L’UNZIONE TI TRASFORMA, MA LA GLORIA RISPLENDE IN TE parte 2 – Il processo di Saul e di Davide
Pastore Heros Ingargiola
Domenica scorsa abbiamo visto che la fede e l’unzione lavorano in dimensioni.
ISAIA 40:13 Chi ha preso le dimensioni dello Spirito dell’Eterno, o come suo consigliere gli ha dato insegnamenti?
In Cristo tutti noi abbiamo ricevuto una porzione di unzione su di noi per benedire la vita degli altri e una porzione di unzione dentro di noi per trasformare il nostro carattere. L’unzione è l’abilità data da Dio al credente per fare l’opera che Lui gli ha assegnato perché non possiamo servire Dio senza unzione. Questa unzione dà identità ed autorità e il Signore desidera farci crescere in essa.
Dio voleva usare Saul, lo aveva scelto come re d’Israele e gli aveva dato un manto. Il Signore si aspettava un cambiamento nella sua vita. Infatti, non possiamo reggere l’unzione e il manto se non cambiamo. Ma c’è differenza tra l’unzione, che è una porzione del Suo Spirito, e il manto, che è uno speciale equipaggiamento dato da Dio per compiere uno specifico ufficio o progetto. Questo equipaggiamento porta la persona che lo riceve in una posizione di autorità. Nell’Antico Testamento Dio lo dava ai profeti, ai sacerdoti e ai re. Saul era uno di questi.
1 SAMUELE 10:6 Allora lo Spirito dell’Eterno ti investirà e profetizzerai con loro, e sarai cambiato in un altro uomo.
Senza l’investimento dello Spirito Santo non possiamo cambiare noi stessi. Possiamo farlo solo con l’aiuto dello Spirito Santo. Per l’unzione profetica di quel luogo, anche Saul profetizzò nonostante non fosse un profeta. Ma il fine di Dio era cambiarlo non farlo profetizzare. Dio gli aveva dato un’opportunità per cambiare. Dobbiamo stare attenti perché se viviamo una vita di peccato possiamo muoverci sotto il manto ma senza l’unzione proprio come accadde a Saul.
1 SAMUELE 11:5,7 Or ecco Saul tornava dalla campagna dietro i buoi. E Saul disse: «Che cosa ha il popolo, che piange?». Gli riferirono allora le parole degli uomini di Jabesh. 6 All’udire quelle parole, lo Spirito di DIO investì Saul, e la sua ira si accese grandemente. 7 Così prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi e li mandò in tutto il territorio d’Israele per mezzo di messaggeri, dicendo: «Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele». Il terrore dell’Eterno cadde sul popolo, ed essi uscirono come un sol uomo.
Saul stava cominciando ad agire con lo Spirito di Dio ma non aveva il cuore verso Dio. Il suo cuore si allontanò dal Signore e il primo errore che fece fu quello di entrare nell’abusivismo spirituale. Quando entriamo in un territorio che non è il nostro agiamo con le nostre forze e falliamo perché non c’è unzione. Infatti, Dio non può accompagnarci nel fare una cosa che Lui non ci ha chiesto.
1 SAMUELE 13:8,14 Egli aspettò sette giorni secondo il tempo fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciava a disperdersi lontano da lui. 9 Allora Saul disse: «Portatemi l’olocausto e i sacrifici di ringraziamento». Quindi offerse l’olocausto. 10 Aveva appena finito di offrire l’olocausto, quando arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 11 Ma Samuele gli disse: «Che cosa hai fatto?». Saul rispose: «Quando ho visto che il popolo si disperdeva lontano da me, che tu non eri giunto nel giorno stabilito e che i Filistei si radunavano a Mikmash, mi son detto: 12 “Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora supplicato l’Eterno”. Perciò mi sono fatto forza e ho offerto l’olocausto». 13 Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l’Eterno, il tuo DIO, ti aveva prescritto. L’Eterno infatti avrebbe stabilito il tuo regno su Israele in perpetuo. 14 Ora invece il tuo regno non durerà. L’Eterno si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e l’Eterno lo ha stabilito principe del suo popolo, perché tu non hai osservato ciò che l’Eterno ti aveva comandato».
L’abusivismo è diabolico, ma ancora peggio è l’orgoglio. Invece che aspettare il profeta, Saul fa qualcosa che non gli era stato dato di fare. Quando qualcuno in autorità ci dà un compito non facciamo di tesa nostra, aspettiamo i tempi di Dio perché Egli non è mai in ritardo. Per non aver aspettato il tempo di Dio, Saul ha fallito e ha perso il manto regale. Dio lo aveva scelto per renderlo re di Israele per sempre. Ma Saul disubbidì all’Eterno e all’uomo di Dio credendosi meglio di lui. Quando Dio ci affida qualcosa dobbiamo essere fedeli, non dobbiamo valicare la soglia perché se entriamo nell’abusivismo ci ritroviamo a fare le cose senza le forze di Dio e per questo saremo schiacciati. Non possiamo portare un peso più grande di quello per cui siamo stati unti ed equipaggiati. Saul però, non solo sbagliò, ma iniziò ad inventare scuse piuttosto che pentirsi. Egli si preoccupò più del popolo che del Signore. Forse se Saul avesse aspettato avrebbe ricevuto un altro manto. Infatti, Davide ricevette un manto regale ma anche profetico. Saul è figura del credente carnale. Dobbiamo imparare a stare nel posto in cui Dio ci ha assegnati.
