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Worship service 01.07.2018

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I NEMICI DEL SOPRANNATURALE E DELLA FEDE  2^ parte

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Dio ha dato ad ognuno di noi dei sensi naturali e dei sensi spirituali, uno dei sensi spirituali che ci consente di entrare nella dimensione del soprannaturale è la fede. Ci sono però dei nemici che cercano di bloccarci nella dimensione naturale e di non farci accedere a quella soprannaturale ed essi sono: l’intelligenza naturale, lo spirito tradizionalista e religioso e lo spirito di familiarità.

Romani 12.3 Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

L’apostolo Paolo in questi versi afferma che nella chiesa è necessario avere un concetto sobrio, a volte però si ha un concetto troppo alto o troppo basso di se stessi; cosa s’intende quindi con l’avere un concetto sobrio? Significa avere il concetto che Dio ha di noi. La nostra fede determina il concetto che abbiamo di noi stessi. In questi versi leggiamo ancora che Dio ha dato a ciascuno di noi una misura di fede, essa è la sfera d’influenza e il livello di autorità che ognuno di noi mette in azione con la propria fede. La fede funziona per dimensioni.

Romani 1.17 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com’è scritto: «Il giusto per fede vivrà».

La fede deve essere esercitata affinchè possa fortificarsi, proprio come avviene quando alleniamo un muscolo.

La fede trasforma l’atmosfera in cui viviamo, noi siamo uomini e donne di fede e vedremo i cieli aprirsi su di noi infatti la fede trasforma ciò che è naturale ed impossibile e lo rende soprannaturale e possibile. Noi siamo giusti in virtù del sangue di Gesù e non viviamo per opere, per sentimenti o per convinzioni personali ma viviamo per fede sulla Parola di Dio. La fede sottomette l’autorità della realtà all’auorità della Verità che ha la potenza di cambiare le circostanze attorno a noi.

Luca 8.49-50 Mentr’egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, a dirgli: «Tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro». Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva».

Nella famiglia di Iario c’era un’atmosfera con un’angoscia mortale infatti c’era una sentenza di morte nella vita della figlia. Mentre Iario si mise in cammino per cercare Gesù gli comunicarono che la figlia era morta; questo è ciò che il nemico sussurra alle nostre vite: “ non c’è più speranza”, “ non c’è una via d’uscita”. Dove c’è un’ atmosfera demoniaca il diavolo fà dei decreti e spesso i credenti si accordano con le bugie del nemico e rimangono prigionieri in un’atmosfera di depressione, angoscia e morte. Gesù incoraggiò Iario a non credere alla circostanza che avrebbe visto in casa sua.

Luca 8.51-56 Arrivato alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui all’infuori di Pietro, Giovanni, Giacomo, il padre e la madre della bambina. Or tutti piangevano e facevano cordoglio per lei. Ma egli disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». E ridevano di lui, sapendo che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Bambina, àlzati». Lo spirito di lei ritornò ed ella si alzò subito; Gesù comandò che le dessero da mangiare. E i genitori di lei rimasero sbalorditi; ma egli ordinò loro di non dire a nessuno quello che era avvenuto.

Gli ebrei avevano l’usanza di pagare delle persone che piangessero e facessero cordoglio quando vi era un morto, quindi in casa di Iario c’erano queste persone insieme ai parenti che ovviamente erano addolorati per la dipartita della fanciulla. Cosa fece Gesù di fronte a questa situazione? Egli mise fuori dalla casa di Iario tutti coloro che stavano creando un’atmosfera d’incredulità, di angoscia e di disperazione. Questo esempio ci fa comprendere che è necessario allontanare dalla nostra vita tutti coloro che cercano d’influenzarci in modo negativo.

Dobbiamo avere il coraggio di dichiarare la volontà di Dio e la Sua parola per vedere l’atmosfera cambiare e andare contro il nemico che invece cercherà in tutti i modi di bloccarci in un’atmosfera negativa e diabolica.

Da questo episodio possiamo trarre dei concetti importanti:

  • Dobbiamo imparare a percepire l’atmosfera nel luogo in cui ci ritroviamo. A volte le circostanze non cambiano perchè non abbiamo discernimento e ciò avviene se non viviamo guidati dallo spirito.
  • Dobbiamo liberare e dichiarare affinchè l’atmosfera cambi. Quando noi figli di Dio arriviamo in un luogo abbiamo subito la percezione dell’atmosfera che ci circonda perciò siamo chiamati a cambiare le sorti di quel luogo attraverso la preghiera.
  • Dobbiamo prendere dal cielo ciò che Dio vuole donarci affinchè lo Spirito di Dio cambi l’atmosfera e Lui possa manifestarsi con gloria e potenza. Non sono le molteplici parole che possiamo dire che cambiano le persone ma è solo la Parola che scende dal cielo che ha la potenza di cambiare il cuore delle persone.

