LE SETTE ATTITUDINI PER SPERIMENTARE LA PIOGGIA. 2 parte di “giusta attitudine di fede”
Past. Evangelista Heros Ingargiola
Continuando la serie su come sperimentare la pioggia, stiamo analizzando la quarta attitudine: avere la giusta attitudine. L’attitudine ci spinge a cercare di adempiere il piano di Dio, ci spinge a perseverare nella volontà di Dio, ci fa entrare in nuovi livelli d’intimità, produce unità e produce movimento dello Spirito Santo nella nostra vita.
Dio si usa di tutti coloro che sono umili e non orgogliosi, l’umiltà è la posizione dell’anima riguardante un fatto o un modo di essere.
La giusta attitudine produce ordine nella nostra vita, Dio è un Dio di ordine. Quando Dio creò il cielo e la terra c’era caos.
Genesi 1.2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
Tutto quello che Dio crea lo fa in modo perfetto, allora perchè in questi versi leggiamo che la terra era informe e vuota? A motivo del primo peccato che fu commesso in cielo da Lucifero, egli pensò nel suo cuore di potersi paragonare a Dio e così Dio lo scaraventò sulla terra e ciò la rese informe e vuota. Poi leggiamo che lo Spirito di Dio aleggiava sulla terra, il termine aleggiare dal greco significa che correva speditamente. Questi versi della scrittura ci fanno comprendere che quando le tenebre circondano il nostro cuore e stiamo vivendo nel caos e nel disordine allora lo Spirito di Dio arriverà speditamente per portare ordine. Il peccato produce sempre disordine ma la grazia di Dio ci dà la possibilità di avere un intervento soprannaturale di Dio.
Perché Dio vuole produrre in noi ordine? Affinchè possiamo vivere sotto il governo di Dio. C’è un governo nei cieli e un governo sulla terra. Anche il regno delle tenebre ha un ordine, un gerarchia ma a volte sottovalutiamo quest’aspetto. All’interno della chiesa non possiamo agire come riteniamo opportuno ma dobbiamo muoverci secondo un ordine, tutto l’universo è sotto l’ordine di Dio. Dobbiamo imparare a vivere, camminare e funzionare secondo l’ordine di Dio, questo principio deve essere applicato nella chiesa e nella famiglia infatti, all’interno di esse, Dio ha stabilito delle funzioni, delle mansioni che devono essere rispettate con ordine.
Efesini 5.22 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore;
Una donna sposata, nel momento in cui entra sotto il manto, sotto la missione del marito sta funzionando nel perfetto ordine che Dio ha stabilito nella famiglia. Quando si vive nell’ordine arriva di conseguenza la benedizione.
Efesini 5.24-25 Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei.
La chiesa è sottomessa a Cristo perché Lui è il capo e quindi non può fare a meno di Lui. Quando una chiesa si stacca dal capo, che è Cristo, e quindi esce fuori dal governo di Dio rischia di andare verso la follia spirituale.
Il capo nella famiglia è l’uomo e la donna lo supporta, ognuno deve svolgere il proprio ruolo con l’ordine che Dio ha stabilito. Svolgere il ruolo di capo nella famiglia non significa essere autoritari ma tutto deve essere mosso dall’amore.
La chiesa si sottomette a Cristo perché è stata amata, così ciascuno di noi decide di sottomettersi perché Dio ha mostrato il Suo amore verso ciascuno di noi. L’amore è infatti il motore che muove in ogni cosa.
C’è un ordine anche tra gli angeli.
Matteo 5.8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Siamo stati purificati con il sangue di Gesù ma dobbiamo mantenere la nostra purezza. Il diavolo purtroppo attraverso le ferite, le delusioni, le amarezze sporca la nostra anima per questo dobbiamo permettere a Dio di guarire il nostro cuore. Quando in questo verso leggiamo il termine cuore, dall’orginale è cardias che rappresenta spirito ed anima insieme. Lo Spirito viene subito rigenerato e purificato quando riceviamo Gesù nel nostro cuore ma la nostra anima ha bisogno di un intervento soprannaturale di Dio in modo costante affinchè venga purificata, liberata, ristorata e guarita.
Se vogliamo toccare il cuore di Dio dobbiamo prima investigare il nostro cuore affinchè possa diventare puro.
Salmo 24.4 L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità
e non giura con il proposito di ingannare.
Dio desidera creare in noi un cuore puro poiché il suo scopo è quello di farci dimorare nel Suo luogo Santo. Non possiamo accontentarci di rimanere nel cortile. Nell’antico patto, nel cortile poteva entrare il popolo e lì le persone potevano purificarsi e offrire sacrifici. Oggi molti non si purificano nel modo adeguato.
Salmo 51.10 O Dio, crea in me un cuore puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo.
