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Worship service 18.11.2018

https://www.facebook.com/PAROLADELLAGRAZIAMILANO/videos/611269902624399/

 

DALLA SERIE NATI PER COLLABORARE CON LO SPIRITO SANTO
TITOLO: L’OPERA DELLO SPIRITO SANTO NELLA VITA DEL CREDENTE 5 parte

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Lo Spirito Santo desidera lavorare nella vita di ogni credente ed analizzeremo alcuni aspetti in cui Lui desidera operare.

• Lo Spirito Santo è venuto per portare libertà. Libertà da cosa? Dal giogo del nemico. Il giogo era un metodo usato anticamente e veniva posto sulle spalle di un bue giovane e ed uno anziano e insieme tracciavano dei solchi sulla terra nei quali poi si poteva seminare. Spiritualmente esistono due forme di giogo: il giogo dell’avversario, che è un peso che schiaccia ed opprime e il giogo di Dio che è un peso dolce e leggero.

Isaia 9. 3 Infatti il giogo che gravava su di lui, il bastone che gli percorreva il dorso, la verga di chi l’opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian.
Dio ci ha promesso che toglierà ogni forma di giogo pesante dalla nostra vita perchè a volte portiamo dei pesi troppo pesanti che bloccano la nostra vita spirituale.
Isaia 10.27 In quel giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle, e il suo giogo dal collo; il giogo sarà scosso dalla tua forza rigogliosa.
La forza rigogliosa è l’unzione dello Spirito Santo che porta libertà.
Libertà non è soltanto essere liberi da schemi religiosi ma la vera libertà è essere liberi dal nemico.
Dio desidera che possiamo essere liberi per permetterci di crescere e di andare avanti nel
regno di Dio e quindi entrare in nuovi territori.
Analizziamo quattro passi per essere liberati dal giogo e da ogni forma di schiavitù.
1. Il perdono. Se non perdoniamo non possiamo essere liberi dal giogo e dalla schiavitù. Nel nostro cammino può accadere che riceviamo delle ferite o facciamo delle ferite agli altri. È fondamentale che impariamo a perdonare per essere liberi.
2. Cercare il perdono di Dio per avere violato la legge del giudizio. Tutte quelle volte che non perdoniamo gli altri ci stiamo mettendo in una posizione superiore a Dio, questa è l’attitudine che ha avuto satana che per orgoglio si è voluto paragonare a Dio. Dobbiamo essere umili ed imparare da Gesù che alla croce disse: “ Padre perdona loro”.
3. Un vero pentimento ci permetterà di chiedere a Dio la restituzione di ciò che ci è stato rubato. Quando perdoniamo infatti ci mettiamo in una pozione legale spiritualmente che ci permette di chiedere a Dio, in accordo alla Sua Parola, ciò che ci è stato tolto.
Marco 11.24-26 Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli, vi perdoni le vostre colpe. Ma se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei cieli perdonerà le vostre colpe.
Noi compiaciamo il cuore di Dio nel momento in cui perdoniamo. Non perdonare ci tiene legati come in una prigione ma quando perdoniamo liberiamo noi stessi. Il perdono ci permette anche di essere onorati da Dio.
4. Chiediamo a Dio di aiutarci a dimenticare il male subito e sottomettiamo ogni pensiero alla grazia di Dio. Il nemico cerca sempre di focalizzare il nostro sguardo sugli errori che gli altri hanno commesso contro di noi e spesso li rende più grandi di ciò che sono in realtà. A volte è più facile ricordare il male subito che il bene questo è dovuto alla natura adamica ma chi ha ricevuto Cristo nella propria vita sa che essere perdonato è frutto della grazia divina così diventa più facile perdonare gli altri e dimenticare il male subito.
Galati 5.13 Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri. Essere liberi non significa fare tutto ciò che si vuole ma significa scegliere di credere, di ubbidire alla Verità della Parola di Dio e camminare in essa, ciò ci rende veramente liberi. La grazia e la libertà non sono una licenza per peccare; il termine peccato significa mancare

il bersaglio cioè fare l’opposto di ciò che Dio ci dice, per questo non ci sono peccati piccoli o grandi ma tutto tutto ciò che è fuori dalla volontà di Dio è peccato.
La chiesa non vive nella democrazia ma nella teocrazia. Dobbiamo adattarci alla cultura del regno di Dio e non viceversa.

