualcosa che invece è illegale. Dobbiamo esaminarci e studiarci affinchè la nostra vita possa essere sempre al centro della volontà di Dio e camminare nella santità.

I Pietro 4.12-13  Carissimi, non vi stupite per l’incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. 13 Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.

Di che sofferenze si parla in questi versi? Non è in riferimento alla povertà, alla malattia, alla tristezza, è una sofferenza interiore perché la vecchia natura vuole predominare e il cambiamento non è facile, è una sofferenza anche tutte quelle volte che rappresentiamo Cristo e le persone ci insultano, ci giudicano  ma essere partecipi di questa sofferenza, ci renderà partecipi della sua gloria. Molti vivono una doppia vita e non ammettono nemmeno a loro stessi che devono cambiare ma si può apparire anche come un cristiano maturo ed essere in realtà un bambino che non è disposto a soffrire per Cristo. Abbiamo bisogno di crescere nella rivelazione della maturità.

Al verso 8 leggiamo che dobbiamo deporre cioè scartare, mettere da parte tutte quelle abitudini che non ci appartengono più. Gesù ci ha rivestito nello spirito ma la nostra anima è in continuo processo di cambiamento attraverso la rivelazione della conoscenza della Parola. Togliamo dunque il vecchio vestito di Adamo e indossiamo il nuovo abito che Gesù ha provveduto e che si rinnoverà in noi attraverso la rivelazione. La rivelazione produce in noi un cambiamento affinchè l’immagine di Cristo sia formato in noi possiamo affermare quindi che è l’illuminazione della rivelazione che porterà in noi cambiamento e non l’informazione.

Arrendiamoci a Lui, collaboriamo in modo attivo al nostro cambiamento eliminando ogni cosa che dispiace al nostro Signore, togliamoci i vecchi abiti e rivestiamoci dell’abito di Cristo. Non più una vita fatta di  apparenza ma una vita in continuo cambiamento affinchè  l’immagine di Cristo sia riflessa in noi. Facciamo ognuno la nostra parte perché lo scopo finale è quello di presentare una sposa santa e gloriosa per il suo sposo.