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Worship service 27 11 2016

https://soundcloud.com/gaudio-saracino/culto-27-11-2016-past-heros-la-liberazione-e-opera-di-dio-o-della-chiesa-3parte

LA  LIBERAZIONE E’ OPERA DI DIO O DELLA CHIESA? 3° parte

Past. Ev. Heros Ingargiola

Il culto di questa domenica è la terza parte sull’argomento della liberazione; abbiamo compreso che essa è la volontà di Dio per le nostre vite e che dobbiamo aprire i nostri occhi per vedere il mondo spirituale.

I CORINZI 2.14 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché sono follia per lui, e non le può conoscere, poiché si giudicano spiritualmente. 15 Ma colui che è spirituale giudica ogni cosa ed egli non è giudicato da alcuno. 16 Infatti chi ha conosciuto la mente del Signore per poterlo ammaestrare? Or noi abbiamo la mente di Cristo.

L’uomo naturale è l’uomo che vive nell’anima, cioè in accordo ai sensi naturali. I sensi naturali infatti permettono di vivere nel mondo naturale, ma quelli spirituali nel mondo spirituale.  Noi siamo spirito, abbiamo un’anima e viviamo in un corpo. Dobbiamo chiedere a Dio di accrescere in noi i due sensi spirituali che ci permettono di vivere il mondo spirituale: la fede e il discernimento.

MATTEO 8.1 Ora, quando egli fu sceso dal monte, grandi folle lo seguirono. 2 Ed ecco, un lebbroso venne e l’adorò, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi». 3 Gesù, distesa la mano, lo toccò dicendo: «Sì, io lo voglio, sii mondato». E in quell’istante egli fu guarito dalla sua lebbra. 4 Allora Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo ad alcuno; ma va’, mostrati al sacerdote, e presenta l’offerta prescritta da Mosè, affinché questo serva loro di testimonianza».

In questo episodio leggiamo che Gesù stava scendendo dalla montagna, dopo l’incontro con il Padre e un lebbroso si avvicinò a lui. Ai tempi di Gesù i lebbrosi erano persone impure ed emarginate dalla società. La lebbra era una malattia contagiosa che portava lentamente alla morte, per questo tutte le persone affette da questa malattia vivevano in un luogo isolato da tutto il resto. La lebbra è figura del peccato, ma anche dell’oppressione e del tormento demoniaco. Il lebbroso andò da Gesù perchè aveva riconosciuto che Lui aveva potenza ed autorità per guarirlo, ma non sapeva se Gesù volesse questo per la sua vita. Forse molti di noi vivono come il lebbroso, riconoscendo la potenza di Dio e che Lui può tutto ma non sono consapevoli se Dio vuole farlo veramente. Probabilmente ci sono delle aree della nostra vita in cui non stiamo regnando e crediamo che non c’è speranza, perchè i tentativi che abbiamo fatto per cambiare sono falliti. La buona notizia che oggi viene data alla chiesa è :”anche si sentiamo soli  ed emarginati, come accadde al lebbroso, Gesù sta stendendo la sua mano verso di noi per cambiare il male in bene!”. Il lebbroso non solo arrivò a Gesù, ma conobbe per esperienza la volontà del Signore. Per tanti anni il lebbroso si era rassegnato a vivere in quella condizione e questo produsse in lui paura e incapacità a sognare e sperare che le cose potessero cambiare.

MATTEO 8.5 Quando Gesù fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo, 6 e dicendo: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre grandemente». 7 E Gesù gli disse: «Io verrò e lo guarirò». 8 Il centurione, rispondendo, disse: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; ma di’ soltanto una parola, e il mio servo sarà guarito. 9 Perché io sono un uomo sotto l’autorità di altri e ho sotto di me dei soldati; e se dico all’uno: “Va’”, egli va; e se dico all’altro: “Vieni”, egli viene; e se dico al mio servo: “Fa’ questo”, egli lo fa». 10 E Gesù, avendo udite queste cose, si meravigliò, e disse a coloro che lo seguivano: «In verità vi dico, che neppure in Israele ho trovata una così grande fede.

La rassegnazione ci conduce alla perdita della fede in quello che Dio può fare. È fondamentale che ognuno di noi possa comprendere la situazione che sta vivendo ed invitare Gesù ad operare nella propria vita per cambiare quelle situazioni che ci tengono oppressi e schiavi del nemico.

In questo episodio seguente leggiamo che il centurione riconobbe la potenza, la volontà e l’autorità che Gesù aveva.

MATTEO 11.4 E Gesù, rispondendo, disse loro: «Andate e riferite a Giovanni le cose che udite e vedete: 5 I ciechi riacquistano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano e l’Evangelo è annunziato ai poveri. 6 Beato è colui che non si sarà scandalizzato di me!». 7 Ora, come essi se ne andavano, Gesù prese a dire alle folle intorno a Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? 8 Ma che cosa siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, coloro che portano vesti morbide abitano nei palazzi dei re.

Quando il regno di Dio si manifesta, la lebbra spirituale è il peccato, fugge. Per essere guariti dalla lebbra è necessaria la liberazione. Ci sono aree della vita in cui il peccato divora emozioni, sentimenti, volontà, come la lebbra fisica divora la carne. Perchè ci si ritrova allora prigionieri di alcune aree e non si riesce a trovare una via d’uscita? Perchè il peccato dà il diritto ai demoni di agire per questo è necessario ricevere liberazione.

Il termine dal greco per indicare la parola demonio è daimon che significa  spirito immondo o malvagio.

L’opera dei demoni può agire anche nella vita dei credenti attraverso un’influenza in una o più aree della vita. I demoni possono agire per esempio nella sfera dei sentimenti, della volontà o dove ci sono ferite dell’anima. La chiesa non deve trascurare il ministero della liberazione sostituendolo con consigli o consulenze pastorali che, nonostante siano utili e preziosi, non devono sostituirsi all’opera di Gesù. Lui è l’unico che può liberare la nostra vita perchè Lui ha autorità! i credenti devono cercare la presenza di Dio e permettere a Lui di manifestarsi.  Il nemico ha potere nella vita delle persone, nella misura in cui esse gli danno il permesso di regnare nella loro vita.

Analizziamo alcuni modi in cui si può dare potere al nemico:

-Disubbidienza alla Parola e alle autorità.

-Vita di peccato: immoralità, fornicazione, adulterio, pornografia.

-Modo di parlare errato: bugie, dicerie, diffamazioni, lamentele.

-Mancanza di perdono, che apre porte all’ansia, ira, invidie, gelosie, odio.

-Incredulità, che apre porte ai dubbi, oppressione, testardaggine, depressione.

-Dipendenze: nicotina, alcool, droghe,appetito incontrollabile.

-Idolatria: magia, stregoneria, occultismo, riti religiosi, messe sataniche, maledizioni.

Il peccato apre le porte ai demoni, per questo è necessario analizzare la nostra vita e vedere tutte quelle aree in cui non stiamo regnando. Forse per troppo tempo sei rimasto schiavo del nemico, adesso è arrivato il tempo di ricevere liberazione e iniziare a regnare. Gesù è pronto e vuole e trasformare il male in bene e tu sei pronto ad arrenderti per vedere il suo regno manifestato in te e attraverso di te?