La chiesa è chiamata a portare vita attraverso i sensi spirituali.

Luca 5.17 Un giorno Gesù stava insegnando; e c’erano, là seduti, dei farisei e dei dottori della legge, venuti da tutti i villaggi della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compiere guarigioni.

Gesù non dipendeva dall’atmosfera religiosa che aveva attorno a Lui ma dipendeva dallo Spirito Santo. I dottori della legge e i farisei erano andati da Gesù con l’unica intenzione di giudicarlo ma mentre c’era quest’atmosfera religiosa e tradizionalista scese la potenza di Dio per portare trafosrmazione.

Analizziamo adesso un altro nemico del soprannaturale:

–   la mancanza di preghiera e di digiuno.

Il digiuno riguarda l’astenersi dal cibo e ci mantiene in una dimensione soprannaturale; esso non serve a cambiare Dio ma noi stessi e ci aiuta a sottomettere la nostra carne. Il digiuno deve essere sempre associato alla preghiera e ciò ci permette di avere anche discernimento. A volte le circostanze attorno a noi non cambiano proprio perchè non siamo sensibili alle cose dello spirito e non abbiamo discernimento. Nella Parola troviamo un episodio in cui i discepoli non riuscirono a liberare un ragazzino dall’epilessia a causa della mancanza di preghiera e digiuno ( Matteo 17.21).

Giacomo 4.2 Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate.

Molti non vivono in una dimensione soprannaturale perchè si accontentano e sono soddisfatti della dimensione in cui vivono e non chiedono a Dio di entrare in una dimensione più alta perchè non ne hanno il desiderio. A Dio piacciono i poveri in spirito, cioè coloro che sono sempre bisognosi di Lui e che desiderano crescere.

Una delle mancanze di preghiera è la mancanza di preghiera in altre lingue. Pregare in altre lingue è un dono dello Spirito Santo e ci permette di camminare in modo soprannaturale. Entrare nella dimensione dello spirito sicuramente implica uno sforzo della nostra carne per questo motivo tante volte ci scoraggiamo e non riusciamo a dedicare molto tempo al parlare in altre lingue.

I Corinzi 14.2 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo capisce, ma in spirito dice cose misteriose.

Parlare in altre lingue è una comunicazione diretta con il nostro Dio; il diavolo, gli uomini e anche noi stessi non riusciamo a comprendere ma il nostro spirito viene edificato. Lo Spirito Santo è l’amministratore dei misteri di Dio e ce li rivela quando parliamo in altre lingue.

I Corinzi 2.9-10 Ma com’è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano». A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.

Il mistero è una rivelazione nascosta e rimane tale fino a quando non ci sarà la rivelazione dello Spirito Santo. Quando preghiamo in altre lingue e attiviamo la fede e lo spirito

entriamo nella dimensione spirituale e lì lo Spirito Santo ci rivelerà le cose nascoste. Daniele 2.47 Poi il re parlò a Daniele e disse: «In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei segreti, poiché tu hai potuto svelare questo mistero». Pregare in altre lingue significa parlare il linguaggio del cielo. Quando c’è una parola rivelata non viene compresa da tutti per questo bisogna consapevolizzarla per poi metterla in pratica. Questo avveniva spesso quando Gesù parlava infatti tutti rimanevano stupiti e non lo comprendevano.

I misteri che vengono dal mondo spirituale permettono a chi li riceve di vivere in una dimensione più alta.

Ogni giorno dobbiamo imparare a vivere guidati dallo spirito e dai sensi spirituali infatti essere nati di nuovo cioè avere accettato Cristo nel nostro cuore non è garanzia di vivere nello spirito ma è una scelta che dobbiamo compiere ogni giorno sottomettendo la nostra carne.

Colossesi 1.26-27 cioè, il mistero che è stato nascosto per tutti i secoli e per tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi. Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi, la speranza della gloria,

Cristo è stato un mistero nascosto per un lunghissimo tempo e solo coloro che avevano gli occhi aperti nel mondo spirituale lo videro, alcuni furono Noè, Mosè e Davide. Oggi abbiamo la rivelazione che Lui è il figlio di Dio e che desidera farci entrare nella dimensione della gloria.

Impariamo a vivere ogni giorno guidati dallo spirito, dichiariamo con fede e autorità che le circostanze attorno a noi cambiano e che tutto diventa possibile. È tempo di entrare nella dimensione soprannaturale e vedere la gloria di Dio nelle nostre vite.