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Worship service 06.05.2018

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I DONI DI FUNZIONE NEL CORPO DI CRISTO 2^ parte

Past.Evangelista Heros Ingargiola

Dio ha distribuito ad ognuno dei suoi figli dei doni affinché possano contribuire alla crescita e all’espansione della chiesa, per questa ragione dobbiamo conoscere i doni di funzione che Dio ci ha dato. Tutti i figli di Dio possono svolgere qualcosa all’interno della chiesa ma devono esserne parte infatti non si può servire la chiesa se manteniamo le distanze da essa, ricordiamoci quindi che essere parte del corpo di Cristo è vitale. Dobbiamo comprendere che recarci in chiesa non ci rende parte di essa ma lo diventiamo se siamo sotto la protezione del ministero preposto.

I Corinzi 12.1 Ora, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza riguardo ai doni spirituali. Quando siamo ignoranti riguardo i doni siamo altresì nell’ignoranza del mondo spirituale e ciò fa subire una perdita alla chiesa perché non stiamo funzionando nel dono che Dio ci ha dato; ovviamente i doni vanno usati nell’ordine di Dio e non come vogliamo noi. Ogni parte del corpo è fondamentale, non tutti possono fare tutto ma tutti possono fare qualcosa collaborando con Dio . I Tessalonicesi 5.19 Non spegnete lo Spirito.

Quando rimaniamo nell’ignoranza circa i doni o li soffochiamo ciò fa spegnare lo spirito.

Nella Parola di Dio troviamo tre categorie di doni:

Doni domata che sono gli organi vitali del corpo di Cristo e sono: apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori. Non tutti hanno un dono domata ma tutti possono servire Dio nella chiesa nel ruolo che Dio gli ha affidato.

Doni carismatici che si dividono in tre gruppi: doni ispirazione dei quali fanno parte la diversità di lingue, interpretazione delle lingue e profezia; doni di rivelazione dei quali fanno parte la parola di conoscenza, parola di sapienza e discernimento degli spiriti e doni di potenza dei quali fanno parte la fede, guarigione e miracoli.

Doni di funzione che sono importanti per servire la chiesa in modo pratico e sono: dono profetico, di servizio o diaconia, insegnamento, esortazione, dare, organizzazione e

misericordia.

Ognuno di noi ha ricevuto un dono e quindi una funzione all’interno del corpo di Cristo. Dio è spirito e noi possiamo servirlo in modo spirituale ma anche praticamente prendendo esempio da Gesù il quale creava sempre un connubio perfetto tra la sua predicazione e le azioni pratiche.

I doni di funzione non sono doni domata ma funzionano come un ministero di aiuto.

Giovanni 14.12 In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.

Per compiere le stesse opere di Gesù abbiamo bisogno che Dio ci equipaggi e Lui lo fa attraverso i doni.

Analizziamo adesso nello specifico il dono profetico. Esso è un dono funzione che si differenzia quindi dal dono domata di profeta. Il dono profetico funziona all’interno del corpo di Cristo e ha dei limiti, il dono domata di profeta è invece sempre accompagnato dal soprannaturale.

Chi ha un dono profetico ha una percezione e una precisione circa le situazioni, le persone e ciò che loro stanno vivendo quindi individuano facilmente delle situazioni per potere incoraggiare, esortare e consolare. Coloro che hanno dono di funzione profetico hanno una rivelazione profonda ma non completa delle situazioni al contrario i profeti hanno una rivelazione completa.

Atti 21.8-13 Ripartiti il giorno seguente, noi che eravamo compagni di Paolo, arrivammo a Cesarea e, entrati in casa di Filippo l’evangelista che era uno dei sette, restammo presso di lui. Or egli aveva quattro figlie vergini, che profetizzavano. E, restando noi lì molti giorni, un certo profeta di nome Agabo, scese dalla Giudea. Venuto da noi, egli prese la cintura di Paolo, si legò mani e piedi, e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: Così legheranno i Giudei a Gerusalemme l’uomo a cui

appartiene questa cintura e lo consegneranno nelle mani dei gentili». All’udire queste cose, noi e quelli del luogo lo pregavamo di non salire a Gerusalemme. Ma Paolo rispose: «Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Poiché io sono pronto non solo ad essere legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signore Gesù».

