Pastore Heros Ingargiola
CAMMINARE PER LO SPIRITO – Parte 6
Il sesto dei significati che abbiamo visto fino ad adesso della parola Koinonìa è:
Amicizia. Dio desidera avere degli amici, desidera che i suoi figli possano
realizzare un’amicizia con Lui.
Quando due persone si definiscono amiche significa che hanno stretto un
rapporto, una relazione, che hanno deciso di condividere la propria vita assieme.
Portare avanti un’amicizia necessita impegno e sacrificio.
L’amico è colui che condivide ciò che ha nel proprio cuore. Un vecchio detto
diceva: chi trova un amico trova un tesoro! Ed è così! Avere degli amici ti
arricchisce, ma avere L’amico per eccellenza ti permette di vivere in una
ricchezza soprannaturale.
Lo Spirito Santo desidera essere tuo amico.
Giovanni 15:13-15 13 Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi
amici. 14 Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. 15 Io non vi chiamo più
servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi
ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.
Quando un amico dà la propria vita per te, sta dando tutto ciò che ha; questo è
il modo in cui Gesù descrive la qualità e la quantità dell’amore.
Qui possiamo vedere che per la prima volta degli Ebrei hanno il privilegio di
essere chiamati “amici” da un Rabbì. Loro sapevano che secondo la legge non
poteva esserci una relazione intima tra il Rabbì ed i suoi discepoli, ma qui Gesù li
stava promuovendo ad un livello superiore donandogli qualcosa che nessuno gli
aveva mai dato: una relazione d’amicizia.
Un discepolo che non dà la vita per gli altri, non è un discepolo. Il vero successo
è dare la propria vita per gli altri e sacrificarla per servirli. Se dici di amare gli
altri e poi non li servi, ti stai contraddicendo.
Hai necessità di ricevere da Dio per poi dare agli altri, non puoi fare solo una
delle due cose!
Tu puoi diventare amico di Dio. Come? Facendo le cose che Lui ti comanda. Lui ti
sta dando l’opportunità di avere una relazione di amicizia, ma non devi
dimenticarti che Lui rimane Il Signore.
Una relazione va avanti quando c’è sincerità e quando l’uno con l’altro ci si
impegna a mantenere l’amicizia, così come con Dio; devi mantenere l’amicizia
con Dio facendo le cose che Lui ti comanda, non vivere dell’obbedienza del
passato.
Se non fai ciò che Lui ti comanda, perderai l’opportunità di essere suo amico; in
una relazione o si cresce o si torna indietro, così come la vita di un cristiano.
Nei versi precedentemente letti possiamo cogliere 3 punti:
– Misura e qualità del rapporto
– La condizione per mantenere l’amicizia
– Il risultato, la conseguenza dell’amicizia
Il risultato è che Lui ti rivelerà i segreti del Suo cuore. Gesù non rivela a tutti le
stesse cose, Lui lo farà solo con chi è Suo amico.
Ci sono cose che Dio vuole rivelarti ma non può, perché necessiti di andare
ancora più in profondità.
L’amicizia con Dio significa imparare a cedere allo Spirito Santo, significa
imparare a comprendere la Sua voce e ad essere in costante comunione con Lui.
L’ubbidienza apre un ciclo per la tua vita, un ciclo di semina, un ciclo di raccolta.
Esodo 33:11 Or il SIGNORE parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col
proprio amico; poi Mosè tornava all’accampamento; ma Giosuè, figlio di Nun, suo giovane
aiutante, non si allontanava dalla tenda.
“Faccia a faccia” indica intimità, dall’ebraico indica un parlare “respiro su
respiro”, Mosè sentiva il soffio di Dio, sentiva il Suo Spirito.
Giosuè anche se aiutante di Mosè, non era come Mosè.
Essere amici delle autorità non significa poter fare quello che uno vuole. Quando
l’autorità parla, i discepoli devono ubbidire. Molti falliscono perché lo spirito di
familiarità induce le persone a pensare di essere al loro stesso livello delle
aiutorità.
Giosuè non si allontanava dalla tenda, stava cercando la presenza di Dio,
bramava di più di Dio, ma non aveva quello che Mosè aveva.
Genesi 18:16-21 16 Poi quegli uomini si alzarono e volsero gli sguardi verso Sodoma; e
Abraamo andò con loro per congedarli. 17 Il SIGNORE disse: «Dovrei forse nascondere ad
Abraamo quanto sto per fare, 18 dato che Abraamo deve diventare una nazione grande e
potente e in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra? 19 Infatti, io l’ho prescelto
perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per
praticare la giustizia e il diritto, affinché il SIGNORE compia in favore di Abraamo quello che
gli ha promesso». 20 Il SIGNORE disse: «Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra
è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 21 io scenderò e vedrò se hanno
veramente agito secondo il grido che è giunto fino a me; e, se così non è, lo saprò».
Dio non rivela ad Abraamo ciò che sta per fare perché lo aveva scelto e stava per
diventare una grande nazione, ma perché Lui non poteva nasconderglielo a
causa della relazione che aveva con Abraamo.
Per Dio la relazione è più importante di quello che puoi fare per il corpo di Cristo.
Dio vuole raggiungere un livello di intimità dove tu puoi avere amicizia con Lui.
Dio vuole raggiungere un livello di intimità dove tu puoi avere amicizia con Lui.
Dio rivelò quindi ad Abraamo informazioni segrete, interessanti e anche
scioccanti, così tanto che Abraamo scoppiò in un’intercessione.
Quando hai un rapporto di amicizia con Dio puoi dirgli: ”Signore ti prego non
farlo”. La loro relazione permise ad Abraamo di poter osare, di poter dire:
“Signore, mi concedi di parlare? So che Tu sei Dio e sei L’onnipotente, ma so
anche che c’è un rapporto meraviglioso tra me e Te.”
Dio ha voluto insegnare ad Abraamo qualcosa, lo ha voluto portare in una
relazione più profonda, gli ha fatto comprendere che pur essendo Dio, ci teneva
alla loro relazione.
Isaia 41:8
«Ma tu, Israele, mio servo,
Giacobbe che io ho scelto,
discendenza di Abraamo, l’amico mio,
Un servo non ha la stessa relazione che ha un amico. Un amico ed un servo
possono probabilmente fare le stesse cose ma non possono raggiungere la
stessa intimità con la persona, questa è la differenza tra un servo ed un amico.
Israele significa: principe che è governato da Dio.
Dio chiama Israele “servo”, la parola ebraica invece è “schiavo”; ma chiama
Abramo amico, al quale fece conoscere cose che ad Israele e Giacobbe non ha
fatto conoscere, perché c’era una relazione diversa.
Dio desidera creare una discendenza, che ha lo stesso meraviglioso privilegio di
diventare amica di Dio.
Ricordati però che non puoi definirti amico di Dio, e non ubbidire ai Suoi
comandi.
Lo Spirito Santo desidera che ogni Suo servo diventi suo figlio, ed ogni suo figlio,
diventi un amico. Per diventare amico di Dio devi imparare a pagare un prezzo di
totale obbedienza.
L’obbedienza è una chiave fondamentale per la benedizione. Quando cammini
nell’obbedienza stai aprendo dei nuovi livelli di benedizione per te, stai
benedicendo la tua vita; quando disobbedirai, starai chiudendo quelle porte.
Quando ubbidisci apri un ciclo di benedizione, da cui raccogli ogni giorno perché
non puoi vivere dell’ubbidienza di ieri.
Dio ti sta invitando a conoscere più di Lui, ad una relazione più profonda, a
scoprire di più… la chiave per questo è l’ubbidienza.