Vai al contenuto

Worship Service 09.02.2025

Pastore Heros Ingargiola – I 5 STEP DEL PROCESSO A GHILGAL (PT.2)

Dio desidera che il Suo Regno si manifesti sulla terra. Quindi cosa possiamo fare per Lui affinché questo avvenga? Collaborare in modo totale con il Signore! Gesù è morto sulla croce per tutta l’umanità ma affinché il mondo sia salvato, la chiesa deve cooperare in modo totale con Lui. Per questo Dio ha creato l’uomo! Nel giardino dell’Eden, l’uomo aveva ricevuto autorità per governare, ma a causa del peccato l’uomo fallì, non collaborò più con il Signore prendendo un cammino di indipendenza. Ma Dio ha scelto la Chiesa per riportare l’umanità all’origine del progetto di Dio. Noi abbiamo un compito dalla quale non possiamo tirarci indietro: riconquistare la terra!

Giosuè su ordine di Dio scelse 12 pietre dal Giordano, che testimoniavano per ogni tribù il miracolo che Dio aveva compiuto. Le dodici tribù parlano dell’unità della Chiesa. Nella diversità c’è ricchezza!

Giosuè 5:1 Quando tutti i re degli Amorei che erano di là dal Giordano verso occidente e tutti i re dei Cananei che erano presso il mare udirono che il SIGNORE aveva prosciugato le acque del Giordano davanti ai figli d’Israele finché fossero passati, il loro cuore venne meno e non rimase più in loro alcun coraggio di fronte ai figli d’Israele.

Dio sta per aprire quelle acque! Egli sta per fare una cosa nuova. Se Dio ci ha dato quel territorio, allora è nostro!

Giosuè 5:2 In quel tempo il SIGNORE disse a Giosuè: «Fatti dei coltelli di pietra, e torna di nuovo a circoncidere i figli d’Israele». 3 E Giosuè si fece dei coltelli di pietra e circoncise i figli d’Israele sul colle d’Aralot. 4 Questo fu il motivo per cui li circoncise: tutti i maschi del popolo uscito dall’Egitto, cioè tutti gli uomini di guerra, erano morti nel deserto durante il viaggio dopo essere usciti dall’Egitto.

Giosuè aveva ricevuto dal Signore il comando di fare dei coltelli per circoncidere il popolo d’Israele, in quanto la nuova generazione nata nel deserto non era mai stata circoncisa. Infatti la sabbia del deserto avrebbe potuto creare delle infezioni. Arrivando al Giordano però si era aperta una nuova stagione. Non possiamo accedere alla nuova stagione con la vecchia veste: abbiamo bisogno di un cambiamento!

Giosuè 5:6 Infatti i figli d’Israele avevano camminato per quarant’anni nel deserto, finché tutta la nazione, cioè tutti gli uomini di guerra che erano usciti dall’Egitto, furono distrutti, perché non avevano ubbidito alla voce del SIGNORE. Il SIGNORE aveva loro giurato che non avrebbe fatto loro vedere il paese che aveva promesso con giuramento ai loro padri di dare a noi: paese dove scorrono il latte e il miele;

C’è solo un modo per uscire dal deserto: ubbidire alla voce del Signore! Lui è pronto ad aprire il Giordano davanti a noi, ma dobbiamo essere ubbidienti.

Giosuè 5:7 E sostituì a loro i loro figli. E questi Giosuè circoncise, perché erano incirconcisi, non essendo stati circoncisi durante il viaggio. 8 Quando tutta la nazione fu circoncisa, quelli rimasero al loro posto nell’accampamento, finché fossero guariti. 9 Allora il SIGNORE disse a Giosuè: «Oggi vi ho tolto di dosso l’infamia d’Egitto». E quel luogo fu chiamato Ghilgal, nome che dura fino ad oggi. 10 I figli d’Israele si accamparono a Ghilgal e, sulla sera del quattordicesimo giorno del mese, celebrarono la Pasqua nelle pianure di Gerico. 11 L’indomani della Pasqua, in quello stesso giorno, mangiarono i prodotti del paese: pani azzimi e grano arrostito. 12 E la manna cessò l’indomani del giorno in cui mangiarono i prodotti del paese; e i figli d’Israele non ebbero più manna, ma mangiarono, quell’anno stesso, il frutto del paese di Canaan.

Sta per succedere! Dio sta per fare qualcosa di tremendo! La vittoria non è esterna a noi, ma è dentro di noi. Le acque del Giordano si prosciugarono per 26km per poter far attraversare tutto il popolo.

Per molto tempo Giosuè era stato accanto a Mosè. Giosuè vide il mare aprirsi come anche la vecchia generazione aveva visto. Ma solo lui e Caleb entrarono nella terra promessa perché erano animati da uno spirito diverso. La nuova discendenza non conosceva Dio fin quando il Giordano si prosciugò.

Tutto si sottomette alla voce di Dio! Non importa la nostra condizione o quanti nemici abbiamo, se Dio parla, tutto ubbidisce!

La Parola Giordano significa passaggio. Il Signore vuole farci entrare in un nuovo territorio. Ed ecco 5 step che possiamo analizzare.

