SEGUI LA FONTE – parte 3
Pastore Luisa Ingargiola
Dio fu la fonte del profeta Elia. Il popolo d’Israele era corrotto e per questo il profeta Elia diede al re Acab una parola con grande franchezza.
1 RE 17:1 Elia, il Tishbita, uno degli abitanti di Galaad, disse ad Achab: «Com’è vero che vive l’Eterno, il DIO d’Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».
Elia fece un decreto. Dio pone nella nostra bocca dei decreti. La siccità arrivò e anche Elia si trovava nel deserto ma iniziò a vivere secondo i processi soprannaturali perchè aveva una chiara consapevolezza di chi stesse rappresetando. Elia conosceva bene Dio. Il Signore provvide ad Elia in modo soprannaturale.
1 RE 17:7-16 Dopo un po’ di tempo il torrente si seccò, perché non veniva pioggia sul paese. 8 Allora la parola dell’Eterno gli fu indirizzata, dicendo: 9 «Lèvati e va’ a stabilirti a Sarepta dei Sidoni, perché là ho ordinato a una vedova di provvederti da mangiare». 10 Egli dunque si levò e andò a Sarepta; come giunse alla porta della città, ecco lì una vedova che raccoglieva legna. Egli la chiamò e le disse: «Va’ a prendermi un po’ di acqua in un vaso, perché possa bere». 11 Mentre essa andava a prenderla, la chiamò e disse: «Portami anche un pezzo di pane». 12 Lei rispose: «Com’è vero che vive il SIGNORE, il tuo Dio, del pane non ne ho; ho solo un pugno di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un vasetto; ed ecco, sto raccogliendo due rami secchi per andare a cuocerla per me e per mio figlio; la mangeremo, e poi moriremo». 13 Elia le disse: «Non temere; va’ e fa’ come hai detto, ma fanne prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne farai per te e per tuo figlio. 14 Infatti così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: “La farina nel vaso non si esaurirà e l’olio nel vasetto non calerà, fino al giorno che il SIGNORE manderà la pioggia sulla terra”». 15 Così ella andò e fece secondo la parola di Elia; e mangiarono lei, Elia e la sua famiglia per parecchio tempo. 16 La farina nel vaso non si esaurì, e l’olio nel vasetto non calò, secondo la parola che il SIGNORE aveva pronunciata per bocca d’Elia.
Nella cultura ebraica quando una donna rimaneva vedova, erano i figli a occuparsi di lei. Ma in questo episodio il figlio era solo un ragazzo perciò la donna aveva esaurito tutte le aspettative di vita. Non aveva previsioni nè speranza. Dio però usò una vedova per benedire Elia! Il Signore usò una strategia non umana e non razionale per far arrivare il soprannaturale in quella casa. Magari anche a noi è stato detto che non c’è più nulla da fare, ma Dio userà strategie soprannaturali per farci entrare in un nuovo livello di benedizione. Non possiamo risolvere i problemi spirituali con strategie naturali bensì con quelle di Dio! Il profeta disse: “Fallo prima per me e poi per te stesso”. Era una strategia soprannaturale: se onoriamo Dio prima di tutto e di tutti, la nostra vita può aprire le porte al soprannaturale. Onoriamo il Signore nelle nostre scelte anche se sembrano irrazionali e vedremo la gloria di Dio! Più importanti sono le scelte che dobbiamo fare, maggiori sono le conseguenze, sia in positivo che in negativo. Cosa siamo disposti a dare nelle mani di Gesù? Questo riguarda tutto ciò che siamo: pensieri, attenzione, risorse… a volte pensiamo di poter dare così poco, ma Dio guarda quanto il nostro cuore è arreso al Signore! Cambiamo la nostra prospettiva da una vedova disperata a quella del Cielo!
MATTEO 6:33 Gesù disse: “Cerca prima il regno di Dio e la sua giustizia; e tutte queste altre cose ti saranno aggiunte”
La piramide delle nostre priorità determinerà il tipo di scelta che faremo. Cerchiamo la perfetta volontà di Dio. Mettiamo prima il Signore nelle nostre scelte e vedremo che la benedizione ci inseguirà. Dio stesso sceglierà come liberarci dai nostri nemici. Non sarà con calcoli umani che ne usciremo. La nostra ubbidienza sarà la porta!
EFESINI 1:3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
Noi abbiamo un patto ma è attraverso la fede che afferriamo le promesse. Se lo crediamo, non accordiamo i nostri pensieri e la nostra bocca con la realtà, ma facciamo decreti che parlano alle circostanze!
ESODO 23:20-23 Io mando un angelo davanti a te per proteggerti lungo la via, e per introdurti nel luogo che ho preparato. 21 Davanti a lui comportati con cautela e ubbidisci alla sua voce. Non ribellarti a lui, perché egli non perdonerà le vostre trasgressioni; poiché il mio nome è in lui. 22 Ma se ubbidisci fedelmente alla sua voce e fai tutto quello che ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici, l’avversario dei tuoi avversari; 23 poiché il mio angelo andrà davanti a te e ti introdurrà nel paese degli Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, dei Cananei, degli Ivvei e dei Gebusei, e li sterminerò.
