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Worship service 06.11.2022

Past. Heros Ingargiola – YESHUA E’ L’IO SONO

Questa domenica abbiamo avuto un culto molto speciale, abbiamo celebrato la Santa Cena.

Basta guardare la vita di Gesù sulla terra per comprendere qual è  la volontà del Padre Celeste.

Gesù è l’IO Sono, Egli è l’autosufficiente in ogni cosa. Oggi vediamo che la società è malata, piena di ferite, le persone  cercano la soluzione altrove, ma solo Gesù pu  soddisfare il cuore dell’uomo.

 Luca 19:10 Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ci  che era perduto.

Gesù ancora oggi sta cercando persone per salvarle, Egli si usa della Sua Chiesa per arrivare alle persone perdute.

Parabola delle dieci mine

Luca 19:11 E, mentre essi ascoltavano queste cose, Gesù proseguì a raccontare una parabola, perché era vicino a Gerusalemme, ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi subito. 12 Disse dunque: «Un uomo nobile and  in un paese lontano, per ricevere l’investitura di un regno e poi tornare. 13 E, chiamati a sé dieci suoi servi, diede loro dieci mine e disse loro: “Trafficate fino al mio ritorno”. 14 Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un’ambasciata, dicendo: “Non vogliamo che costui regni su di noi”. 15 Ora, quando fu di ritorno, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, fece chiamare quei servi ai quali aveva dato il denaro per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato trafficando. 16 Allora si fece avanti il primo e disse: “Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine”; 17 ed egli disse: “Bene, servo buono, poiché sei stato fedele in cosa minima, ricevi il governo su dieci città”. 18 Venne poi il secondo, dicendo: “Signore, la tua mina ha fruttato altre cinque mine”; 19 ed egli disse anche a costui: “Tu pure sii capo di cinque città”. 20 Venne poi un altro, che disse: “Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto, 21 perché ho avuto paura di te, che sei un uomo severo; tu prendi ci  che non hai depositato e mieti ci  che non hai seminato”. 22 E il suo signore gli disse: “Ti giudicher  dalle tue stesse parole, malvagio servo; tu sapevi che sono un uomo duro, che prendo ci  che non ho depositato e mieto ci  che non ho seminato; 23 perché non hai depositato il mio denaro in banca; così, al mio ritorno, lo avrei riscosso con l’interesse?”. 24 Disse poi ai presenti: “Toglietegli la mina e datela a colui che ha dieci mine”. 25 Ed essi gli dissero: “Signore, egli ha dieci mine”. 26 “Poiché io vi dico che a chi ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 27 Inoltre, conducete qui i miei nemici, che non hanno voluto che io regnassi su di loro e uccideteli alla mia presenza”».

Questa parabola si riferisce al ritorno del Signore Gesù, Egli ritornerà e stabilirà il Suo regno sulla terra; il Signore assegnerà le ricompense a tutti coloro che lo hanno servito con fedeltà.

Infatti, come in questa parabola vediamo che, il padrone aveva assegnato ai suoi servi dei talenti per trafficarli, allo stesso modo Gesù ci ha assegnato delle mine, che possono essere dei doni, dei talenti e delle abilità per servire nel Suo regno.

Quindi impariamo da questa scrittura che ognuno di noi deve compiere un lavoro per il Signore. Non possiamo restare a guardare senza far nulla, o rischiamo di essere disonorati da Dio e di perdere le nostre ricompense.

Il servo malvagio aveva un’immagine distorta del suo padrone, infatti, nascose la mina sotto terra per paura. Attenzione alla paura. Il nostro Dio è Amore e l’amore di Dio caccia via la paura.

Tutti ci aspettiamo che il Signore un giorno ci dirà :  “ben fatto”. Questo richiede un sacrificio, tempo, ma soprattutto fedeltà. Gesù sta cercando persone fedeli.

Spesso accade che tanti mostrano solo le proprie abilità, ma non sono fedeli.

Prov 20:6 Molti uomini proclamano la propria bontà; ma chi pu  trovare un uomo fedele?

I doni che ci sono stati affidati sono del Signore, non sono nostri, ed essendo per grazia, non meritati, l’unica cosa che possiamo fare per il Signore è proprio servirlo con fedeltà.

Dio ha a distribuito a ciascuno i suoi doni, ma la fedeltà dipende da noi ed è collegata alla relazione e intimità che abbiamo con il Signore.

Quando noi facciamo un servizio in chiesa, non lo facciamo solo per i fratelli , ma lo facciamo al Signore Gesù.

È bello vedere i fratelli e sorelle che si adoperano nel servizio; quando noi siamo fedeli nel poco,  Dio ci affiderà delle cose più grandi.

Dio vuole onorarci ma lui pu  onorare solo quelli che lo onorano servendolo con fedeltà.

Dio è più interessato al nostro carattere piuttosto che ai doni, mentre tu servi gli altri attraverso i doni, Il Signore ti trasforma dentro.

Servire Dio non è semplice, perché  ci sono avversità che si contrappongono, ma il Signore non ci ha lasciato soli, ci ha dato lo Spirito Santo per equipaggiarci e darci una forza soprannaturale  per servirlo.

Non è necessario che qualcuno ti veda fare un servizio in chiesa Dio ci osserva e Lui non dimentica tutto quello che facciamo per e nel Suo Regno. Lui ci ricompenserà.

Quando Gesù è morto sulla croce, Pilato il governatore fece incidere sopra la croce questa scritta: Gesù, nazareno, re dei giudei. (tradotta dal latino I.N.R.I) Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum. Questa incisione è stata scritta anche in greco e in ebraico.

Notiamo che traducendo la scritta in ebraico le prime lettere formano il tetagramma “Yshu Hnotsri Wmlk Hyhudim”    YHWH il nome impronunciabile dell’Eterno Dio, L’IO SONO.

Questo conferma che Gesù è il vero Dio, Egli è L’IO SONO.

Esodo 3:14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi».

È venuto il tempo di trafficare i doni che L’IO SONO ci ha affidato, riconosciamo che Egli è L’Eterno, e serviamolo con tutto il cuore, perché Lui solo è degno della nostra fedeltà.

Dopo il messaggio della Parola, si è celebrata la Santa Cena dove tutta l’assemblea si è raccolta con  riverenza, tanti cuori si sono aperti, è stato un momento di commozione alla presenza di Dio.