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Worship Service 22.08.2021

LE RICCHEZZE DELLA GLORIA: FEDE, AMORE E COMUNIONE FRATERNA

Tony Giustiniano

EFESINI 3:14-21 Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, 15 dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, 16 affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, 17 e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, 18 siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo 19 e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. 20 Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, 21 a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.

L’amore di cui parlano questi versi è un amore che va al di là della razionalità, che non si aspetta niente in cambio. Molte volte mostriamo amore con l’aspettativa di ricevere qualcosa in cambio, così quando questo amore non viene corrisposto ci sentiamo delusi. Ma noi diamo amore perché Dio è amore. Egli è andato sulla croce nonostante sapesse di non essere corrisposto: non si aspettava niente in cambio!

Dio si muove dove c’è fede! Anche se si sta attraversando un momento difficile, dobbiamo avere fede che Dio è potente da poter cambiare ogni circostanza e andare al di là. Spesso siamo bravi a incoraggiare gli altri ma è meno facile quando si tratta di qualcosa di personale. Applichiamo alla nostra vita la fede che proclamiamo! Non facciamo come Pietro i cui occhi non furono più fissi su Gesù e per questo sprofondò nell’acqua.

Dove Dio è coinvolto c’è benedizione, ma se non è così la Parola di Dio afferma che invano si affaticano gli edificatori. A volte crediamo di aver messo Dio al primo posto ma in realtà facciamo tutto ciò che vogliamo: così le forze che usiamo non serviranno a nulla. Dio è l’Onnipotente e desidera fare smisuratamente al di là nella nostra vita, quindi entriamo nella dimensione dell’abbondanza e della prosperità. Essere prosperi significa benedetti al punto di essere fonte di benedizione per altri!

ATTI 2:41-44 Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone. 42 Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 43 Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli. 44 Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;

Questo è ciò che accadde dopo la Pentecoste, quando i dodici furono attivati. In questo episodio della scrittura vediamo la nascita della chiesa, questo è il primo effetto dopo il giorno di Pentecoste. Fede e comunione devono camminare insieme per potere vivere una vita soprannaturale. Stiamo attenti a non pensare di aver già raggiunto il traguardo. Quando parliamo di fede, intendiamo un cammino di fede e per questa è necessaria costanza. Dio desidera che i Suoi figli camminino con perseveranza!

GIACOMO 1:4 E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

Siamo chiamati ad essere più che vincitori. La nostra nascita è già segno di vittoria, non ci lasciamo scoraggiare dalle circostanze e andiamo avanti con perseveranza. Perseveranza significa costanza, fermezza nel perseguire il proposito, gli scopi e il destino divino, tenere fede ai propositi prefissati. Dobbiamo avere fede nel proposito di Dio!

EBREI 12:1-2 Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, 2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Senza la perseveranza non possiamo arrivare a nulla. Pietro scese dalla barca tenendo gli occhi su Gesù ma poi guardandosi intorno sprofondò. Rimaniamo radicati, costanti e determinati a raggiungere il proposito che Lui ci ha messo davanti! Tanti iniziano con zelo ma poi lentamente vengono meno a causa della mancanza di perseveranza. Quando perseveriamo nella Sua Parola cresciamo e andiamo avanti insieme al Corpo di Cristo. La nostra gara non è una competizione con gli altri ma con noi stessi: è una corsa personale perché il proposito è unico!

MARCO 12.28-31 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua”. 31 Il secondo è questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è nessun altro comandamento maggiore di questi».

Gesù amò l’umanità più di se stesso perché salì sulla croce per noi. Il primo comandamento che Dio diede al popolo d’Israele fu quello di ascoltare. Se non riusciamo ad ascoltare non riusciremo nemmeno ad arrivare al proposito.

LUCA 8:18 Attenti dunque a come ascoltate: perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, anche quello che pensa di avere gli sarà tolto».

Chi ascolta è paziente. A volte dopo esserci sfogati con il Signore usciamo dalla cameretta dicendo che Dio non ci ha parlato, quando invece semplicemente non abbiamo aspettato che Lui ci parlasse.

ROMANI 10:17 Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.

Per gli ebrei c’è differenza tra udire ed ascoltare. Ascoltare infatti è udire, elaborare nella mente, fare scendere nel cuore, ripetere le cose udite e poi metterle in pratica.

MATTEO 9:35-37 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. 36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai.

Stiamo desiderando il risveglio ma questo fa parte di quello che Dio ci ha dato come proposito. Il proposito che Lui ci ha dato è in base alla Sua Parola col fino di adempiere le Sue promesse. In quel proposito c’è anche il risveglio, ma senza fede, perseveranza, pazienza non potremo vederlo realizzato. Abbiamo bisogno di saper ascoltare. Quando ascoltiamo l’insegnamento veniamo formati. Gesù non solo predicava, ma insegnava gli insegnamenti che venivano direttamente dal Cielo. Il ministero di Gesù iniziò che aveva trent’anni. In quegli anni Egli imparò l’ubbidienza e imparò ad ascoltare la voce del Padre: era fermo perché sapeva che c’era un proposito. In tre anni poi rivoluzionò tutto! È tempo di raffinare il nostro udito spirituale. Non solo sentire ma ascoltare. L’insegnamento e l’ascoltare devono produrre in noi un’azione!

2 TESSALONICESI 2:15 Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.

1 TIMOTEO 4:13-16 Àpplicati, finché io venga, alla lettura, all’esortazione, all’insegnamento. 14 Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all’imposizione delle mani dal collegio degli anziani. 15 Òccupati di queste cose e dèdicati interamente ad esse perché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 16 Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

Dobbiamo permettere che i Suoi insegnamenti producano in noi il desiderio di crescere. Più abbiamo fame più staremo ai piedi della croce e più vedremo il proposito di Dio adempiersi nella nostra vita. Ma dobbiamo applicare la vera fede. Se non saremo stabili nella fede, quando si presenteranno i problemi saremo una preda facile. Ma se saremo fermi e stabili, capaci di ascoltare e di mettere in pratica ciò che ascoltiamo, quando il problema si presenterà e cercherà di portarci nel suo territorio, lo prenderemo e lo porteremo nel territorio della benedizione così che fugga!