I NEMICI DELLA GLORIA DI DIO – parte 5
Pastore Heros Ingargiola
Oggi affronteremo il sesto nemico della gloria di Dio: il dubbio.
EFESINI 1:3 Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
Le benedizioni spirituali sono di gran lunga superiori a quelle materiali perché comprendono lo spirito, l’anima e il corpo: è una benedizione completa! Paolo sta incoraggiando gli Efesini a vivere con gratitudine per le benedizioni che Dio ci ha dato. Tutti coloro che sono nati in Cristo sono già benedetti ma la benedizione è ferma nei luoghi celesti. I luoghi celesti sono il luogo spirituale dove il Signore ha stabilito il lascito del testamento. Infatti, ogni testamento necessita della morte del testatore: per questo il nostro Gesù è morto per noi. Poiché siamo nati di nuovo, siamo figli di Dio e siamo seduti nei luoghi celesti in Cristo Gesù. Essere figli di Dio è la più grande eredità perché vuol dire che Dio è il nostro Papà, noi siamo erediti di tutte le Sue risorse!
EFESINI 2:6-7 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, 7 per mostrare nei tempi futuri l’immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù.
Ora non siamo ancora risuscitati, siamo stati rigenerati nello spirito ma un giorno i nostri corpi risusciteranno. La nostra posizione è regale, siamo seduti in Cristo. La nostra posizione legale nel mondo spirituale è che siamo seduti con Cristo. Per questo abbiamo autorità per governare nella nostra vita e sulle circostanze. Spesso attraverso la mente non rinnovata viviamo con ansie preoccupazioni, mettendo in discussione la Parola di Dio e nell’ordinario, ma Dio ci ha dato tutte le armi per poter sperimentare le Sue ricchezze. Dobbiamo riconoscere che siamo seduti nei luoghi celesti, un luogo di autorità! Dobbiamo afferrare le promesse che sono nei luoghi celesti e concretizzarle qui sulla terra. Non rinnovando la nostra mente spirituale non riusciamo a comprendere come funziona la fede e come ottenere le promesse di Dio. Noi siamo eredi, l’eredità è in un luogo e noi la dobbiamo afferrare con il braccio della fede! Dio non vuole benedire qualcuno più di qualcun altro, quello che fa la differenza è far scendere le benedizioni tramite la fede.
I figli di Dio devono avere una fede attiva. La fede attiva a volte può sembrare presunzione a chi non conosce la Verità perché non si basa sulle circostanze ma sulla Parola di Dio. Quella fiducia ci fa vivere in modo soprannaturale. Quando afferriamo la benedizione entriamo nella dimensione della beatitudine. La fede attiva ci permette di sperimentare le grandi ricchezze di cui parla la lettera agli Efesini. Ma talvolta essere benedetti vuol dire anche essere invidiati. La nostra fede attiva offende chi è statico e chi è passivo. I religiosi hanno una fede passiva. La Parola viene a noi come vitamine che danno forza al muscolo della fede. Soltanto una fede “aggressiva” ci permette di afferrare le promesse di Dio. La Chiesa è già benedetta perciò non deve fare altro che camminare per fede sulla Parola di Dio. Una fede attiva si scontra con la realtà naturale e con quella demoniaca. Infatti il nemico cercherà di farci entrare nello scoraggiamento e nel dubbio.
MARCO 11:23 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto.
La fede viene dall’udire la Parola ma poi questa deve scendere nel cuore. Il cuore è sia anima che spirito. La fede non è assenza di dubbio ma è la presenza del credere, infatti in questo verso Gesù si sta riferendo al cuore come spirito. Ciò che è importante è che il dubbio non entri dall’anima allo spirito. Per vedere una promessa concretizzarsi dobbiamo accordarci con Dio e rilasciare la parola con una fede attiva: così la Parola si materializzerà.
Il dubbio è un pensiero o un ragionamento che causa un’indecisione mentale e un conflitto nella nostra anima: è sfiducia verso Dio! Vivere nell’indecisione e nei dubbi è come “snobbare” il Signore. Ma se Lui ci ha parlato dobbiamo decidere!
