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Worship Service 07.02.2021

PERSEVERA PER UNA MAGGIORE GLORIA CHE STA ARRIVANDO

Pastore Heros Ingargiola

Siamo in una stagione di transizione e stiamo entrando in una dimensione di gloria perché questo è l’obiettivo di Dio. Molti si accordano con la realtà ma noi abbiamo l’autorità di cambiare la realtà per fede. Il Signore ci sta insegnando a riguardo della gloria per preparare la Sua Chiesa ad entrare in una dimensione in cui non è mai entrata prima

ESODO 33:18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»

Mosè fece tantissime esperienze gloriose ma nel suo cuore c’era il desiderio di vedere di più. Dio ci sta incoraggiando ad essere perseveranti nel desiderare la Sua gloria. Per entrare in una nuova dimensione dobbiamo prima avere conoscenza perché la fede viene dall’udire. Il Signore ci ha messo in questo arco della storia per contribuire all’avanzamento del Suo Regno! Noi abbiamo tutta la forza per affrontare questi momenti perché Dio ci ha equipaggiato, il sangue di Gesù ha già vinto il mondo!

Dio usa e onora ciò che fa parte dei suoi modelli. Egli ha promesso che tutta la terra sarà piena della Sua gloria. Abbiamo il compito di restaurare il modello di Dio sulla terra perché la gloria toccherà la terra tramite i Suoi modelli, non quelli umani. La missione della Chiesa è portare il messaggio che salva ma il suo scopo è far risplendere la gloria di Dio.

ISAIA 49:6 Egli dice: «È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra».

La Chiesa è il modello di Dio per questa generazione, una Chiesa che vive nell’integrità. Noi siamo presenti in questo momento della storia per fare in modo che la luce della gloria sia manifestata dove viviamo. La luce che abbiamo è la luce di Cristo che dimora dentro di noi, infatti le persone non hanno bisogno di noi ma di Cristo. Lo scopo del modello di Dio è riflettere la gloria al mondo e alle nazioni. Noi siamo riflettori della gloria di Dio proprio come la luna, che non brilla di luce propria ma riflette la luce del Sole. Se la Chiesa inizia a manifestare un potere proprio allora fallirà. Fin dalla Genesi leggiamo che le intenzioni originali di Dio erano far dimorare l’umanità nella gloria, così l’intenzione originale della Chiesa è manifestare, attraverso la testimonianza, la gloria di Dio: il nostro compito è fondamentale!

ISAIA 60:1 «Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria del SIGNORE è spuntata sopra di te!

Qui non sta parlando di una luce propria ma di una luce dovuta alla gloria del Signore. Dobbiamo comprendere che siamo rivestiti della gloria di Dio! Nel giorno della trasfigurazione Gesù risplendette di una luce che non era naturale, una luce maggiore del Sole perché la gloria si stava manifestando ai Suoi discepoli come mai. Questo è quello che Dio vuole fare attraverso di noi per poter illuminare il sentiero di tanti. Egli è un Dio di generazioni. Il Signore ha sempre scelto di generazione in generazione qualcuno che portasse avanti il Suo proposito. Anche Gesù dopo il Suo ministerio sulla terra diede il mandato alla Chiesa.

Dio scelse Davide e questo, prima di morire, passò il testimone a suo figlio Salomone. Gli altri figli di Davide delle altre mogli stavano facendo a gara per salire sul trono, ma Dio è colui che sceglie i Suoi uomini per la Sua generazione. Così il Signore mise nel cuore di Davide di scegliere Salomone. Mentre gli altri figli erano cresciuti nel peccato, Salomone era conservato da parte di sua madre presso il profeta Nathan affinché egli gli insegnasse le leggi di Dio. Quando Dio sceglie qualcuno, lo prepara e lo innesta in un arco della storia per portare avanti il proposito che ha dato ai padri. Per il corso naturale gli altri figli di Davide avevano il privilegio di sedersi sul trono perché nati prima. Ma Dio in modo profetico stava confermando il ministerio della Chiesa. Davide è figura del Messia il quale ha instaurato la Sua Chiesa basata sul ministerio profetico e apostolico.

1 CRONACHE 22:6, 9 Poi chiamò Salomone, suo figlio, e gli ordinò di costruire una casa al SIGNORE, Dio d’Israele. 7 Davide disse a Salomone: «Figlio mio, io stesso avevo in cuore di costruire una casa al nome del SIGNORE, del mio Dio; 8 ma la parola del SIGNORE mi fu rivolta, e mi fu detto: “Tu hai sparso molto sangue, e hai fatto grandi guerre; tu non costruirai una casa al mio nome, poiché hai sparso molto sangue sulla terra, davanti a me. 9 Ma ecco, ti nascerà un figlio, che sarà uomo di pace, e io gli darò tranquillità, liberandolo da tutti i suoi nemici circostanti. Salomone sarà il suo nome; io concederò pace e tranquillità a Israele durante la vita di lui.