L’Angelo era Gesù stesso! Se ubbidiamo totalmente al Signore e lo mettiamo al primo posto, i nostri nemici diventeranno i nemici di Dio e Lui combatterà per noi. Il Signore prenderà in mano la situazione! Oggi Gesù è accanto a noi, non siamo soli! Ma dobbiamo ricordare che c’è la condizione di ubbidire fedelmente alla Sua voce. Non possiamo vivere una vita doppia nel peccato con un piede nelle cose di Dio e uno in quelle del mondo perchè altrimenti non vedremo la benedizione: Dio è santo santo santo!
GENESI 22:16-18 Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, poiché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, l’unico tuo figlio, 17 io certo ti benedirò grandemente e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza possederà la porta dei suoi nemici. 18 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce.
Queste parole furono dette dal Signore ad Abramo. Egli ricevette Isacco, il suo unico figlio e Dio glielo chiese indietro. Magari Dio ci sta chiedendo quello che a noi sembra il nostro tutto, la cosa più importante per noi. La prima cosa che Dio ci chiede è il nostro cuore, la resa totale. Per l’ubbidienza di Abramo il Signore ha stabilito un patto che vale anche per noi in Cristo Gesù. Infatti mentre Isacco fu risparmiato, Dio non risparmiò Suo figlio Gesù. Se vogliamo un nuovo livello di benedizione dobbiamo dare una resa totale al Signore. Il livello della nostra offerta, determina il livello della nostra benedizione. Il livello non la quantità, il livello significa quanto ci costa, quanto c’è di noi in quell’offerta.
Un modo per darci al Signore è tramite la decima. Questo non riguarda solo il dare il 10% delle nostre finanze ma di tutto, anche del nostro tempo. In realtà è Dio che ci dà il 90%!
MALACHIA 3:10-11 Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo», dice l’Eterno degli eserciti, «se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione, che non avrete spazio sufficiente ove riporla. 11 Inoltre sgriderò per voi il divoratore, perché non distrugga più il frutto del vostro suolo, e la vostra vite non mancherà di portar frutto per voi nella campagna», dice l’Eterno degli eserciti.
A volte vediamo il divoratore nelle nostre case. Ma noi oggi possiamo sperimentare una vita benedetta non per quello che guadagnamo o possiamo fare con le nostre forze ma per la benignità di Dio! Diamo a Dio il meglio, non i nostri ritagli o il nostro superfluo. Quando Dio ci benedice possiamo tenerci tutto per noi oppure usarlo per benedire anche gli altri. Questo non riguarda solo l’aspetto economico ma anche le risorse mentali, per esempio. C’è una doppia benedizione per coloro che danno il meglio: non offriamo qualcosa che non ci è costato nulla! Non possiamo basarci su ciò che vediamo. Facciamo delle scelte coraggiose per il Signore! Dio ha il sogno di vedere l’Europa lavata dal sangue di Gesù e se vogliamo che questo diventi anche il nosto sogno, dobbiamo fare delle scelte.
Se faremo scelte integre per il Signore non dovremo combattere per la benedizione ma questa ci inseguirà! Ci fu una donna starile, Anna, la quale fece un voto al Signore per cui se Egli le avesse dato un figlio, lei lo avrebbe consacrato a Lui. Il voto serve a dare una svolta a situazioni complesse. Anna mantenne la parola data e portò il giovane Samuele al tempio. Spesso ci concentriamo solo su quello che è stato tolto ad Anna, ma ci dimentichiamo che Dio le diede tanti altri figli. Quando la nostra vita è arresa al Signore non abbiamo bisogno di guardare ai nostri bisogni perchè è Dio che si prende cura di noi. Non pensiamo a tutto ciò che possiamo perdere per Dio. Scegliamo di essere luce.
DEUTERONOMIO 18:1-2 I sacerdoti levitici, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità con Israele; vivranno dei sacrifici fatti col fuoco all’Eterno, la sua eredità. 2 Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; poiché l’Eterno è la loro eredità, come ha detto loro.
Quando Israele entrò nella Terra Promessa, ogni tribù ricevette una parte di terra, tutte tranne quella di Levi. Loro erano i sacerdoti, gli adoratori, e Dio stesso era la loro eredità. Tutto quello che di umano ha conquistato il nostro cuore, nasce si evolve e finisce. Ma quando il nostro cuore non è preso da tutto quello che è attorno a noi, Dio è la nostra eredità, non abbiamo bisogno di niente perchè abbiamo sperimentato che Dio è il nostro tutto. Se vogliamo fare nostro il sogno di Dio, dobbiamo prima lasciare il nostro sogno. E sarà in quel momento che la benedizione ci inseguirà: non dovremo più affannarci per trovare una soluzione umana!