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Worship Service 22.05.2022


LE PRIORITA’ – parte 5

Pastore Heros Ingargiola

Il nostro successo dipende dalle nostre priorità! Abbiamo visto che Gesù aveva come priorità stare con il Padre e cercare da Lui l’unzione. Gesù è venuto per adempiere la volontà di Colui che l’ha mandato, e così anche noi.

EFESINI 2:10 infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

Le opere buone sono le opere che Dio ha preparato per ognuno di noi. Quando Dio ci ha creato nello spirito ci ha dato un destino da compiere e camminando al centro della Sua volontà lo adempiremo!

ATTI 10:37-41 Voi sapete quello che è avvenuto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni, 38 vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret: come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; essi lo uccisero, appendendolo a un legno. 40 Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e volle che egli si manifestasse 41 non a tutto il popolo, ma ai testimoni prescelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.

Gesù ha lasciato una testimonianza: Egli ricercava l’unzione del Padre per compiere le opere del Padre. Infatti le opere che Dio ha preparato per noi possiamo compierle solo con l’unzione altrimenti, con le nostre forze falliremo. Abbiamo imparato in queste settimane che Dio unge figli e che il vero successo non viene da una posizione ma dall’unzione. Quindi non c’è bisogno di fare a gara con gli altri per arrivare a una posizione. La nostra non è una gara di competizione con i nostri fratelli ma di resistenza con noi stessi.

Il Cristianesimo o è soprannaturale oppure non è il cristianesimo di Gesù perché il Vangelo è la potenza di Dio. Gesù è soprannaturale. La Chiesa è soprannaturale. Se siamo cristiani dobbiamo camminare nel soprannaturale ed essere strumenti nelle mani di Dio che portano soluzioni soprannaturali agli altri. La Parola di Dio è soprannaturale. Essa è impregnata della potenza di Dio perché è Dio stesso. La Sua Parola è la rivelazione di chi Lui è ed è la Verità assoluta. Poiché la Parola, la Chiesa e Gesù sono soprannaturali, non possiamo togliere i miracoli dal Cristianesimo altrimenti eliminiamo il suo scopo: portare il Regno di Dio. La Chiesa è nata per trasmettere l’unzione di Dio, non emozioni o ideali! Infatti non siamo noi ad avere le risposte ma Dio. Se priviamo la Chiesa della Sua unzione le stiamo privando di dare risposte alle persone.

Dio non unge persone orgogliose o disubbidienti. Lo Spirito Santo è geloso. Quando parliamo male di qualcuno, diciamo bugie o pecchiamo magri credendo di rimanere nascosti, l’unzione si ritira. Non possiamo prendere in giro Dio.

In Giovanni 6:14 troviamo la storia di un ragazzo che portò a Gesù cinque pani e due pesci e Lui li moltiplicò portando la Sua benedizione a tutta la folla. Quando mettiamo a disposizione ciò che abbiamo, il Signore farà fluire la Sua unzione attraverso di noi. Abbandoniamo le opere della carne se vogliamo l’unzione! L’unzione è sacra! Se non ci manterremo in santità l’unzione non scenderà su di noi.

Dio ci ha scelto affinchè diventiamo strumenti per la Sua unzione. Il Signore sta cercando persone che imparino a morire a se stessi ad amare gli altri più di se stessi perché l’unico canale in cui scorre l’unzione è l’amore di Dio.

Ecco tre livelli di crescita nella vita dell’uomo spirituale.

  • Verso l’alto, cioè la relazione con Dio. Se perdiamo la relazione, abbiamo perso tutto e il nostro cristianesimo sarà diventato una religione come le altre. Abbiamo bisogno di ascoltare lo Spirito Santo.
  • Verso dentro di noi, ossia la crescita personale. Abbiamo bisogno di crescere nel carattere. È una sfida con noi stessi per cercare di non commettere più sempre gli stessi errori affinchè Cristo si formato in noi.
  • Verso l’esterno con il frutto che accompagna la nostra vita. non possiamo portare frutto nell’esteriore se non siamo cambiati interiormente. È proprio grazie a questo cambiamento che porteremo frutto!