Salomone è stato creato e scelto da Dio. Egli fa sedere sul Suo trono colui che ha scelto perché lo ha creato per quel progetto. Per questo se Dio ci ha chiamato a qualcosa, non dobbiamo fare a gara con gli altri, non facciamo come i figli di Davide ma piuttosto come Salomone che invece aspettò di essere chiamato da suo padre, l’autorità. Se facciamo qualcosa per cui Dio non ci ha creato, falliremo il Suo proposito.

1 RE 1:28,32 Il re Davide rispose: «Chiamatemi Bat-Sceba». Lei entrò alla presenza del re e rimase in piedi davanti a lui. 29 Il re fece questo giuramento: «Com’è vero che vive il SIGNORE, il quale mi ha liberato da ogni angoscia, 30 io farò oggi quel che ti giurai per il SIGNORE, per il Dio d’Israele, quando dissi: “Salomone tuo figlio regnerà dopo di me sedendo sul mio trono al mio posto”». 31 Bat-Sceba s’inchinò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re, e disse: «Possa il re Davide, mio signore, vivere per sempre!» 32 Poi il re Davide disse: «Chiamatemi il sacerdote Sadoc, il profeta Natan e Benaia, figlio di Ieoiada». Essi vennero alla sua presenza e il re disse loro…

Quelli che Dio chiama, li unge di un’unzione impartita dalle autorità. Il re Davide chiamò le autorità: i sacerdoti i profeti e il re. Queste rappresentano il Corpo di Cristo ma anche cristo stesso perché Egli è il Sommo sacerdote, il profeta e il Re dei re. Davide chiamò anche Bat-Sceba, colei che aveva visto il proposito di Dio in Salomone tanto da investire nella sua vita e metterlo ai piedi del profeta. Investiamo nella vita dei nostri figli, facciamo in modo che partecipino alle attività della chiesa e mai si allontanino dalle vie di Dio perché poi potrebbe essere troppo tardi. I giovani hanno bisogno di udire la Parola di Dio e noi abbiamo il compito fare in modo che crescano nella casa del Signore.

1 RE 1:33,35 «Prendete con voi i servitori del vostro signore, fate salire Salomone mio figlio sulla mia mula, e conducetelo a Ghion. 34 In quel luogo il sacerdote Sadoc e il profeta Natan lo ungeranno re d’Israele. Poi suonate la tromba e gridate: “Viva il re Salomone!” 35 Voi risalirete al suo seguito, ed egli verrà, si metterà seduto sul mio trono, e regnerà al mio posto. Io nomino lui come principe d’Israele e di Giuda».

Salomone ricevette il modello e l’ordine di Dio e fu confermato dalle autorità. Dopo averlo fatto ungere Dio stesso vistò Salomone.

1 RE 3:3,15 Salomone amava il SIGNORE e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifici e profumi sugli alti luoghi. 4 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifici, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell’altare Salomone offrì mille olocausti. 5 A Gabaon, il SIGNORE apparve di notte, in sogno, a Salomone. Dio gli disse: «Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda». 6 Salomone rispose: «Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. 7 Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, e io sono giovane, e non so come comportarmi. 8 Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. 9 Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?» 10 Piacque al SIGNORE che Salomone gli avesse fatto una tale richiesta. 11 E Dio gli disse: «Poiché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, 12 ecco, io faccio come tu hai detto; e ti do un cuore saggio e intelligente: nessuno è stato simile a te nel passato, e nessuno sarà simile a te in futuro. 13 Oltre a questo io ti do quello che non mi hai domandato: ricchezze e gloria; tanto che non vi sarà durante tutta la tua vita nessun re che possa esserti paragonato. 14 Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni». 15 Salomone si svegliò, e capì che era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all’arca del patto del SIGNORE e offrì olocausti, sacrifici di riconoscenza e fece un convito a tutti i suoi servitori.

Dio passa il testimone a Salomone per costruire la Sua casa. Quando la Chiesa non è presente in una città, il popolo cade nell’idolatria. Per questo oggi Dio vuole ricostruire la Sua Chiesa, affinchè le persone attorno ad essa non cadano più nel peccato. Così quel tempio costruito dal re Salomone fu ripieno della gloria di Dio tanto che tutti i popoli ne sentirono parlare. Egli, che non riguardava a se stesso, chiese un cuore “sensibile alla voce di Dio” come capiamo dall’originale. Egli riconobbe il suo limite perché era umile di cuore. La sapienza di Dio gli permise di costruire la casa del Signore, ma la sua umiltà ha fatto si che questa fosse ripiena della gloria di Dio perché l’umiltà precede la gloria. Cosa ce ne faremo di una chiesa grandissima se poi non è ripiena della Sua gloria. Solo la gloria può intervenire ai bisogni dell’uomo!