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Worship Service 31.01.2021

SENZA LA GLORIA SIAMO ORFANI 2’parte

Pastore Heros Ingargiola

Il rhema di quest’anno, come sappiamo, è following, seguire e perseverare. La Chiesa è chiamata a perseverare e a fare un salto per entrare nella dimensione della gloria.

ESODO 33:18 Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»

Settimana scorsa abbiamo visto come a causa del peccato di Adamo ed Eva, l’uomo è stato privato della gloria di Dio e quindi diventato orfano. Ma Dio ha un piano per riportare l’uomo al proposito originale.

GIOVANNI 14:18,19 Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. 19 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete.

Gesù ha chiamato i Suoi discepoli “orfani” perché ancora non avevano fatto l’esperienza della nuova nascita e pertanto erano ancora legalmente separati da Dio. Attraverso Cristo però Dio stava adottando i discepoli. Noi non possiamo cambiare il nostro stato di orfani se non veniamo adottati da Cristo Gesù. Egli stava parlando sia della Sua morte e resurrezione sia, in modo profetico del Suo ritorno. Il mondo non può vedere Gesù perché ora vediamo il Signore non più fisicamente ma spiritualmente.

2 CORINZI 5:16 Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così.

Noi possiamo conoscere il Signore per rivelazione; ad oggi è una rivelazione parziale ma quando lo vedremo nella gloria sarà completa. Poi Gesù ci dice che poiché Egli vive, noi viviamo, perciò la vita di Dio è noi. Infatti, non solo la morte di Cristo ci ha salvato, ma Egli ci ha dato la Sua vita: la qualità della vita di Dio è in noi. La vita eterna comincia qui sulla terra quando riceviamo Gesù!

Sappiamo che i figli hanno in comune con il padre il DNA e sappiamo che nel sangue c’è la vita. Questo significa che la stessa vita che Dio ha la possiamo avere qui sulla terra. Dio ci ha dato il Suo DNA, il Suo Spirito che dimora dentro di noi sia per migliorare la qualità della nostra vita che per portare la vita di Dio agli altri!

Gli orfani, a contrario dei figli, hanno la somiglianza ma non hanno l’identità del Padre. Sapere chi siamo ci aiuta a vivere come il Padre. I figli hanno delle caratteristiche che assomigliano al Padre. Eccone alcune.

GIOVANNI 12:26 Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà.

Se noi serviamo il Figlio, stiamo onorando anche il Padre e per questo il Padre ci onorerà. La qualità della nostra identità produce onore al padre. Dio ama tutti alla stessa maniera, ma onora solo coloro che lo onorano.

GIOVANNI 14:23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

Ecco la caratteristica dell’amore. Noi possiamo dire a parole che amiamo Gesù ma chi ama veramente onora e ubbidisce alla Sua Parola. Quando riceviamo una rivelazione dobbiamo anche metterla in pratica, così dimostriamo il nostro amore e il Padre si compiacerà in noi. Un’altra caratteristica è la ricezione dell’amore del Padre

GIOVANNI 17:21,22 che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;

Gesù stava parlando di noi. Se siamo uno con la Chiesa, saremo uno anche con Gesù. Non possiamo essere uno con Lui se prima non siamo uno con il Corpo di Cristo perché non possiamo essere attaccati al Capo se prima non siamo nel Corpo. L’unità del Corpo manifesta al mondo la venuta del Signore. Dobbiamo cominciare a stimare gli altri più di noi stessi e a lavorare nella squadra che Egli ci ha dato. Gloria e unità camminano in sinergia. Per vedere la Sua gloria dobbiamo fare la parte che Dio ci chiama a fare: essere uno.

GIOVANNI 14:21 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui».

Un’altra caratteristica: i figli hanno una rivelazione di Gesù che si manifesta nella loro vita. Gesù fa una distinzione. Molti hanno i comandamenti cioè l’informazione, ed è una cosa buona perché è la base, ma non è il finale. Infatti, poi con la rivelazione e la sapienza di Dio abbiamo bisogno di mettere in pratica la Parola di Dio. Perciò la rivelazione produce sempre una manifestazione. Noi possiamo avere una concezione mentale dell’amore oppure avere la manifestazione dell’amore. Nel momento in cui ubbidiamo, stiamo manifestando al mondo l’immagine di Dio, gli altri vedranno Cristo che risplende perché stiamo facendo la stessa cosa che fece Gesù qui sulla terra: ubbidire ai comandamenti del Padre.

EBREI 18:37,39 «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. 38 E il giusto vivrà per fede; ma se si tira indietro l’anima mia non lo gradisce». 39 Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell’anima.

Questo tempo di attesa è un tempo di perseveranza. Possiamo vivere questo tempo lamentandoci e giudicando ma questa non è fede. La fede non giudica gli altri ma guarda se stesso per piacere a Dio. Chi ha fede persevera

La mancanza della gloria di Dio ha provocato delle alterazioni sul creato. Dobbiamo comprendere in nostro ruolo in tutto questo. Il piano originale di Dio è riportare alla gloria sia l’uomo sia il Suo creato. In questo momento la creazione sta soffrendo ed è soggetta alla conseguenza del peccato, non sta più svolgendo la sua funzione stabilita nell’origine.

ROMANI 8:19, 21 Infatti il desiderio intenso della creazione aspetta con bramosia la manifestazione dei figli di Dio, perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l’ha sottoposta, nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.

Il creato parla della vita di Dio e sta aspettando la manifestazione dei figli di Dio. Adamo ha sottoposto il creato a causa del peccato. La creazione ha perso il Suo significato. Infatti Dio aveva fatto il Creato in funzione dell’uomo.

Ci saranno tre fasi per questa ultima stagione del mondo. Nella prima fase le tenebre diventeranno più fitte e saranno presenti in ogni nazione. Ma in questo tempo il cuore dei figli tornerà a Dio e ai padri. La seconda fase è l’ultima pioggia, l’effusione dello Spirito Santo su tutta la Chiesa come nel giorno di Pentecoste. Mentre la prima pioggia è caduta solo sulla Gerusalemme geografica, l’ultima pioggia scenderà in ogni nazione e ci sarà una raccolta di anime come mai prima. Dopo l’ultima pioggia Gesù tornerà a rapire la Sua Sposa, ci saranno le nozze dell’agnello e torneremo sulla terra a regnare per mille anni. Ecco che sarà lì che il creato vedrà la manifestazione della gloria dei figli di Dio perché Egli metterà ordine con la Sua giustizia. Poi satana e i suoi verranno gettati per sempre nello stagno di fuoco. Ci sarà il giudizio del Gran Trono Bianco, ci saranno nuovi Cieli e nuova Terra e vivremo per l’eternità con il nostro Signore.

2 PIETRO 3:10,13 Ora il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. 11 Poiché dunque tutte queste cose devono essere distrutte, come non dovreste voi avere una condotta santa e pia, 12 mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, a motivo del quale i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi consumati dal calore si fonderanno? 13 Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.

Noi possiamo collaborare con Dio per affrettare il ritorno del Signore. Lo possiamo fare attraverso la preghiera nello spirito come ci insegna Apocalisse, camminando in modo santo perché Gesù tornerà per una Sposa santa, e predicando il Vangelo. Quale cosa tremenda sarà il ritorno di Cristo per coloro che avrebbero potuto avere Dio come Padre e invece lo avranno come giudice.

2 PIETRO 3:14,18 Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili, in pace. 15 E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16 e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione. 17 Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall’errore degli empi. 18 Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.

Dio vuole trovarci irreprensibile con un cuore fermo nella Verità perché non c’è speranza per coloro che si allontanano dalla Verità!