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Worship service 11.03.2018

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GLI EFFETTI DELLA RIVELAZIONE 3^ parte

Past.Evangelista Heros Ingargiola

La rivelazione produce degli effetti nella vita di ogni credente, uno di essi è una reale conoscenza di chi è Dio infatti non si può conoscere Dio in un modo solo mentale, storico o tradizionalista. La rivelazione produce in noi fede e ciò permette a Dio di potere agire attraverso segni, prodigi e miracoli; Lui non è indifferente al nostro dolore o alle nostre sofferenze come alcuni credono ma si muove in noi attraverso la nostra fede. La rivelazione inoltre produce la manifestazione del Suo regno attraverso l’opera dello Spirito Santo e produce altresì autorità(exousia) ed essa ci fa entrare nella libertà.

La rivelazione produce la visione nel regno e del regno. Senza rivelazione non si può comprendere realmente il regno di Dio. In esso non vige la democrazia ma la teocrazia cioè Dio è il re di un regno che non avrà mai fine.

Giovanni 3.3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».

In questi versi Gesù stava parlando a Nicodemo, un dottore della legge e diede a Lui l’unica chiave per potere vedere il regno di Dio cioè nascere di nuovo, come si evince da questi versi. L’uomo naturale, che è l’uomo che non ha conosciuto Dio e quindi è sotto il potere del nemico, non può comprendere le cose del regno di Dio.

Gesù nel ministero faceva due cose fondamentali: parlava del regno e presentava Dio Padre come re del regno. Prima dell’arrivo di Gesù sulla terra regnava il regno delle tenebre e quindi Egli testimoniava che con il Suo arrivo non solo si stava iniziando a stabilire il regno di Dio ma anche una contrapposizione tra tenebre e luce. Il passaggio che ci conduce dalle tenebre alla luce è il ravvedimento infatti noi possiamo conoscere Dio ma non riusciremo a vedere il suo regno se non decidiamo di ravvederci.

Gesù ha pagato il prezzo per riprendere ogni autorità e potestà e ha compiuto questo per il Padre; Gesù è il re dei re perché Dio gli ha affidato ogni cosa ma un giorno tutto il regno sarà ridato al Padre. Ricordiamoci che noi facciamo parte del regno di Dio e siamo figli di un re eterno.

Luca 9.1 Gesù, convocati i dodici, diede loro l’autorità su tutti i demoni e il potere di guarire le malattie.

Dove non c’è la visione del regno troviamo malattia, disordine, povertà, peccato e quindi regnano i demoni. Come cristiani abbiamo la responsabilità di presentare il regno di Dio a coloro che non lo conoscono, permettendo così al regno delle tenebre di fuggire. Molte persone sono infatti preda delle bugie del nemico e credono per esempio che la malattia sia un modo per potersi santificare per questo dobbiamo predicare il regno di Dio e fare comprendere che solo attraverso la sua manifestazione regna la guarigione, l’ordine, la prosperità e l’abbondanza in ogni area della nostra vita.

Giovanni 18.36 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che cosa hai fatto?» Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui».

Le circostanze negative parlano alla nostra vita e il nemico usa questo per farci identificare con le cose naturali e guardare quindi la realtà ma noi dobbiamo avere chiara visione del regno a cui apparteniamo. Questo ci crea spunto di riflessione: cosa stiamo guardando e in chi ci stiamo identificando? Per quale regno stiamo investendo la nostra vita? Dobbiamo comprendere che noi non viviamo per una denominazione o per una religione ma per il regno di Dio.

Luca 9.60 Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va’ ad annunciare il regno di Dio».

Avere una visione naturale o personale non ci permette di avere una visione spirituale, l’obiettivo del nemico è quello di farci concentrare solo sulle cose naturali ma come cristiani dobbiamo iniziare a volgere il nostro sguardo verso le cose del regno e occuparci di esso.

Luca 9.62 Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».

Se desideriamo essere adatti al regno di Dio dobbiamo focalizzare il nostro sguardo su di esso, servire il regno implica dare tutto noi stessi e decidere quindi di seguire Dio a tutti i costi, non lasciandoci influenzare dalle circostanze.

Quando abbiamo una visione chiara del regno iniziamo ad abbattere ogni nostro limite e vediamo in grande proprio come Dio vede.

Giovanni 4.35-38 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura. Il mietitore riceve una ricompensa e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. Poiché in questo è vero il detto: “L’uno semina e l’altro miete”. Io vi ho mandati a mietere là dove voi non avete lavorato; altri hanno faticato, e voi siete subentrati nella loro fatica».

Era l’ora del pranzo e i discepoli erano concentrati solo su quello ma Gesù dice loro che il suo cibo è fare la volontà del Padre, questo ci dà un insegnamento fondamentale: spesso siamo concentrati solo sulle cose naturali distogliendo così il nostro sguardo dalle cose del regno di Dio e dimentichiamo l’importanza di occuparci di esso.

Decidiamo di lasciare la nostra mentalità naturale e prendiamo quella spirituale del regno di Dio. Se desideriamo avere una vita benedetta e prospera dobbiamo realizzare che questo avverrà solo per fede e non per i nostri sforzi naturali. Concentriamo il nostro sguardo sul regno di Dio e occupiamoci di esso affinché la sua luce possa distruggere tutte le tenebre del nemico. Ricordiamoci che siamo figli del regno di Dio e siamo sotto la sua autorità.