I timoteo 1.5 Lo scopo di questo incarico è l’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera.
Se non abbiamo un cuore puro non possiamo vedere Dio. Il vero amore scaturisce da un cuore puro infatti possiamo affermare che quando il cuore non è puro iniziamo ad amare con simulazione e ciò ci porterà ad amare solo coloro che ci mostrano qualcosa, filtrando quindi tutto quello che gli altri fanno. Il vero amore di cui parla la Parola di Dio è l’amore agapeo, l’amore incondizionato che dà senza pretendere nulla in cambio.
I pietro 5.6-7 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; 7 gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.
Il termine innalzi dall’originale è agitare. Dio ci agita nel momento in cui vede che ci umiliamo, ci sottomettiamo e riversa così su di noi una coppa che trabocca.
I Pietro 1.22 Avendo purificato le anime vostre con l’ubbidienza alla verità per giungere a un sincero amor fraterno, amatevi intensamente a vicenda di vero cuore.
L’anima non deve essere purificata da Dio ma noi dobbiamo purificarla con l’ubbidienza alla Verità e quando faremo questo allora non amaremo più con simulazione ma con un’amore genuino e sarà un’amore incondizionato, soprannaturale. Gesù ci ha mostrato il tipo d’amore con cui dobbiamo amarci, che non è amare gli altri come gli altri fanno con noi, ma amarsi di un’amore sacrificale, il tipo d’amore che Lui ha mostrato dando la Sua vita.
Dove non c’è purezza di cuore non c’è sacrificio per gli altri.
Dopo che ci umilieremo e ci sottometteremo solo allora Dio ci agiterà. L’umiltà ci porta ad avere fiducia totale nel Signore ed a diventare un vaso ad onore.
Sottomettersi significa stare sotto il manto di qualcuno, stare sotto la missione di un altro. Non possiamo dire di essere sottomessi se poi agiamo nel modo che riteniamo più giusto e agiamo senza il consiglio e la guida di Dio.
Se la nostra attitudine è corretta, Dio potrà agitarci ed anche se ci imbatteremo in delle circostanze che cercheranno di buttarci giù, anche se gli altri non crederanno in noi o vorranno giudicare le intenzioni del nostro cuore, sappiamo che Dio si prende cura di noi e si servirà di noi per benedire anche gli altri.
II Cronache 16.9 Infatti il SIGNORE percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da insensato; infatti, da ora in poi avrai delle guerre».
L’uomo può vedere la fedeltà esteriore ma non può vedere la lealtà interiore. La lealtà parla dell’attitudine del nostro cuore e nella lealtà dimostriamo a Dio chi siamo veramente ma con la fedeltà dimostriamo agli uomini chi siamo.
Atti 13.22 Poi lo rimosse, e suscitò loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza:
“Io ho trovato Davide,
figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere“.
“Uomo secondo il mio cuore” significa leale cioè che avrebbe fatto le cose come Dio stesso le avrebbe fatte.
Quando siamo fedeli dimostriamo agli altri quello che facciamo ma quando siamo leali dimostriamo a Dio che facciamo le cose non come vorremmo farle noi ma con lo stesso cuore di Dio o di chi ci ha delegato a fare quelle cose. Molti si vantano delle proprie abilità ma Dio ricerca persone leali e fedeli perché sono due attitudini che non si trovano facilmente.
Dobbiamo tornare a Dio con tutto il nostro cuore e permettere a Dio di purificare la nostra anima affinchè venga ristorata e guarita.
Luca 14.11-27 Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato»
12 Diceva pure a colui che lo aveva invitato: «Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; 13 ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; 14 e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti».
15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!» 16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, perché tutto è già pronto”. 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”. 19 Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20 Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”. 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. 22 Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c’è ancora posto”. 23 Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”. 25 Or molta gente andava con lui; ed egli, rivolto verso la folla disse:26 «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo. 27 E chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
C’è bisogno di purificare le nostre anime con l’ubbidienza alla Verità, non in modo informativo ma applicandola in modo pratico nella nostra vita, quindi per esperienza.
In questi versi si sta parlando di alcune categorie di persone che sono state invitate a nozze ma ognuno ebbe una scusa per non andare, questo è figura di Gesù infatti i suoi non lo ricevettero perchè non seppero discernere i tempi della visitazione; il loro cuore era contaminato da tradizioni ed era diventato legalista. Quando non c’è un cuore puro, la conoscenza assimilata ci conduce nel territorio del legalismo ed esso non ci fa adempiere il proposito di Dio. Il legalismo porta lontano dall’amore di Dio.
Custodiamo il nostro cuore e permettiamo allo Spirito Santo di purificarci affinchè il nostro cuore sia puro e impariamo a camminare con fedeltà e lealtà per piacere a Dio.