L’unzione opera dentro la nostra vita per farci crescere in tutti e tre i livelli. Infatti l’unzione dello Spirito Santo è su di noi ma anche dentro di noi. La prima serve per gli altri ma la seconda serve a noi per diventare simili a Cristo. L’unzione serve anche a sostenere le autorità.

ESODO 17:8-16 Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim. 9 E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». 10 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. 11 E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. 12 Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l’altro dall’altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13 E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada. 14 Il SIGNORE disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec». 15 Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il SIGNORE è la mia bandiera»; e disse: 16 «Una mano s’è alzata contro il trono del SIGNORE, perciò il SIGNORE farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

Ecco che possiamo analizzare due principi in questo passo. Dio sceglie uomini e donne che sostengono le autorità e non che parlano male contro di esse. Le mani alzate di Mosè portavano vittoria. La vittoria non dipendeva da Israele! La nostra vittoria dipende dall’autorità che ci rappresenta davanti a Dio. Le mani di Mosè divennero pesanti a motivo dell’intercessione che stava facendo. Quando parliamo male delle autorità appesantiamo le loro mani. Ma se le mani delle autorità si appesantiscono perderemo la nostra vittoria. A volte pensiamo che combattere difficile ma talvolta anche la preghiera lo è perché sostenere la vita sei santi è pesante. Questo è il motivo per cui le autorità hanno bisogno di sostegno e non del nostro giudizio! Ur e Aronne avevano compreso questo principio.

In Efesini 4:12 vediamo che Paolo aveva Epafra, un uomo che combatteva nelle veglie. Inoltre leggiamo in Colossesi 4:2 di continuare a pregare in modo fervente e con gratitudine verso le autorità! Se Mosè fosse stato da solo Israele avrebbe perso la battaglia! Ur e Aronne compresero la situazione e fecero sedere Mosè per farlo riposare. Il loro aiuto portò una grande vittoria. C’è bisogno di uomini e donne che stanno a fianco dei pastori, pregano per essi e collaborano con il ministerio. Possiamo essere collaboratori della vita e della vittoria oppure essere collaboratori della morte e della sconfitta. Dio non unge persone che parlano male! Il veleno non viene dallo Spirito Santo ma dal diavolo! Questo episodio ci mostra una fantastica squadra. Mosè, Aronne, Ur, Giosuè e tutto l’esercito: ognuno al suo posto. La preghiera diventa una presa in giro quando parliamo male delle autorità. Quando manchiamo di onorare la scelta di Dio, lo stiamo disonorando. Le autorità possono sbagliare ma lasciamo che sia Dio a intervenire.

Il secondo principio è rivolgersi ai pastori con onore soprattutto quando si comportano da amici. Non abituiamoci troppo all’unzione. Parliamo con rispetto e timore davanti a Dio per le autorità. Non permettiamoci di rivolgerci con rabbia a loro. Mancare di rispetto ai pastori e parlare male di loro è una questione molto seria per Dio. Magari le autorità neanche badano a comportamenti irriverenti, ma Dio se ne accorge.

SALMO 105:15 dicendo: «Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti».

Le autorità sono di Dio per questo sarà Egli stesso a intervenire. I nostri pastori non saranno mai contro di noi. Inoltre quando un’autorità ci parla teniamo sempre a mente di imparare da loro. Le autorità sono dei doni che Dio ci ha fatto: non disprezziamo il regalo di Dio!

PROVERBI 3:7 Non ti stimare saggio da te stesso; temi il SIGNORE e allontanati dal male;

Stiamo attenti all’orgoglio! Dobbiamo avere un cuore ammaestrabile e chiedere perdono a Dio se abbiamo parlato male della leadership o abbiamo mancato loro di rispetto. Se loro sono qui è perché Dio le ha volute qui! Stiamo vivendo una generazione finale e dobbiamo custodire la nostra salvezza. Mancando di rispetto alle autorità, apriamo una porta a satana. Quando sosteniamo le autorità l’unzione che è su di loro onorerà anche noi. Chiediamo a Dio di purificare i nostri pensieri e la nostra immaginazione sulle autorità