Attraverso questo episodio della Scrittura possiamo comprendere la differenza tra dono di funzione profetico e dono domata di profeta, infatti le ragazze citate in questi versi profetizzavano quindi avevano un dono funzionale ma poi viene citato Agabo come profeta ed egli descrisse in modo dettagliato cosa sarebbe accaduto quindi il profeta vede al futuro in modo completo.

Cosa fa il dono profetico? Porta le persone ad un resoconto esponendo le loro motivazioni ed esortandole ad esaminarsi, rivela le profonde motivazioni del cuore, porta una convinzione interiore, porta la conoscenza della presenza di Dio, porta ad uno standard più alto e il suo risultato è  condurre quindi le persone ad un pentimento sincero.

Caratteristiche di chi ha il dono profetico:

Hanno qualcosa da dire e non riescono a trattenerlo;

Geremia 20.9 Allora ho detto: «Non lo menzionerò più e non parlerò più nel suo nome». Ma la sua parola era nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.

Hanno una capacità divina superiore agli altri doni per edificare e per visualizzare il male, infatti chi ha questo dono solitamente ha anche il discernimento degli spiriti;

Sono persone molto dirette;

Sperimentano il dolore degli effetti del peccato;

Si ritrovano spesso ad avere incomprensioni. Precisiamo che questo dono deve muoversi nell’ordine di Dio per non recare problemi e ferite ai membri della chiesa. Il dono profetico non serve infatti per giudicare o accusare le persone ma per edificare, esortare e consolare.

Analizziamo il dono funzionale di servizio o diaconia, questo termine significa servire in modo pratico ed è il dono più diffuso nella chiesa. Chi ha questo dono prende piacere nel rispondere ai bisogni pratici della chiesa e dimostra praticamente l’amore per essa e per Dio.

Luca 10.38-42 Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle molte faccende, si avvicinò e disse: «Signore, non t’importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Gesù rimprovera Marta perché si preoccupa e si inquieta non per il servizio in sé che lei stava svolgendo, questo ci insegna che quando serviamo Dio lo dobbiamo fare senza lamentarci e senza guardare cosa fanno o meno gli altri. Stare ai piedi di Gesù è la parte più importante ma ciò non esclude il servire Dio in modo pratico.

Caratteristiche di coloro che hanno un dono di servizio:

ricordano ciò che piace o meno alle persone; hanno bisogno di vedere il lavoro concluso; percepiscono e soddisfano i bisogni pratici della chiesa; sono pronti a fare tutto ciò che c’è da fare;

a volte due doni di servizio non riescono a concordarsi per questo vengono coordinati da coloro che hanno il dono di organizzazione;

hanno bisogno di un sincero apprezzamento.

Marco 10. 41-45 Udito ciò, gli altri dieci cominciarono ad indignarsi contro Giacomo e Giovanni. Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti i sovrani delle

nazioni le signoreggiano, e i loro grandi esercitano dominio su di esse; ma tra voi non sarà così; anzi chiunque vorrà diventare grande tra voi, sarà vostro servo; e chiunque fra voi vorrà essere il primo, sarà schiavo di tutti. Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti».

Da questo episodio comprendiamo che noi non serviamo la chiesa solo fino a quando essa ci serve o per avere qualcosa in cambio ma la serviamo per amore. Dobbiamo amare gli altri in modo pratico prendendo esempio da Gesù infatti la nostra attitudine non deve essere quella di signoreggiare ma dobbiamo svolgere con umiltà il ruolo che Dio ci ha dato per collaborare con la chiesa.

Se desideriamo essere parte attiva della chiesa è necessario comprendere il dono e il ruolo che Dio ci ha affidato; non c’è un dono più o meno importante dell’altro ma tutti svolgendo la funzione che Dio ci ha dato contribuiamo alla crescita della chiesa. Ricordiamoci che il nostro valore non è determinato da ciò che svolgiamo ma tutti siamo preziosi e importanti per Dio perché valiamo il sangue di Cristo.