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Worship Service 27.06.2021

CHIAMATI A PERSEVERARE E SOPPORTARE PER ENTRARE NELLA GLORIA – parte 2

Pastore Heros Ingargiola

La Chiesa è destinata ed entrare nella dimensione della gloria. Stiamo imparando che ci sono diverse dimensioni di gloria: la gloria umana, la gloria di Dio sulla Terra, la gloria dell’ultimo tempio e la gloria eterna, cioè la dimensione originale dove un giorno entreremo anche noi. Nell’ultimo tempio Dio manifesterà una gloria che non avrà uguali sulla terra, attraverso la Chiesa. Questa manifestazione della gloria avverrà prima del ritorno di Gesù ma Egli ritornerà solo dopo che il Vangelo del Regno verrà predicato a tutte le genti!
Come abbiamo visto settimana scorsa, Dio voleva trasformare Mosè in un altro uomo per poterlo far entrare nella gloria. Dio desidera che tutti noi che siamo nel Nuovo Patto possiamo entrare in una nuova dimensione. Egli sta portando la Sua Sposa in tutto il mondo a bramare la dimensione della gloria di Dio! Il Signore ci ha dato la parola following per quest’anno per incoraggiarci ad essere costanti e perseverare!
Domenica scorsa abbiamo visto che l’apostolo Paolo sperimentava l’energheia, una forza soprannaturale a cui attingeva per sopportare per amore degli eletti, tutte le situazioni avverse (Colossesi 1:29)
2 TIMOTEO 2:10-13 Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11 Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; 12 se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; 13 se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso.
Come un testamento, con l’esempio della sua stessa vita, Paolo stava insegnando a Timoteo che le difficoltà non sarebbero terminate. Chi ama si sacrifica. Le mamme sanno che la loro priorità è la vita dei loro figli. Questo è quello che stava dicendo Paolo, che l’amore per gli eletti gli dava la forza di sopportare le difficoltà. L’apostolo Paolo aveva vissuto grandi sofferenze di ogni genere ma egli sapeva attingere all’energheia di Dio. Non potremo vedere la gloria di Dio se ad ogni difficoltà ci lasciamo scoraggiare! Quando siamo motivati dall’amore, questo ci spenge a sopportare tutte le avversità. Gesù non ci ha mai promesso che non avremmo avuto difficoltà, anzi ha detto chiaramente che avremo tribolazioni, ma facciamoci animo perché la nostra forza viene dal Signore. Come Davide, quando siamo scoraggiati parliamo alla nostra anima e ordiniamole di benedire l’Eterno! Noi non siamo anima, siamo spirito. Impariamo a dipendere dallo Spirito Santo che è un tutt’uno con il nostro spirito! Le tribolazioni, il processo, sono il mezzo che Dio usa per portarci in una dimensione nuova di gloria: per questo non chiediamo di essere liberati dalle difficoltà, il Signore ci vuole far crescere! Così l’apostolo Paolo incoraggia Timoteo a perseverare ma gli dà anche una prospettiva del futuro: la gloria eterna. Riguardiamo alla gloria a che ci aspetta! Scrolliamoci di dosso tutto ciò che ci fa stare male e avanziamo perseverando. Non siamo nati per vivere sempre nei problemi, siamo nati per vivere nella dimensione della gloria!
Dal verso 11 possiamo comprendere che non possiamo entrare nella gloria se continuiamo a vivere nei piaceri della nostra vita perchè solo chi decide di morire allora vivrà con Cristo. Se vogliamo regnare con Gesù dobbiamo abbandonare il modo di vivere del mondo. Noi ora siamo il popolo acquistato per Dio, non possiamo vivere alla vecchia maniera, ma anzi dovrebbe essere Cristo a vivere in noi. Se continueremo a morire a noi stessi e avremo costanza in questo, allora regneremo con Lui. Dio desidera che muoiano le nostre iniziative e le nostre ambizioni per fare in modo che Cristo viva. Questo non significa che non dobbiamo più avere sogni o progetti ma che dobbiamo permettere al Signore di darci i Suoi sogni.
MATTEO 19:28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna. 30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi.
Noi facciamo parte della nuova creazione e poiché anche noi stiamo seguendo Cristo regneremo con il Signore sulla Terra. Quando Gesù ritornerà per regnare 1000 anni noi regneremo sulla Terra con Lui. Il grado di autorità che avremo ci sarà dato da Dio in base al grado di fedeltà al proposito che Lui ci ha assegnato!
MATTEO 10:31-33 Non temete dunque; voi valete più di molti passeri. 32 Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 33 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.
Stiamo attenti quando sentiamo che lo Spirito Santo ci sta spingendo a testimoniare e noi non lo facciamo! Quando testimoniamo entriamo nella fedeltà. Non vergogniamoci di parlare di Dio perché Lui non si è mai vergognato di morire per noi.
LUCA 16:19-30 «C’era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20 e c’era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell’Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: “Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma”. 25 Ma Abraamo disse: “Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi”. 27 Ed egli disse: “Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento”. 29 Abraamo disse: “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli”. 30 Ed egli: “No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno”. 31 Abraamo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita”».
Il vero cristianesimo non dipende da quello che Dio ci dà ma dalla relazione che abbiamo con Lui. Non sempre Dio permette una vita lussuosa, ma questo non vuol dire che non sia una vita cristiana. Il seno di Abraamo era un luogo di attesa per tutti colo che credevano in Dio ma che non erano nati di nuovo perché Gesù non era ancora venuto. L’ades è l’altro luogo di attesa che però conduce all’inferno. Ora il seno di Abraamo è stato svuotato infatti noi andiamo direttamente in Cielo. Quando Gesù è morto è andato nell’ades e ha predicato, così tutti coloro che gli hanno creduto sono saliti in Cielo con Lui. Il ricco non è andato nell’ades in quanto ricco, ma perché non aveva creduto in Dio. Lazzaro invece era in un luogo di pace perché aveva creduto in Dio. Il ricco stava chiedendo una risurrezione affinchè i suoi fratelli si ravvedessero. Ma il miracolo non produce fede, la fortifica solamente. Per questo comprendiamo la risposta di Abraamo, la fede viene dall’udire la Parola di Dio e quindi dall’insegnamento di Mosè e dei profeti.
MARCO 10:29-30 Gesù rispose: «In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, 30 il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna.
Per seguire Cristo stiamo lasciando qualcosa ma ne riceveremo una misura fuori dai margini. Egli ha preparato per noi grandi benedizioni ma insieme a persecuzioni, in questo tempo. La parola tempo è kairos ossia la stagione di Dio. La fede ci introduce nei tempi di Dio, nella Sua dimensione dove realizziamo le Sue promesse. Per salire abbiamo bisogno di lasciare ciò che cerca di schiacciarci. Per afferrare le Sue promesse dobbiamo comprendere in quale stagione ci troviamo. La fede ci aiuta a comprendere la stagione e ad entrarci. E così superandola, il Signore ci introduce in un nuovo livello di gloria. (Efesini 1:3)