• Lo Spirito Santo desidera farci camminare nella Verità e aiutarci a portare frutto.
Molti sono concentrati sui loro doni o talenti naturali ma lo Spirito Santo è concentrato ad aiutarci a portare frutto che è il frutto dello spirito rigenerato cioè una crescita interiore. Quando cresciamo nell’intimità con Dio allora cresceremo anche interiormente.
Il lavoro che lo Spirito Santo fà dentro ognuno di noi ha un valore maggiore dei doni che Dio ci ha dato. I doni vengono dati da Dio come Lui vuole e servono per gli altri, non per noi stessi. I doni e la chiamata di Dio non dipendono infatti dal nostro desiderio ma dalla sovranità di Dio.
Giovanni 15.12 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi.
L’amore è la prima parte del frutto dello spirito rigenerato. Il tipo d’amore a cui si riferisce questo verso della scrittura è l’amore sacrificale che Gesù ci ha mostrato dando la Sua vita per noi. L’amore non si dimostra solo con le parole ma agendo in modo pratico. Quando dimoriamo nel corpo di Cristo dimoriamo anche nel Suo amore. Noi dobbiamo essere attaccati alla vite, essa non è soltanto Cristo Gesù ma anche il corpo di Cristo quindi la chiesa.
Romani 5.5 Or la speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato.
Dio ha messo un seme d’amore nel nostro cuore e per vederlo crescere dobbiamo annaffiarlo attraverso la Parola, l’intercessione, dimostrando praticamente l’amore di Dio ai nostri fratelli.

• Lo Spirito Santo ci porterà a pregare in accordo alla Parola.
II Cronache 20.1-6 Dopo questi fatti, i figli di Moab e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: «Una gran moltitudine avanza contro di te dall’altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar, cioè En-Ghedi». Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare il SIGNORE, e bandì un digiuno per tutto Giuda. Giuda si radunò per implorare aiuto dal SIGNORE, e da tutte quante le città di Giuda venivano gli abitanti a cercare il SIGNORE. Giosafat, stando in piedi in mezzo all’assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa del SIGNORE, davanti al cortile nuovo, disse: «SIGNORE, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te?
Molti credenti quando attraversano momenti difficili si allontanano dalla chiesa ma questo è sbagliato perchè proprio nei momenti difficili o di persecuzione dobbiamo avvicinarci alla chiesa e stare uniti ai fratelli. L’obiettivo del nemico è quello di isolarci mettendoci ai margini e progetta strategie per attirarci così sarà più facile distruggerci; più ci allontaniamo dal corpo di Cristo più il nemico avrà il diritto di farci del male. Non dobbiamo aspettare che le cose vadano male per avvicinarci alla chiesa ma dobbiamo avere una santa abitudine di non abbandonarla. Ebrei 10.25 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno. Nell’episodio di II Cronache vediamo che il popolo di Giuda ebbe la vittoria perchè camminò nell’unità e cercò il Signore.
Atti 4.24-31 Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre: “Perché questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose vane? I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”. Proprio in questa città, contro

il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d’Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù». Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza.
A Pietro e Giovanni era stato impedito di predicare nel nome di Gesù ma loro nonostante le minacce e le persecuzioni si unirono in preghiera e lo Spirito Santo gli suggeriva preghiere in accordo alla Parola di Dio. Quando viviamo nell’unità, nell’accordo e nel cercare la faccia di Dio abbiamo il diritto di esercitare la Sua potenza in nostro favore.
Isaia 62.6-7 Sulle tue mura, Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle; non taceranno mai, né giorno né notte. Voi che destate il ricordo del SIGNORE, non abbiate riposo. non date riposo a lui, finché egli non abbia ristabilito Gerusalemme, finché non abbia fatto di lei la lode di tutta la terra.
Le preghiere che vengono esaudite sono quelle che nascono dal cuore dello Spirito Santo. Salmo 133.1-3 Ecco quant’è buono e quant’è piacevole che i fratelli vivano insieme!

È come olio profumato che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne, che scende fino all’orlo dei suoi vestiti; è come la rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion; là infatti il SIGNORE ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno.
Vivere nell’unità significa essere in pieno accordo alla visione della chiesa e camminare di pari sentimento con il corpo di Cristo. L’olio rappresenta l’unzione che scende sul capo che è Gesù, poi scende sulla barba che rappresenta i ministeri domata e poi sulle vesti e ciò rappresenta i collaboratori dei ministeri. L’unzione non arriva mai a terra ciò significa che anche la persona più piccola nella chiesa è sotto il manto dell’unzione. Nell’unità Dio ha stabilito la benedizione.
Il desiderio di Dio è che possiamo essere liberi da ogni forma di schiavitù del nemico affinchè cresciamo e portiamo frutto. Ricordiamoci che camminando in accordo alla Verità e vivendo nell’unità nel corpo di Cristo noi sperimenteremo la benedizione di Dio in ogni area della nostra vita.