Il primo step è la circoncisione. Questa pratica era il patto stabilito da Dio fin da Abramo. Doveva essere fatta l’ottavo giorno di vita del bambino, quando il corpo riesce a rimarginare le proprie ferite più velocemente. Ma in questo caso il popolo venne circonciso da adulto. Infatti ci volle più tempo affinché la ferita si rimarginasse.

Il sangue della circoncisione era la parte di offerta di sangue che l’uomo doveva versare per il patto con Dio. Questa circoncisione era simbolo di fecondità e di identità. Nessun altro popolo praticava questo atto. Noi siamo stati circoncisi dal mondo per fare parte di un patto eterno.

Dio vuole oggi vuole circoncidere il nostro cuore e tagliare parti della nostra vita che non vi permetterebbero di entrare nella terra promessa. A volte le autorità hanno questo compito scomodo, di circoncidere le parti nascoste in noi che provocano vergogna. Tutto questo per il nostro bene, per farci ereditare la terra promessa!

Genesi 17:10 Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi e la tua discendenza dopo di te: ogni maschio tra di voi sia circonciso.

Dio desidera collaborazione con noi! Ma questo riguarda anche le nostre parti più intime e segrete. Siamo disposti a mostrare le nostre debolezze?

Così noi non possiamo fuggire dalla correzione se vogliamo davvero servire il Signore. È per il bene del nostro proposito. Successivamente dobbiamo rimanere nell’accampamento perché siamo feriti. Molti cercano di fuggire dalla correzione, ma fa parte del processo, non possiamo sottrarcene. Dobbiamo quindi necessariamente cambiare se vogliamo servire Dio!

Quando si vive la fase della correzione, dobbiamo stare attenti ad alcuni aspetti. Il primo di questi è entrare nel vittimismo credendo che nessuno ci possa capire. Noi non siamo vittime, anzi possiamo lodare il Signore e ringraziarlo per avere l’opportunità di avere autorità che hanno il coraggio di dirci di cambiare. È importante fare attenzione anche alla pigrizia perché potrebbe succedere che come risposta alla correzione non vogliamo più fare nulla. Infine un altro aspetto è l’orgoglio. Crediamo che nessuno possa dirci quello che dobbiamo fare. Ma quando Dio ci circoncide dobbiamo essere umili e avere fiducia in quello che Dio sta dicendo all’uomo di Dio che ha posto nella nostra vita. Senza correzione non c’è identità e crescita!

Il terzo step del popolo d’Israele è stato quello di accamparsi a Ghilgal. “Ghilgal” significa “rimuovere la vergogna”. Tutti gli uomini di Dio passarono per questo step. Proprio qui ci fu la circoncisione. Non possiamo quindi evitare questo step: lasciamoci correggere!

La carne vuole trattenere tutto quello che non va bene, ma Dio invece desidera tagliare quelle attitudini, quei pensieri, quel peccato e tutto quello che ci porta lontano da Lui. Ghilgal è un luogo di ingresso. Tutti coloro che sono chiamati al ministerio devono passare da Ghilgal!

Successivamente Dio fa festeggiare la Pasqua, il quarto step. Nella Pasqua c’erano l’agnello e le erbe amare. Spesso evitiamo le erbe amare, sinonimo di correzione e cambiamento, ma così non sia! Ghilgal era l’ingresso della Terra Promessa e proprio qui furono stabilite le 12 pietre in memoria di quello che Dio aveva compiuto in quel luogo. A Ghilgal noi diventiamo una testimonianza del sacrificio che abbiamo compiuto per essere arruolati nell’esercito di Dio.

Luca 22:5 Essi si rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. 6 Egli fu d’accordo e cercava l’occasione buona per consegnare loro Gesù di nascosto alla folla.

Gesù celebra l’ultima Pasqua con i suoi discepoli e mangia anch’Egli le erbe amare.

L’ultimo step, il quinto, è l’arrivo a Gerico. Gerico è figura di depressione. Quando siamo corretti sembra che cadiamo nella depressione spirituale. L’anima va nella parte più bassa di noi stessi. Ma è proprio lì che arriva l’Angelo dell’Eterno. Dio ci porta in una santa solitudine per arrivare dal Capitano dell’Esercito di Dio, Gesù stesso.

Gesù si presentò a Giosuè ed egli cadde a terra per adorarlo. Quando veniamo corretti e abbiamo la giusta attitudine il Signore si presenta a noi.

C’è bisogno di passare da Ghilgal, perché Dio lì vuole cambiarci, ma non rimarremo lì!

Quando l’Angelo di Dio si presentò a Giosuè, la manna cessò: erano entrati nella Terra Promessa. Se vogliamo mangiare i frutti migliori del paese, dobbiamo imparare ad amare la correzione e la cura. Impariamo ad accettare anche i no perché sono per il nostro bene.

Ecco che si apre una nuova stagione, di favore e di grazia perché non ci siamo tirati indietro dalla correzione a Ghilgal! Abbiamo la Terra Promessa davanti a noi, ma per vincere i nostri nemici abbiamo bisogno di essere prima cambiati!