Il peccato ci porta da un abisso a un altro abisso perché i demoni si attraggono. Ci sono persone che mormorando attirano altre persone di lamentela e mormorazione. Una persona unta che incontra una persona mormoratrice, la mette a tacere. Le persone che si lamentano sono gli insoddisfatti. Spesso disprezziamo quello che Dio ci ha chiamati a fare o il dono che Egli ci ha dato. Ma ognuno ha un ruolo diverso e dobbiamo stare in quella assegnazione. Saul disprezzo il manto perché voleva di più ma non era un volere secondo il modello di Dio ma per orgoglio, proprio come lucifero.
1 SAMUELE 15:2,3; 7,9 Così dice l’Eterno degli eserciti: Io punirò Amalek per ciò che fece a Israele quando gli si oppose per via, mentre usciva dall’Egitto. 3 Ora va’, colpisci Amalek e vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene senza avere alcuna pietà di lui, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
7 Saul sconfisse gli Amalekiti da Havilah fino a Shur, che è di fronte all’Egitto. 8 Egli prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. 9 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore e dei buoi, gli animali grassi, gli agnelli e tutto il meglio, rifiutandosi di votarli allo sterminio;
Essi si rifiutarono di ubbidire all’Eterno. Saul decise di essere dio di se stesso ponendosi al di sopra della Parola di Dio. Amalek è figura della carne, del peccato e della vecchia natura. Tutto quello che di Amalek non uccideremo oggi, ucciderà noi un giorno. Infatti, Saul fu ucciso proprio da un amalekita. Anche in questa occasione egli inventò scuse. Rivestì la sua disubbidienza di spiritualità. Non tutti i leader ascoltano Dio e non tutti i leader vogliono fare ciò che Dio ha chiesto. Ricordiamoci dell’ordine e dei modelli di Dio. Saul era stato scelto da Dio ma non stava più lavorando per Lui. Se facciamo qualcosa di diverso dal comando di Dio, non stiamo più rappresentando Dio, motivo per cui poi l’unzione si ritira.
1 SAMUELE 15:12 Al mattino presto Samuele si levò per andare incontro a Saul; ma vennero a dire a Samuele: «Saul è andato a Karmel, ed ecco che si è eretto un monumento; poi è tornato passando oltre, ed è sceso a Ghilgal».
Saul non si rendeva conto che preso dall’orgoglio, stava scivolando verso la sua fine. Così Samuele gli disse tutto quello che Dio gli aveva detto quella notte.
1 SAMUELE 15:27 Come Samuele si voltava per andarsene, Saul afferrò il lembo del suo mantello, che si strappò.
Quale grande offesa! Quello che disprezziamo ci rimarrà nelle mani come cenere. Noi dobbiamo onorare il manto a cui apparteniamo, dobbiamo averne fame. Nel giorno in cui lo disprezzeremo perderemo l’occasione di essere sotto il mantello del progetto di Dio.
1 SAMUELE 15:10,11 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo: 11 «Io mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu rattristato e gridò all’Eterno tutta la notte.
Da una scelta iniziale di Dio a un rigetto perché il cuore di Saul non era cambiato. Per questo lo Spirito di Dio si ritirò da lui lasciano spazio a uno spirito di tormento. Saul non si arrese, non si pentì della sua attitudine, era preso dal suo orgoglio. Possiamo anche avere una posizione, ma se non c’è l’unzione non si vedranno frutti.
1 SAMUELE 16:1 L’Eterno disse a Samuele: «Fino a quando farai cordoglio per Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni sopra Israele? Riempi il tuo corno di olio e va’; ti mando da Isai il Betlemita, perché mi sono scelto un re tra i suoi figli».
Da quando lo Spirito Santo se ne andò da Saul, egli entrò nella divinazione e nello spiritismo. Saul cadde da un abisso a un altro abisso. Fallì perché il carnale non può reggere il manto. Saul non si rese conto che Dio lo stava mettendo in una posizione spirituale e camminò nella carne. Chiusa la parentesi di Saul, il Signore inizia un nuovo capitolo con Davide. Con o senza di noi, Dio porterà a compimento il Suo Progetto! Il fallimento di Saul non dipese da Dio ma da Saul stesso. In lui c’era un profondo senso di inferiorità che determinò il fallimento perché questo porta o all’orgoglio o all’autocommiserazione. Chiediamo a Dio di guarirci e facciamo lavorare l’unzione in noi!