GIACOMO 1:6-8 Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, 8 perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie.
Il dubbio ci ruba la rivelazione. Sappiamo che il ladro è satana, il padre della menzogna, perciò il dubbio è un suo emissario. Quando dubitiamo stiamo entrando nel territorio dell’avversario. Il dubbio è un’indecisione che egli mette nella nostra mente non rinnovata per far sì che le promesse di Dio ci vengano rubate. I dubbi ci tengono prigionieri e ci paralizzano!
GENESI 3:2-5 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete”». 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
Il diavolo è entrato con l’inganno del dubbio e li ha trasportati nella menzogna: loro erano già come Dio perchè erano a Sua immagine e somiglianza. A volte il diavolo usa la verità e la distorce per portarci fuori strada. Per questo dobbiamo conoscere bene la Parola di Dio! Una mente non rinnovata accetta il dubbio. Quando una persona viene trascinata nei ragionamenti e nella razionalità, fallisce. Chi cammina nel dubbio non cammina mai in ubbidienza alla Parola di Dio perché si lascia prendere dall’anima e dai conflitti mentali.
GIACOMO 4:7 Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.
Quando arriva una parola da parte di Dio, custodiamola, non lasciamo spiragli ai dubbi e mettiamoli subito alla luce della Parola di Dio. Resistere al diavolo significa rimanere fermi sulla Parola. Quando Gesù fu tentato nel deserto non diede confidenza a satana. Molti lasciano che il nemico si insinui nei loro pensieri e poi prendono autorità contro di lui: questo non è resistere a satana!
Ci sono delle aree in cui il nemico cercherà di destabilizzare la nostra fede:
- Il concetto di Dio, le caratteristiche di Dio, e la Sua paternità.
- La potenza di Dio. Ad esempio quando arrivata una malattia, si comincia a non credere a una guarigione certa. Il dubbio ci porta così nella disubbidienza e non ci fa entrare nella benedizione. Infatti la benedizione scende per la nostra ubbidienza e la nostra fede. Non innalziamo i nostri pensieri al di sopra di ciò che Dio ci insegna. Noi siamo eredi sia del Nuovo che dell’Antico Testamento. Se se siamo in dubbio sul decimare, in quanto legge dell’Antico Testamento, ricordiamoci che la crocifissione di Gesù è avvenuta nell’Antico Patto: per come accettiamo la salvezza, accettiamo anche tutto ciò che ci richiede un sacrificio.
- Il concetto dell’amore di Dio. Chi ha vissuto con ferite di rigetto facilmente dubita dell’amore di Dio e della Chiesa. Questa è una grande bugia perché l’amore è già stato sparso in noi, dobbiamo solo crescere in esso.
- Le promesse di Dio. Ci sono tantissime promesse che il Signore ci ha fatto!
- La Chiesa, i fratelli e gli uomini di Dio. Il nemico cercherà sempre attraverso i dubbi di farci allontanare dal Corpo di Cristo, magari anche per errori che gli altri fanno. Ma non possiamo vivere nel risentimento!
MATTEO 26:36 Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato».
Ognuno di noi attraverserà il proprio Getsemani. Questo luogo significa letteralmente “frantoio” cioè il luogo in cui le olive ricevono il processo che le renderà olio. Questo è il luogo in cui dovremo essere rotti e frantumati come le olive, come Gesù. Gesù si lasciò frantumare, calpestare, spremere ed è per questo che noi possiamo accedere alla nuova Pentecoste. Il Getsemani è un luogo di arresa ma anche un luogo di nuova ubbidienza. Infatti lì Gesù fece un patto di nuova ubbidienza con il Padre. Cosi anche noi, in quel luogo troveremo la più grande arresa a Dio. Il Getsemani è anche un luogo di sicurezza perchè riscopriamo l’amore di Dio per noi e la Sua paternità. Gesù gridò in questo luogo “Abba Padre” cioè “papino”. Quel luogo diventa un luogo di pienezza di amore! Dopo il Getsemani c’è la gloria della pentecoste perchè è lì che sceglieremo se vivere per noi stessi o morire per Cristo!